Nella giornata di sabato 28 marzo 2015, sono stati misurati da ARPA Valle d'Aosta valori di irraggiamento ultravioletto molto elevati in relazione al periodo dell'anno. Di seguito, la mappa pubblicata sul nostro sito:
Figura 1. Mappa dell'indice UV massimo previsto in Valle d'Aosta per la giornata del 28 marzo 2015 (in condizioni di cielo sereno).
Come si può notare dalla mappa, l'indice UV registrato ad Aosta ha raggiunto un valore pari a 6 (e ovviamente maggiore a quote più elevate). Per dare un'idea dell'eccezionalità dell'evento, si può confrontare tale indice con la media climatologica attesa per i mesi di giugno-luglio, cioè 6.3 (il valore si riferisce a una media tra giornate serene e nuvolose). La media dell'indice UV a fine marzo, calcolabile dalla serie di misure acquisite dal 2004 (anno di inizio delle attività dell'area di Monitoraggio Solare e Atmosferico) presso ARPA, è di 3.4 (con una variabilità - deviazione standard - di 1.3), considerando anche i giorni nuvolosi, e di 4.4 (deviazione standard 0.6) considerando solo i giorni sereni.
L'indice UV è un utile indicatore dell'intensità della radiazione ultravioletta in arrivo al suolo e, contemporaneamente, degli effetti che essa può provocare all'uomo, in particolare in relazione all'eritema. Si tratta di una scala aperta che solitamente alle nostre latitudini si estende fino a valori di 12-13 (raggiungibili in estate e in condizioni di cielo sereno ad alta quota, ad esempio presso il sito di misura di Plateau Rosa). I valori di indice UV sono inoltre abbinati a una scala cromatica convenzionale.
Il repentino innalzamento dell'indice UV registrato il 28 marzo è da ascriversi all'arrivo di masse d'aria povere di ozono nei livelli superiori dell'atmosfera (stratosfera). Com'è noto, infatti, l'ozono presente in atmosfera assorbe la radiazione ultravioletta solare, in particolare i raggi più potenti (a lunghezze d'onda più basse): meno ozono in atmosfera significa, dunque, più radiazione UV in arrivo a terra. Di seguito, è riportata la mappa pubblicata sul sito del database mondiale dell'UV e dell'ozono, a cui anche ARPA Valle d'Aosta contribuisce quotidianamente attraverso le misure Brewer.
Figura 2. Ozono totale (stratosferico e troposferico) misurato dalle stazioni dell'emisfero Nord (mappa dal WOUDC). Come si nota dal numero visibile in corrispondenza della Valle d'Aosta, anche ARPA contribuisce a monitorare i livelli dell'ozono sulla Terra.
Le concentrazioni di ozono sono basse se confrontate con la media climatologica del periodo. Sotto, per maggior chiarezza, è riportata la mappa dell'anomalia di ozono (differenza tra il valore misurato e la media climatologica del periodo).
Figura 3. Anomalie (deviazioni rispetto alla media climatologica) del contenuto totale di ozono atmosferico. L'area blu-azzurra in corrispondenza all'Europa centrale denota masse d'aria povere in ozono rispetto ai valori previsti per questo periodo dell'anno.
Il cielo sereno e la presenza di neve al suolo hanno probabilmente esposto il pubblico, soprattutto i frequentatori della montagna e delle piste da sci, ad alte dosi di radiazione ultravioletta. D'altra parte, è necessario iniziare ad adottare in questo periodo le dovute precauzioni per una esposizione responsabile al sole (occhiali da sole, creme di protezione solari, abbigliamento adeguato, ecc.).
Un fenomeno simile, ancora una volta dovuto a masse d'aria a basso contenuto di ozono sopra la Valle d'Aosta, è previsto per la giornata di oggi, 31 marzo 2015, come visibile dal grafico in Fig. 4. L'indice massimo previsto nel caso di cielo sereno sarà oggi di 6.4 unità.
Figura 4. Grafico mensile (marzo) della concentrazione di ozono atmosferica totale (bassa e alta atmosfera) prevista dai modelli del centro meteorologico tedesco DWD. I punti estremamente bassi, con concentrazioni sotto le 300 unità Dobson (DU), sono in corrispondenza del 28 e del 31 marzo.
