Presentazione

Descrizione

L’indicatore descrive l’andamento temporale della realizzazione di impianti idroelettrici in Valle d’Aosta e della loro potenza singola, cumulata e media.

Messaggio chiave

L’idroelettrico in Valle d’Aosta ha 100 anni di vita: nei primi 50 anni è stato installato quasi il 90% della potenza totale oggi in esercizio, realizzando 33 impianti di medie e grandi dimensioni. All’inizio e alla fine degli anni ’90 il numero di centrali di piccole dimensioni realizzate è aumentato notevolmente per l’entrata in vigore di meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili (rispettivamente “Cip6” e Certificati Verdi): il numero complessivo di impianti installati è così cresciuto esponenzialmente mentre la potenza totale installata è aumentata in misura decisamente minore.

Obiettivo

L’energia idroelettrica è la fonte rinnovabile più importante per la produzione di elettricità nelle Alpi e in Valle d’Aosta: sebbene sia sostanzialmente priva di emissioni di CO2, può causare impatti significativi sugli ecosistemi acquatici, peggiorando la qualità dei corsi d’acqua. Attuare uno sfruttamento idroelettrico sostenibile rappresenta un obiettivo strategico a livello regionale.
L’indicatore traccia l’andamento temporale dell’utilizzo idroelettrico sul territorio valdostano e le forzanti che lo hanno finora condizionato.

Ruolo di Arpa

ARPA VDA è coinvolta nelle seguenti fasi amministrative e gestionali del tema idroelettrico :

  • Redazione di pareri tecnici inerenti il rumore ambientale da presentare nel corso di procedure di VIA e VAS di impianti idroelettrici ai sensi della Legge regionale 30 giugno 2009 n. 20.
  • Redazione di relazioni di verifica di assoggettabilità a VIA / VAS di impianti idroelettrici richiesti dall’ufficio VIA ai sensi della Legge regionale 26 maggio 2009, n. 12 e redazione di pareri tecnici inerenti impianti idroelettrici da presentare in Conferenza dei Serviziai sensi della richiesta di autorizzazione unica di cui all’art. 12, comma 3, della Legge 29 dicembre 2003, n. 387 . I temi ambientali considerati sono:
    • Rumore ambientale
    • Emissioni in aria
    • Gestione rifiuti
    • Acque superficiali, acque sotterranee, suolo e siti contaminati
    • Radiazioni non ionizzanti
    • Amianto e fibre aerodisperse
  • Partecipazione a visite di istruttoria previste nell’iter di domanda di subconcessione
  • Partecipazione alle sperimentazioni inerenti applicazione Criterio 3 di definizione del DMV.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Energia

Tema SINAnet

Energia

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

medio

Tendenza**

peggioramento

* La fruizione idroelettrica complessiva del reticolo idrografico regionale appare rilevante e distribuita su molti corpi idrici. La quantità di energia da fonte rinnovabile prodotta è notevole ma comporta una pressione significativa sui corpi idrici regionali.

** A differenza di altre zone alpine, il trend di sfruttamento energetico sembra aver raggiunto il suo apice già negli anni ’60: gli impianti realizzati successivamente rappresentano circa il 12% della potenza ad oggi disponibile. Il potenziale energetico di prossima installazione, costituito dagli impianti già autorizzati ma non ancora in esercizio, è pari a circa il 5% dell’attuale potenza media lorda annuale.
Con una recente delibera (dgr. 1253/2012)1 la Giunta regionale ha stabilito che “in via generale sono indisponibili a nuovi prelievi ad uso idroelettrico tutti i corpi idrici presenti sul territorio regionale … per almeno tre anni, al fine di verificare gli effetti dell’evoluzione normativa in atto, in particolare per quanto concerne gli incentivi economici alle energie rinnovabili, e gli obiettivi della nuova programmazione europea e nazionale nel settore idrico previsti per il 2015, e promuovere il mantenimento e lo sviluppo sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili già esistenti su territorio regionale”.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

L’elaborazione dell’indicatore è il prodotto di una lunga validazione dei dati eseguita tramite ricerche in collaborazione con l’ufficio regionale competente e tramite una buona conoscenza del territorio.
La potenza degli impianti idroelettrici considerati per l’elaborazione dell’indicatore, dove non diversamente specificato, è intesa come potenza lorda media calcolata su un ciclo di produzione annuale; ad essa si riferisce anche la potenza cumulata e tutte le elaborazioni relative.

Proprietà del dato

Regione Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

L’indicatore è stato elaborato nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera SHARE (www.sharealpinerivers.eu) e successivamente adattato per la redazione della presente relazione.
Non è effettuato un aggiornamento periodico.

