23/11/2017 -Il 2 ottobre 2007 l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), su segnalazione del Centro regionale di Radioprotezione di Arpa Lombardia, aveva allertato i laboratori della Rete nazionale di sorveglianza della radioattività ambientale (rete RESORAD) del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) a causa della rilevazione di tracce di rutenio-106 nel particolato atmosferico campionato in Lombardia dal 29 settembre al 2 ottobre. La presenza di tale isotopo nel particolato atmosferico era stata segnalata anche da rilievi effettuati in Austria, Repubblica Ceca, Svizzera, Polonia, Svezia, Norvegia.
Fin dalle prime valutazioni si è ipotizzato una provenienza del contaminante dall'Est-Europa. L’assenza di altri prodotti di fissione ha portato ad escludere come causa un incidente a centrali nucleari.
I dati forniti dai Servizi di radiometria ambientale di diverse ARPA nei giorni successivi hanno riportato livelli di rutenio-106 da alcuni milliBq/m3 fino a qualche decina di milliBq/m3 nelle regioni del nord-est, concentrazioni in ogni caso considerate non rilevanti da un punto di vista radiologico e non tali da comportare impatti sulla salute e sull'ambiente.
Nel filtro di particolato campionato il 2 ottobre per 24 ore anche l’ARPA Valle d’Aosta ha rilevato tracce di rutenio-106 in concentrazione prossima al limite di rilevabilità (1 milliBq/m3). Negli altri rilievi la concentrazione è sempre risultata inferiore ai limiti di rilevabilità.
A partire dal 9 ottobre non si sono più riscontrate in Italia tracce di rutenio-106, essendo tutte le misure ritornate al di sotto dei limiti di rilevabilità.
Il monitoraggio radiometrico sistematico condotto da ARPA Valle d’Aosta sulle diverse matrici ambientali, in coordinamento con le altre Agenzie del Sistema nazionale, permette la rilevazione e l’adeguata valutazione di ogni variazione della radioattività presente in ambiente.