A chi è rivolto: studenti dei corsi di laurea magistrale in Scienze Ambientali, Scienze Naturali, Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio e Ingegneria Civile

In Valle d’Aosta la possibilità di colonizzare naturalmente i corpi idrici da parte dell’ittiofauna è limitata al fondovalle della Dora Baltea e ai tratti terminali degli affluenti principali. In tutto il reticolo idrografico regionale, la presenza naturale di discontinuità longitudinali insormontabili da parte dell’ittiofauna e la forte energia di rilievo condizionano drasticamente la mobilità e la diffusione naturale delle popolazioni ittiche, la cui distribuzione originaria risulta quindi limitata a un areale ridotto. Agli elementi di discontinuità naturale si aggiungono le opere artificiali in alveo (sbarramenti idroelettrici, briglie, soglie e dighe) che riducono ulteriormente la continuità ecologica tra diversi habitat fluviali, frammentano l’areale potenzialmente colonizzabile dalle specie ittiche e ne ostacolano la conservazione e/o la riqualificazione.

Per ovviare a queste problematiche, possono essere realizzati passaggi artificiali per pesci (PPP) ovvero opere di ingegneria idraulica realizzate in corrispondenza degli sbarramenti artificiali per permettere ai pesci la risalita e la discesa lungo il corso d’acqua assicurando un corridoio biologico che permette all'ittiofauna di raggiungere i siti di riproduzione e le zone di accrescimento fondamentali per la sopravvivenza della specie.
La realizzazione e l’ubicazione dei PPP deve essere pianificata mediante l’analisi puntuale delle caratteristiche sia degli sbarramenti sia dei tratti a monte e a valle delle discontinuità, considerando gli elementi di pressione (scarichi, opere idrauliche, derivazioni idriche, ecc.) e le condizioni di vocazionalità / naturalità dei corpi idrici interessati e la distribuzione attuale e potenziale delle diverse specie ittiche. La scelta definitiva dei siti da allestire mediante PPP deve essere frutto di un processo di analisi e quantificazione degli attributi suddetti e della loro relativa priorità d’intervento.

Il lavoro di tesi si articola nelle seguenti fasi::

  1. ricerca bibliografica relativa alla scelta dei PPP in area montana e ai parametri utilizzati per definire le priorità per la loro ubicazione;
  2. analisi relativa alla presenza di discontinuità naturali e artificiali all’interno dell’area di studio;
  3. analisi della composizione e della consistenza dei popolamenti ittici nell’area di studio;
  4. effettuazione di sopralluoghi mirati all’interno dell’area di studio;
  5. selezione dei parametri e degli indicatori che quantificano la vocazionalità per i popolamenti ittici e le pressioni che ne limitano la composizione e la distribuzione nell’area di studio;
  6. strutturazione del geo-database su cui effettuare le analisi di priorità;
  7. analisi geo-statistica dei dati raccolti e rappresentazione cartografica mediante software dedicati (GRASS, QGis, R);
  8. applicazione degli indicatori di priorità ritenuti maggiormente idonei alle caratteristiche dell’area di studio;
  9. stesura del report finale di tesi.

Considerata la natura sperimentale della tesi, i contenuti saranno definiti con maggior dettaglio con l’avanzamento delle fasi di lavoro. È previsto un colloquio per approfondire gli argomenti proposti e il profilo degli studenti.

Tale attività verrà svolta con il supporto scientifico del Prof. Claudio Comoglio del Politecnico di Torino.

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