Data di aggiornamento

31/12/2010

Copertura temporale

Dal 1911

Copertura territoriale

La base dati è relativa all’intero territorio regionale e al suo reticolo idrografico.

Riferimenti

Inquadramento normativo

Chiunque intenda utilizzare acqua pubblica per usi irrigui, potabili, idroelettrici, industriali, ecc. da sorgenti, corsi d'acqua, pozzi, deve farne richiesta alla Regione Autonoma Valle d'Aosta che ha in concessione le acque. L’iter completo di concessione di derivazione da corpo idrico superficiale ad uso idroelettrico è disponibile sul sito dell’Amministrazione regionale ed è riferito a un corpo normativo con valenza sia nazionale (Regio Decreto n. 1775/1933; Legge Costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 - Statuto Speciale) sia regionale (l.r. 8 novembre 1956, n.4  ; d. lgs. 9 agosto 1999, n.89 - Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d'Aosta in materia di acque pubbliche; l.r. 8 settembre 1999, n. 27 - Disciplina dell'organizzazione del servizio idrico integrato; Piano regionale Tutela delle Acque - approvato con la deliberazione di Consiglio Regionale n. 1788/XII del 8 febbraio 2006; l.r. 21 maggio 2007, n. 8 -  Attuazione delle direttive 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche; dgr n. 3924/2007; dgr n. 976/2008; dgr 18 aprile 2008, Approvazione del documento tecnico concernente la classificazione delle zone di protezione speciale (ZPS), le misure di conservazione e le azioni di promozione ed incentivazione, ai sensi dell'articolo 4 della l.r. 21 maggio 2007, n. 8 e del d.m. dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 17 ottobre 2007; l.r. 26 maggio 2009, n. 12 Attuazione delle direttive 2001/42/CE, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, e 85/337/CEE, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati).

Relazione con la normativa

L’indicatore non ha un riferimento diretto con la normativa che regola lo sfruttamento idroelettrico, ma ne descrive l’applicazione su scala regionale nel corso degli ultimi 100 anni.

Livelli di riferimento

Non esistono veri e propri livelli di riferimento per la produzione idroelettrica definiti a livello regionale sebbene l’amministrazione sia tenuta a far concordare due indirizzi normativi contrastanti:

  • le Direttive RES-e (Renewable Energy Sources - 2009/28/CE) richiedono di aumentare la produzione di elettricità da fonti rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di gas serra a seguito dell’approvazione del pacchetto "clima-energia", conosciuto anche come strategia "20-20-20" in quanto prevede entro il 2020:
    • il taglio delle emissioni di gas serra del 20%
    • la riduzione del consumo di energia del 20%
    • il 20% del consumo energetico totale europeo generato da fonti rinnovabili.
  • la Direttiva Quadro sulle acque (2000-60-CE) che obbliga gli Stati membri a raggiungere o mantenere il “buono” stato ecologico dei corsi d’acqua entro il 2015, limitando intrinsecamente lo sfruttamento idroelettrico.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

  • Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili per regione. Incidenza e composizione percentuale. (ISTAT, Elaborazioni su dati Terna)
  • Produzione di energia idroelettrica. (ISPRA, Annuario dei dati ambientali)
  • Annual abstraction for hydropower per capita (in m3/cap). (EEA, European Environmental Agency)

Presentazione e analisi

Grafico 1: Potenza singola, cumulata totale e media degli impianti installati in Valle d’Aosta nel periodo 1911-2010

grafico1

Grafico 2: Potenza singola, cumulata e media degli impianti  idroelettrici concessionati non ancora costruiti o operativi in Valle d’Aosta (2001-2010)

grafico2

Tabella 1:  Impianti idroelettrici installati in Valle d’Aosta suddivisi per classi di potenza.

Distribuzione impianti secondo classi di potenza idroelettrica Classe [MW] [kw] installati Percentuale sulla potenza N. Impianti Percentuale sul numero
Potenza media annuale totale installata 531913.7 100 % 216* 100 %
Pico-idroelettrico < 0.003 20.8 0.0039 % 11 5.19 %
Micro-idroelettrico 0.003  - 0.1 2884.1 0.5422 % 106 50.00 %
Mini-idroelettrico 0.1  -    1 15931.8 2.9952 % 44 20.75 %
Piccolo-idroelettrico 1  -  10 137839.0 25.9138 % 35 16.51 %
Medio-idroelettrico 10  - 100 375238.1 70.5449 % 16 7.55 %

