Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta il numero, la tipologia e la provenienza geografica delle richieste di intervento per disturbo da rumore in ambiente di vita, la tipologia di sorgente che ne è all’origine, nonché il riscontro dei superamenti dei limiti normativi.

Messaggio chiave

L’ARPA della Valle d’Aosta ha ricevuto, dal 1992 al mese di dicembre 2017, 377 richieste di intervento per rumorosità considerata disturbante. Di queste il 44% (166 richieste) è da imputare a locali di intrattenimento musicale come discopub, discoteche, bar e ristoranti, il 13,5% (51 richieste) ad attività artigianali e l'11,9% (45 richieste) ad altre attività commerciali di vendita. Dai controlli effettuati emerge un effettivo problema di inquinamento acustico, poiché le situazioni che producono il superamento dei valori limite differenziali di immissione di rumore in ambiente abitativo sono circa il 75% di quelle complessivamente valutate (3 su 4).

Obiettivo

L’indicatore quantifica l’attività di controllo svolta attraverso misurazioni fonometriche e valutazione del rispetto dei valori limite vigenti (l. quadro 447/1995 e decreti applicativi) sia in ambiente esterno che all’interno degli ambienti abitativi con distinzione fra le diverse tipologie di sorgenti (attività produttive, attività di servizio e/o commerciali, cantieri, manifestazioni temporanee, infrastrutture stradali, ferroviari...).
Nella grande maggioranza dei casi le richieste di intervento per disturbo da rumore riguardano il rumore immesso all’interno delle abitazioni. In questi casi si applicano i valori limite differenziali previsti dall’articolo 4 del d.p.c.m. 14 novembre 1997.
Le situazioni di non conformità vengono quantificate attraverso la percentuale di sorgenti controllate per cui si è riscontrato almeno un superamento dei valori limite fissati dalla normativa vigente.
L'indicatore, descrivendo l’impatto dell’inquinamento acustico attraverso i controlli effettuati a seguito di lamentele da parte dei cittadini, fornisce importanti indicazioni sulle cause principali di disagio e deterioramento della qualità della vita percepite dalla popolazione per effetto dell’esposizione a rumore.
Esso riguarda tutto il territorio valdostano ed ha una buona copertura temporale poiché sono state analizzate le richieste e i controlli a partire dall’anno 1992 (primo anno di attività in Valle d'Aosta nel campo dell’acustica) fino all'anno 2017. L’indicatore ha anche come ulteriori obiettivi la valutazione nel tempo delle tipologie di sorgenti sonore che producono lamentele e il monitoraggio del loro numero a seguito dell’entrata in vigore di provvedimenti legislativi preventivi. Sulla base di quanto previsto dall’art. 14 della L.R. 20/2009 sull’inquinamento acustico, l’ARPA della Valle d’Aosta interviene per la verifica del rispetto dei valori limite di rumore ambientale su richiesta del Corpo Forestale Regionale, delle amministrazioni comunali e non più su chiamata diretta da parte di cittadini, come avveniva in passato. Ciò ha di fatto introdotto un filtro ed un’ufficialità che ha influito sul numero di richieste di intervento pervenute all’Agenzia negli anni.

Ruolo di Arpa

Sin dalla sua istituzione l’ARPA si occupa delle richieste di intervento formali da parte dei cittadini per segnalazioni di rumore disturbante e svolge i rilievi fonometrici per la verifica del rispetto dei valori limite di rumore vigenti in ambiente di vita. A seguito dell’entrata in vigore della legge regionale, l’ARPA effettua attività di vigilanza e controllo a supporto di Comuni, Corpo Forestale della Valle d’Aosta ed altri organi di Polizia Giudiziaria e non più su diretta richiesta dei cittadini.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Rumore

Tema SINAnet

Rumore

DPSIR

I/R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

scarso

Tendenza

stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 1992

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • art. 14 della l. quadro 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull’inquinamento acustico)
  • d.p.c.m. 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore)
  • Decreto 16 marzo 1998 (Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico)
  • l.r. 30 giugno 2009, n. 20 (Nuove disposizioni in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento acustico. Abrogazione della legge regionale 29 marzo 2006, n.9.)
  • d.g.r. 2 novembre 2012, n 2083 (Approvazione delle disposizioni attuative della legge regionale 30 giugno 2009, n. 20 recante “Nuove disposizioni in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento acustico. Abrogazione della legge regionale 29 marzo 2006, n. 9) - art. 2 comma 1, lettere a), b), d) e g)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore non è richiesta direttamente dalla normativa, ma è collegata alla posizione di livelli limite o di riferimento normativi.

