Premessa

Con il 2015 si è concluso il piano di monitoraggio dei corsi d’acqua della Valle d’Aosta, inserito nel I° Piano di Gestione del Distretto Idrografico del fiume Po (I° PdGPo), attuato da ARPA Valle d’Aosta, secondo la Direttiva Quadro sulle Acque (DQA), in ottemperanza al D.Lgs 152/2006 e D.M. 260/2010. La classificazione dello stato chimico ed ecologico, riportata nella relazione “Classificazione dei corpi idrici superficiali al termine del I PdGPo (2010-2015)”, fa riferimento dunque alla rete di monitoraggio e di conseguenza ai corpi idrici (c.i.) individuati nel 2010.

Con la revisione del Piano di Gestione del Bacino del Po (iniziata nel 2013) per l’adozione del II° Piano di Gestione, i corpi idrici e la rete di monitoraggio di ARPA hanno subito modifiche sostanziali. La possibilità di poter disporre di dati di monitoraggio conformi alla DQA (i monitoraggi in tal senso sono iniziati nel 2010) unitamente a una valutazione della significatività delle pressioni insistenti sui c.i., effettuata ad opera degli assessorati regionali competenti secondo criteri omogenei a livello di bacino e aggiornata più volte negli anni, ha permesso ad ARPA di modificare la precedente rete di monitoraggio mediante un processo di accorpamento e ottimizzazione, rendendola così più funzionale agli scopi della direttiva.

L’accorpamento ha comportato l’unione di due o più corpi idrici, individuati per il I° Piano di Gestione, lo spostamento del punto di confine tra un corpo idrico e un altro o l'eliminazione di quelli con bacino inferiore ai 10 km2. I corpi idrici che sono stati modificati si distinguono per la nuova codifica che prevede, oltre al numero del corpo idrico, l’estensione “wva” al posto di “va”. La revisione della rete di monitoraggio ha comportato una riduzione del numero complessivo dei c.i. (si passa da 209 a 168). Per un approfondimento sulla nuova rete di monitoraggio, sui cambiamenti più rilevanti apportati e sulle motivazioni che li hanno determinati, si fa riferimento alla Relazione tecnica n. 43 del 23 dicembre 2015, pubblicata sul sito e consultabile al seguente link.

Per supportare la stesura del PTA2016 (poi denominato PTAVdA), nel corso del 2016 è stato richiesto dal Dipartimento programmazione, risorse idriche e territorio dell'amministrazione regionale di definire una classificazione iniziale della nuova rete di monitoraggio da utilizzare come base informativa aggiornata per le fasi di pianificazione successive e per un confronto futuro con la nuova classificazione dei c.i. che sarà elaborata al termine del II° Piano di Gestione (2016-2021). Con questo obiettivo, ARPA ha rielaborato i dati di monitoraggio raccolti nel sessennio 2010-2015 riferendoli ai nuovi corpi idrici. La proposta di classificazione dei corpi idrici superficiali regionali accorpati è stata inviata al Dipartimento suddetto il 23 giungo 2016 in un documento che illustra in dettaglio i criteri utilizzati.

Risultati classificazione dei corpi idrici superficiali della nuova rete di monitoraggio, basata sui dati 2010-2015

Di seguito si riportano i risultati della classificazione iniziale contenuta nel PTA dei 168 nuovi corpi idrici.
La classificazione dello stato chimico è la seguente:

fig1 statochimicopta

Figura 1 – Distribuzione percentuale delle classi per lo stato chimico 2010-2015 sulla nuova rete di monitoraggio

Pressoché tutti i corpi idrici ricadono nella classe buono. Un solo corpo idrico (Torrent des Laures - 0302wva) non è stato classificato, in quanto, nel 2015, dopo applicazione dell'Indice di Qualità Morfologica IQM, è stato designato come altamente modificato. In fase di classificazione non era dunque più raggruppabile come in origine (2010) ai molto piccoli glaciali (GH1). Il monitoraggio è stato eseguito nel 2016 e il suo stato ambientale sarà definito al termine del II° PdGPo (2016-2021). Tre corpi idrici sono stati inseriti nella nuova rete di monitoraggio solo come acque salmonicole e non saranno mai monitorati e di conseguenza classificati (si veda a tal proposito par. 4.2.1 e Allegato 1 della relazione tecnica n. 43 del 23 dicembre 2015, pubblicata sul sito e consultabile al seguente link).

Poiché tutti i corpi idrici della nuova rete di monitoraggio presentano uno stato chimico buono, di fatto lo stato complessivo delle acque superficiali è determinato dal valore di stato ecologico.

fig2 statoecologicopta2

Figura 2 – Distribuzione percentuale delle classi per lo stato ecologico 2010-2015 sulla nuova rete di monitoraggio (in base al numero di c.i.)