* Si dispone attualmente dei dati relativi a 34 impianti dei 38 in costruzione: la suddivisione per classi di potenza riguarda dunque 212 impianti (178 operanti + 34 in costruzione)

Commenti

Il grafico 1 indica due evidenti fasi di crescita del numero di installazioni idroelettriche in Valle d’Aosta: la prima dalla fine degli anni ’10 alla fine degli anni ’20 e la seconda dalla metà degli anni ‘40 ai primi anni ’60. In questi periodi sono stati installati un numero relativamente ridotto di impianti ma di grande potenza media che rappresenta tuttora una quota molto rilevante della potenza attualmente installata e operante sul reticolo regionale.
La linea rossa rappresenta la potenza idroelettrica lorda cumulata che, con la messa in esercizio dell’impianto Enel di Montjovet sulla Dora Baltea, raggiunge nel giugno del 1962 l’87.6% della potenza ad oggi disponibile con 33 impianti installati degli attuali 178 in funzione.
La linea nera descrive la potenza media lorda installata, declinata per la prima parte del grafico in decenni e successivamente in quinquenni, ed evidenzia la netta diminuzione della taglia media degli impianti installati a partire dalla fine degli anni ’60 a fronte di un notevole incremento del numero di impianti installati.
Dai primi anni ’90 si verifica un incremento del numero di derivazioni a scopo idroelettrico riconducibile all’attivazione dei seguenti sistemi di incentivazione:

  • “CIP 6”: si tratta di aiuti economici definiti dalla delibera del Comitato Interministeriale Prezzi adottata il 29 aprile 1992 che definisce i prezzi incentivati per l'energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e "assimilate": in conseguenza della delibera, chi produce energia elettrica “rinnovabile” ha diritto a rivenderla al Gestore dei Servizi Energetici nazionale (GSE) a un prezzo superiore a quello di mercato;
  • “Certificato Verde” (CV): se un impianto produce energia da fonti rinnovabili emettendo meno CO2 di quanto avrebbe fatto un impianto alimentato con fonti fossili, il gestore ottiene dei titoli negoziabili (certificati verdi) che può rivendere a industrie o attività che sono obbligate a produrre una quota di energia mediante fonti rinnovabili ma non lo fanno o non possono farlo autonomamente. In Italia i CV sono emessi dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) su richiesta dei produttori di energia da fonti rinnovabili (D. Lgs.. 79/1999 e successive modificazioni)

Tali meccanismi di incentivazione garantiscono una resa economica significativa anche a impianti di taglia relativamente ridotta (con potenza installata compresa tra 0.003 – 0.1 MW e 10 MW).
Di fatto, la presenza degli incentivi sul mercato idroelettrico ha costituito in molti casi un fattore determinante per la fattibilità economica di un impianto, soprattutto per centrali di dimensione ridotta, e contribuisce con quote rilevanti ai ricavi complessivi: a fronte di un costo finale (costo operativo e costo del capitale) che può variare da 90 a 170 €/MWh (A. Lorenzoni, L. Bano2) il sistema di incentivazione in vigore garantisce ricavi pari a 180 €/MWh per impianti di piccolo-idroelettrico (compresi tra 1 e 10 MW di potenza installata) e a 220 €/MWh per impianti micro/mini-idroelettrici (con potenza installata inferiore a 1 MW) per una durata di 15 anni.
Il plus valore derivante dagli incentivi confrontato con un ricavo medio sul libero mercato di 75 €/MWh ha finora supportato l’incremento numerico di piccoli impianti idroelettrici (oltre un terzo degli impianti finora concessionati) garantendone la resa finanziaria prima ancora che energetica (Tabella 1).
Oltre agli impianti idroelettrici installati e in esercizio (grafico 1) è necessario considerare anche gli impianti attualmente concessionati ma non ancora realizzati o inattivi: nel grafico 2 se ne riportano la potenza singola e il trend della potenza cumulata e media su intervalli diversi (decennio 2001-2010). Da un totale di 38 impianti (di 4 di essi però non sono noti i dati di potenza) si otterranno 23,632 MW di potenza media lorda annuale pari ad un aumento stimato del 4.65% rispetto all’attuale produzione.

 


 

1Del. G.R. 1253/2012. Indirizzi agli uffici per l'esame delle domande di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico, a integrazione delle disposizioni previste dal Piano Regionale di Tutela delle acque. Revoca della deliberazione della Giunta Regionale 976/2008.

2A. Lorenzoni, L. Bano. I costi di generazione elettrica da fonti rinnovabili - Università degli studi di Padova, Dipartimento di Ingegneria Elettrica (2010).

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