10/07/2019 - La vita sulla terra, frutto di lenti e graduali processi di adattamento, è estremamente sensibile all'intensità della radiazione ultravioletta (UV) che, dal sole, giunge fino a noi. Per questo motivo, ogni piccola variazione nell'irraggiamento solare può essere potenzialmente impattante per l'uomo e gli ecosistemi. L’assottigliamento dello strato di ozono, la qualità dell'aria e il cambiamento climatico globale sono fattori importanti in grado di alterare i livelli della radiazione UV a cui siamo esposti. Da qui l’importanza di tenere costantemente sotto controllo la situazione con serie di misure accurate e continuative nel tempo: l’ attendibilità delle determinazioni è assicurata da regolari confronti con strumenti di riferimento “viaggianti” che accordano tra loro tutti gli strumenti di misura, allo stesso modo in cui un diapason «dà il la» a un'intera orchestra. Nell'ultima settimana, i riferimenti mondiali per la misura dell'UV (regolarmente operante a Davos, Svizzera) e per la misura dell’ozono totale in atmosfera (proveniente dal Canada) sono stati installati presso la sede di ARPA Valle d'Aosta con l’obiettivo di testare l’affidabilità delle misure da noi realizzate. I risultati confermano che le misurazioni di ARPA Valle d'Aosta, avviate a partire dal 2006 presso la nostra sede, si sono mantenute estremamente accurate nel corso del tempo. Poiché esse sono condotte su base quotidiana, e non solo occasionalmente, tutta la serie di dati ottenuti negli anni, è di interesse a livello globale per possibili studi sull'impatto della radiazione UV sull'uomo e sugli ecosistemi e rappresenta un importante punto di forza dell'agenzia. http://www.arpa.vda.it/it/agenti-fisici/radiazione-solare

I ricercatori Henri Diémoz e Ilias Fountoulakis, di ARPA Valle d'Aosta, insieme allo svizzero Julian Gröbner (PMOD-WRC) e al canadese Volodya Savastiouk (IOS)