Come già esposto nei paragrafi precedenti, sono stati monitorati tutti i corpi idrici ad eccezione del Torrent des Laures - 0302wva e dei tre corpi idrici designati solo come salmonicoli.

Nel dettaglio (fig. 2), i corpi idrici che raggiungono l’obiettivo di stato ecologico buono e elevato rappresentano circa l’88% (rispettivamente il 61% e il 27%), mentre quelli che ricadono nelle classi di qualità scarso e cattivo raggiungono solo il 4,2% di tutti i corsi d’acqua della rete di monitoraggio.

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Figura 3 – Classificazione nuova rete di monitoraggio (dati 2010-2015) – Stato ecologico
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Su un totale di circa 950 km classificati per questa nuova rete di monitoraggio dei corsi d’acqua della Valle d’Aosta (fig. 3), 913 km risultano essere in uno stato ecologico elevato o buono, corrispondente al 96,3% dell’intera rete. Solo 12 km della rete ricadono nella classe di qualità scarso o cattivo, 23 km nella classe di qualità sufficiente e 2 km rimangono non classificati.

Suddividendo i corpi idrici per tipologia (origine e distanza dalla sorgente, per approfondimenti consultare par. 1.2.2. del  documento “Implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque sul territorio della Valle d'Aosta”), la maggior variabilità tra le classi di qualità per lo stato ecologico si rileva per quelli da scorrimento superficiale. Di seguito si riportano i grafici, con il numero di corpi idrici per le varie classi di qualità.

 fig4 statoecologicosspta

Figura 4 – Distribuzione tra le classi di qualità dei corpi idrici con origine da scorrimento superficiale
01SS1N: molto piccolo da scorrimento, circa 5-6 km di distanza dalla sorgente
01SS2N piccolo da scorrimento, circa 25-28 km di distanza dalla sorgente

Osservando i grafici, si evidenzia che tutti i corpi idrici classificati come scarso e cattivo e pressoché tutti quelli classificati come sufficiente rientrano nella tipologia da scorrimento superficiale. Di fatto, questi corpi idrici sono quelli maggiormente soggetti, soprattutto nella stagione estiva, a periodi di scarsità evidente di portata liquida che incidono, anche in maniera significativa, sul giudizio di qualità finale. Si tratta, inoltre, spesso di corpi idrici altamente modificati (HMWB), ovvero che hanno subito profonde alterazioni morfologiche e, a causa di queste, non sono più in grado di raggiungere il buono stato ecologico, ma soltanto il buon potenziale ecologico.

I corpi idrici di origine glaciale, suddivisi in 4 tipologie in base alla distanza dalla sorgente, mostrano invece una minore distribuzione tra le classi.

 fig5 statoecologicoghpta

Figura 5 – Distribuzione tra le classi di qualità dei corpi idrici con origine glaciale
01GH1N: molto piccoli glaciali, circa 5-6 km di distanza dalla sorgente
01GH2N: piccolo glaciali, circa 25-28 km di distanza dalla sorgente

I corpi idrici delle tipologie 01GH3N (medio glaciali, circa 26-35 km di distanza dalla sorgente) e 01GH4N (grandi glaciali, circa 80 km di distanza dalla sorgente) ricadono invece tutti nella classe di qualità buono.

Sono riportati di seguito i risultati della classificazione per lo stato ecologico e chimico di ciascuno dei 168 corpi idrici facenti parte della nuova rete di monitoraggio (di cui 153 corpi idrici naturali e 15 designati come altamente modificati, HMWB). Questi ultimi sono stati classificati come fossero corpi idrici naturali, in assenza di una metodologia ufficiale per la determinazione del potenziale ecologico (in fase di sperimentazione in tavoli tecnici specifici).

fig6 classificazionecipta650

Figura 6 - Risultati classificazione iniziale per la stesura del PTA 2016 (poi PTAVdA)
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Per consultare le informazioni principali e la classificazione effettuata come base di partenza per la stesura del PTA dei singoli corpi idrici facenti parte della nuova rete di monitoraggio, fare riferimento alla seguente mappa interattiva:

Corpi idrici:

 

I dati dei corpi idrici sono visibili a questo link e scaricabile in formato xlsx.(Le coordinate sono in ED 50 - UTM).

N.B. Quando si importano i numeri, impostare il punto come separatore decimale e lasciare vuoto il separatore delle migliaia.

Per visionare invece i risultati dei monitoraggi effettuati per il I° PdGPo (2010-2015) e per il  II° PdGPo (2016-2021, dati di monitoraggio 2014-2019, ancora in corso di elaborazione), consultare le mappe interattive al seguente link.

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