Presentazione

Descrizione

L'indicatore presenta la percentuale di territorio coperta da neve e la quantità d'acqua contenuta nel manto nevoso a livello regionale.

Messaggio chiave

La temperatura e le precipitazioni influiscono direttamente sulla permanenza della neve al suolo (SCA) e sul suo contenuto in acqua (SWE). Il monitoraggio dell'evoluzione temporale di tali parametri fornisce indicazioni dell'impatto delle variazioni climatiche sulla diponibilità idrica. Il riscaldamento climatico determina una diminuzione delle precipitazioni ed un aumento delle temperature, influendo in modo negativo sulla permanenza della neve e sulla quantità d'acqua resa disponibile al momento della fusione primaverile.

Obiettivo

L’obiettivo di questo indicatore è presentare l'evoluzione stagionale dell'estensione della copertura nevosa e del suo contenuto di acqua. La neve riveste una grande importanza nel bilancio idrologico dei bacini alpini, i cui deflussi tardo primaverili ed estivi sono alimentati in gran parte dalla fusione delle riserve d'acqua accumulate sotto forma di neve durante la stagione invernale. Gli effetti dei cambiamenti climatici sulle precipitazioni e sulla permanenza al suolo della neve influenzano la disponibilità idrica in una regione come la Valle d'Aosta. La conoscenza dell'estensione della copertura nevosa e della quantità di acqua presente nel manto nevoso forniscono pertanto informazioni direttamente utilizzabili per la quantificazione della disponibilità idrica.

Ruolo di Arpa

I dati necessari all'elaborazione dell'indicatore vengono acquisiti dal sensore MODIS del satellite TERRA, dalle stazioni della rete meteorologica regionale e da rilevatori di molteplici enti. ARPA VdA elabora i dati necessari alla realizzazione dell'indicatore.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Idrosfera

Tema SINAnet

Risorse idriche ed usi sostenibili

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

Non applicabile 

Tendenza*

Non applicabile 

* La serie di dati è ancora troppo breve per evidenziare tendenze statisticamente significative

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 

Proprietà del dato

ARPA VdA e  Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta 

Periodicità di aggiornamento

annuale

Data di aggiornamento

Dicembre 2022

Copertura temporale

2000-2022

Copertura territoriale

L'estensione della copertura nevosa viene derivata da un'immagine satellitare e copre l'intero territorio regionale. La quantità di acqua contenuta nel manto nevoso viene campionata in numerosi (30-60) punti all'interno del territorio regionale e successivamente spazializzata con un modello statistico. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

L’indicatore non ha riferimenti normativi

Relazione con la normativa

L’indicatore non ha riferimenti normativi 

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Questo indicatore è incluso nel rapporto redatto dal gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) ed è compreso tra gli indicatori utilizzati dall'Agenzia Ambientale Europea (EEA)

Indicatori correlati nella presente relazione

Presentazione e analisi

L'estensione della copertura nevosa indica la percentuale del territorio regionale occupato da neve. L'elaborazione di tale dato viene effettuata a partire da immagini satellitari acquisite dal sensore MODIS con risoluzione spaziale (dimensione minima della cella alla quale sono associate le informazioni sul terreno) di 500 m e una risoluzione temporale di 8 giorni. L'indicatore presenta l'andamento settimanale dell'estensione della copertura nevosa dell'utlimo anno idrologico (definito per convenzione da inizio novembre a fine ottobre dell’anno successivo) rispetto alla media del periodo 2000-2022.

Il calcolo del contenuto d'acqua del manto nevoso (SWE) si basa sulla conoscenza dell'estensione della copertura nevosa e sulla stima dell'altezza e della densità del manto nevoso effettuata con un modello matematico. La distribuzione spaziale dell'altezza del manto nevoso si ottiene partendo dalle misure automatiche dei nivometri della rete regionale. La modellizzazione si basa sulla descrizione matematica delle relazioni che esistono tra l'altezza della neve e le caratteristiche morfologiche del terreno: ad esempio, l'altezza della neve aumenta all'aumentare della quota o diminuisce all'aumentare della pendenza. Per quanto riguarda la densità delle neve, vengono utilizzati i dati raccolti dal personale del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, del Parco Naturale Mont Avic e della CVA, in appositi rilievi effettuati per la stima del SWE; a questi si aggiungono i dati raccolti dai rilevatori AINEVA e dai rilevatori del servizio MeteoMont.
La stima del SWE a scala regionale consente di conoscere la quantità totale di acqua presente nella neve sul territorio regionale e la sua distribuzione spaziale. Tale stima viene effettuata a partire dal 2000, con una cadenza settimanale, nel periodo novembre-maggio e confluisce nel bollettino idrologico predisposto dal Centro Funzionale Regionale.
L'indicatore presenta l'andamento settimanale del SWE nell'ultimo anno idrologico rispetto alla media degli anni precedenti.

fig1 indicatore swe 2212

 Fig 1: a) Evoluzione mensile dell'estensione della copertura nevosa (SCA) dell'ultimo anno idrologico rispetto alla media. b) Evoluzione mensile del contenuto d'acqua del manto nevoso (SWE) nell'ultimo anno idrologico rispetto alla media.

La figura 1a) mostra in blu il valore mensile dell'estensione della copertura nevosa nell'anno idrologico 2021-2022; in grigio è rappresentata la media storica. La stagione 2021-2022 è stata caratterizzata da valori sotto la media per tutta la stagione ad eccezione novembre e dicembre 2021. La figura 1b) mostra in blu il valore mensile di SWE nell'ultimo anno idrologico; in grigio la media storica. I valori sono espressi in milioni di metri cubi di acqua. Il 2021-2022 è stato l'anno peggiore dall'inizio del monitoraggio con valori dimezzati rispetto alla media da gennaio ad aprile ed una condizione di innevamento troppo scarsa a maggio per consentire l'esecuzione del modello matematico.

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