Con le misure di accumulo nevoso effettuate lunedì 16 maggio sul Ghiacciaio del Timorion (Valsavarenche) si è conclusa la prima fase del monitoraggio dei ghiacciai regionali destinata alla misura degli apporti nevosi dell'inverno appena trascorso e della primavera 2016.
Sul ghiacciaio il manto si presenta continuo ed omogeneo con spessori variabili fra i 3-3,5 m della zona di accumulo (3.450 m s.l.m. circa) e circa 1,5-2 m delle quote inferiori, attorno a 3.100 m s.l.m.
La densità media, rilevata in due punti considerati significativi del comportamento degli accumuli in ampie zone del ghiacciaio, risulta essere pari a 355 kg/mc e determina un accumulo specifico di poco superiore a 900 mm di equivalente di acqua. Tale valore si pone attorno alla media dell'intera serie storica.
Nel corso del rilievo si è proceduto inoltre a realizzare gli interventi di manutenzione ordinaria della stazione meteorologica automatica installata in prossimità della fronte ed attiva dal 2011, nonché a verificarne lo stato di stabilità meccanica.

Fase di avvicinamento

La fase di avvicinamento sul Ghiacciaio del Timorion con la vetta dell'Herbetet sullo sfondo.

L'attività di quest'anno è stata caratterizzata da una importante novità: per la prima volta dall'inizio del monitoraggio (2000) i tecnici di ARPA Valle d'Aosta, coadiuvati da alcune guide alpine e da personale della Fondazione Montagna Sicura, sono stati supportati nella realizzazione delle misure anche dai militari del Centro Addestramento Alpino di Aosta, coordinati dal Primo Maresciallo Alessandro Sammartino.

La presenza di un nutrito gruppo di rilevatori ha permesso la misura accurata, tramite sistemi di posizionamento globale (GNSS - global navigation satellite system), della geometria dell'intera superficie del ghiacciaio. Nel corso del rilievo è stata misurata, in oltre trecento punti omogeneamente distribuiti sull'intero ghiacciaio, la posizione plano-altimetrica della superficie e lo spessore del manto nevoso in modo da determinare la posizione del ghiaccio sottostante. Questo tipo di rilievo costituisce il primo elemento necessario per il calcolo dell'effettiva evoluzione della superficie del ghiacciaio: a fine estate 2016 sarà ripetuto il rilievo direttamente sul ghiaccio scoperto e sulla neve residua al fine di ottenere, per differenza delle due superfici, la misura della quantità di ghiaccio persa per fusione nel corso dell'intera stagione.

fase di rilievo

La messa a punto dei dettagli e della strumentazione prima delle misura, in prossimità della vetta del Gran Serz (3.550 m s.l.m.)

Il successo dell'iniziativa, destinata a consolidarsi ulteriormente in un prossimo futuro, sottolinea l'importanza delle collaborazioni fra i diversi enti che, pur operando sul territorio con finalità differenti, posseggono competenze specifiche sulle quali è possibile costruire positivi rapporti sinergici con evidenti benefici reciproci.
I rapporti fra l'Agenzia e il Centro Addestramento Alpino, già rodati nell'ambito dei rilievi nivologici effettuati dal personale Meteomont ed impiegati per la stima periodica dello Snow Water Equivalent regionale, si sono ulteriormente consolidati in occasione dell'interconfronto organizzato a marzo 2016 da ARPA VdA e ARPA Lombardia a Bormio (SO).

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