Livelli di riferimento

Le richieste di intervento per disturbo da rumore riguardano, nella grande maggioranza dei casi, il rumore immesso all’interno delle abitazioni. In questi casi si applicano i valori limite differenziali introdotti dell’articolo 4 del d.p.c.m. 14 novembre 1997: la differenza tra il rumore all’interno degli ambienti abitativi in presenza e in assenza della sorgente considerata disturbante non deve superare, a parità delle altre condizioni acustiche, 5 dB di giorno (06-22) e 3 dB di notte (22-06).

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

Tipologia di sorgenti considerate disturbanti che hanno dato origine alle richieste di intervento:
N. totale di richieste di intervento per disturbo da rumore, periodo 1992 - 2017:    377

 num tot richieste intervento 1217

Commenti

I locali considerati di intrattenimento come discopub, discoteche, bar e ristoranti hanno dato origine in questi 25 anni di fonometria ambientale, nel loro insieme, a 166 richieste di intervento su 377 (44%). Di queste, 152 sono relative alla diffusione di musica ritenuta disturbante, e in alcuni casi anche al contributo antropico del vociare degli avventori, mentre le restanti 14 si riferiscono alla rumorosità di impianti tecnologici a supporto dell’attività.

Seguono le attività artigianali e le attività commerciali di vendita che hanno prodotto, rispettivamente, 51 (13,5%) e 45 (11,9%) richieste di intervento per rumorosità disturbante.

 

Distribuzione territoriale e stagionale delle richieste di intervento legate al rumore da attività d’intrattenimento musicale

 distrib stag richieste 1217

 

Commenti

Le dimensioni dei grafici a torta sono proporzionali al numero di richieste pervenute da ogni località. Dove non è indicata la percentuale sul grafico è perchè a quel periodo corrispondono il 100% delle richieste di intervento pervenute.

La statistica ha considerato, oltre ai locali che forniscono intrattenimento musicale, altri pubblici esercizi di aggregazione, anche all’aperto, quali ristoranti e bar, il cui contributo può essere fornito anche in termini di rumore antropico. Non sono stati considerati in questa indagine i concerti dal vivo e altre attività temporanee, in quanto, benché possano dare luogo a lamentele momentanee alle forze dell’ordine, la loro breve durata, nella maggior parte dei casi, non origina segnalazioni formali scritte.

Le richieste di intervento pervenute a seguito del disturbo provocato da attività di intrattenimento musicale sono state suddivise in base alla data di arrivo in due periodi distinti dell'anno, tenendo conto dei mesi di maggior affluenza turistica specifici della regione Valle d’Aosta: alta stagione (estate e inverno) e bassa stagione (primavera e autunno).

I valori percentuali relativi a tale suddivisione sono stati riferiti, inoltre, al territorio, al fine di caratterizzare i comuni maggiormente interessati dal disturbo sulla popolazione.

La regione Valle d’Aosta ha le caratteristiche peculiari delle regioni alpine in cui gli spazi sono limitati e circoscritti da importanti barriere morfologiche. In più, la connotazione turistica della Valle d'Aosta può comportare la vicinanza tra attività rumorose, quali ad esempio locali di intrattenimento musicale, ed edifici residenziali. Il risultato che emerge è che gli esposti dovuti al disturbo da rumore aumentano in alta stagione ed in modo particolare nelle località turistiche, dove confluiscono numerose persone nello stesso periodo. Il trend è ormai costante e le percentuali sono sempre più stabili negli anni.

 

Numero richieste di intervento annue dal 1992 al 31 dicembre 2017

num richieste intervento annue 1217

Commenti

Il numero di richieste di intervento a seguito dell’entrata in vigore della l.r. 9/2006 e della successiva l.r. 20/2009 è calato di molto rispetto a quelle pervenute negli anni successivi all’entrata in vigore della l. quadro 447/1995 sull’inquinamento acustico e del successivo d.p.c.m. 14 novembre 1997. La diminuzione è riconducibile, da un lato, alla nuova procedura secondo la quale i cittadini rivolgono i loro esposti al Corpo Forestale della Valle d’Aosta e ai Comuni (che poi chiedono se necessario supporto tecnico all’ARPA), dall’altro, ad una maggiore considerazione dell’aspetto acustico nelle pratiche di autorizzazione all’esercizio di attività rumorose attraverso gli strumenti di prevenzione previsti dalla legge regionale medesima.

Questo aspetto ha prodotto dall'anno 2008 fino all'anno 2011 un forte aumento delle relazioni previsionali di impatto acustico presentate nell'ambito dei procedimenti di autorizzazione alla realizzazione o all'esercizio di attività rumorosa. Su tali relazioni l'ARPA della Valle d'Aosta ha espresso parere sulla conformità dei contenuti alle indicazioni fornite dalla d.g.r. 2083/2012 e ai valori limite previsti dalla normativa vigente. In particolare proprio a partire dal 2008  l'aspetto inerente il rumore prodotto dalle attività produttive è stato introdotto nei procedimenti previsti dallo Sportello Unico degli Enti Locali e in quelli previsti nell'ambito delle Valutazioni di Impatto Ambientale.

In tale periodo si è registrato parallelamente un dimezzamento del numero di richieste di intervento da parte della popolazione per rumore considerato disturbante rispetto agli anni prima in cui l'aspetto inerente l'impatto acustico non era adeguatamente considerato in fase preventiva alla realizzazione o all'esercizio di attività rumorose.

Dall’entrata in vigore del d.p.r. 227/2011 che prevede semplificazioni degli adempimenti amministrativi per le piccole e medie imprese (anche inerenti l'aspetto dell'impatto acustico) c'è stato un minore coivolgimento di ARPA nell'espressione dei pareri tecnici. La nuova procedura prevede infatti che siano le amministrazioni comunali ad accogliere e a verificare le domande di autocertificazione che contengono anche indicazioni inerenti gli aspetti di impatto acustico. Si può consultare l'andamento dei pareri rilasciati a seguito dell'entrata in vigore della legge regionale sull'inquinamento acustico nell'indicatore TER_RUM_005 della relazione sullo stato ambiente on line dell'ARPA.

La norma di semplificazione, entrata in vigore nel mese di febbraio 2012, ha abbassato eccessivamente il livello di prevenzione, almeno per alcune categorie di attività quali quelle che si svolgono nel periodo notturno, producendo nei successivi anni un trend di prevalente aumento delle richieste di intervento per rumore molesto. A parte qualche anno che fa eccezione dal 2012 in avanti il numero di richieste di intervento per rumore ritenuto disturbante è di circa 12 all'anno.

 

Distribuzione rispetto all'entrata in vigore della L.R. 20/2009 della percentuale di superamento del valore limite differenziale a seguito di controllo del rumore immesso in ambiente abitativo (periodo 1992-2017)

per superamenti pre e dopo lr 20 1217

Commenti

I grafici evidenziano come, dai controlli effettuati attraverso misurazioni fonometriche da parte dell’ARPA, si è verificato nella maggior parte dei casi il superamento dei valori limite differenziali di rumore immesso all’interno di ambienti abitativi. I controlli evidenziano un effettivo problema di inquinamento acustico con percentuali di superamento del valore limite differenziale di rumore immesso in ambiente abitativo superiori al 75% (in 3 casi su 4). Le sorgenti che producono il superamento dei valori limite sono per lo più appartenenti ad attività di intrattenimento (musica, vociare di avventori, impianti tecnologici), attività commerciali e altre attività produttive. Il grafico evidenzia una leggera diminuzione dei superamenti dopo l'entrata in vigore della legge regionale 20/2009, in parte dovuta a interventi richiesti per la verifica del rientro nei valori limite di attività produttive sottoposte ad ordinanza da parte dell'amministrazione comunale.

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