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Progetto Spazio Alpino “Implementation Monitraf – iMonitraf!”

tmb

Introduzione

In un’epoca di globalizzazione di mercato e comunicazioni, i vincoli logistico-territoriali imposti dal rilievo alpino ai flussi delle merci e dei beni materiali risaltano, a livello europeo, in modo ancor più evidente che in passato. Oggi i problemi principali si pongono non più in termini di difficoltà di transito dovuta alle asperità del territorio, ma soprattutto con riferimento agli impatti del traffico sulle regioni attraversate. Negli ultimi anni l’incremento del traffico veicolare e ferroviario attraverso l’arco alpino ha avuto ripercussioni ed effetti negativi sull’ambiente e sulla qualità della vita delle popolazioni che abitano lungo i grandi corridoi di transito. La sfida dei Paesi alpini è la messa in atto di un approccio comune internazionale condiviso per lo sviluppo di una strategia sostenibile al fine di limitare tali impatti in uno spazio sensibile come quello alpino, caratterizzato da equilibri ambientali e territoriali specifici e pregevoli quanto vulnerabili.
Il progetto iMonitraf! (http://www.imonitraf.org), iniziato nel mese di settembre 2009 e conclusosi nel mese di giugno 2012, ha rappresentato l’implementazione del precedente Monitraf che è stato effettuato nel triennio 2005-2008. Come evidenziato nell’ambito del precedente progetto Interreg Monitraf, le regioni interessate dal traffico veicolare transfrontaliero attuano per lo più misure individuali che spesso si ripercuotono negativamente sui volumi di traffico degli altri trafori alpini. Si intende, pertanto, analizzare le ripercussioni del traffico stradale interalpino e transalpino al fine di elaborare, in una prospettiva globale, dei modelli innovativi, attraverso uno scambio di “best practices”, atti a ridurre gli impatti negativi sull’uomo, sull’ambiente e sull’economia.

I principali obiettivi del progetto sono quindi stati:

  • monitorare gli effetti legati al traffico stradale nello Spazio Alpino;
  • costituire una rete dei soggetti pubblici coinvolti, riconosciuta a livello nazionale e dall’Unione Europea;
  • sviluppare strategie comuni per una gestione integrata e sostenibile del traffico nelle regioni alpine.

Corridoi transfrontalieri e partners coinvolti

L’ambito in cui si è sviluppato il progetto iMonitraf! ricomprende i 5 principali corridoi di transito transfrontaliero che interessano l’Italia: da ovest ad est, il Fréjus, il Monte Bianco, il Gottardo, il Brennero e il Tarvisio. In relazione a queste aree di valico transalpino, le Regioni e i Cantoni partecipanti sono stati il Piemonte, la Regione Rhône-Alpes, la Valle d’Aosta, i Cantoni della Svizzera Centrale, il Canton Ticino, il Tirolo, l’Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia (Figura 1). Per la Regione Autonoma Valle d’Aosta hanno partecipato al progetto la Direzione Ambiente dell’Assessorato Territorio e Ambiente e l’ARPA.

corridoi transfrontalieri

Figura 1 - Corridoi transfrontalieri e partners coinvolti nel progetto iMonitraf!

 

Altre regioni e organizzazioni che hanno partecipato al progetto iMonitraf! in qualità di osservatori sono: il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Regione Liguria, la Région Provence-Alpes-Côte d'Azur, la Regione Piemonte, il Land Salzburg e la Slovenia.

Descrizione del Progetto

Il Progetto Interreg iMonitraf! è stato strutturato in sei work packages (WP) in funzione dei vari obiettivi e dei temi del progetto: i primi tre WP hanno avuto funzioni di tipo organizzativo e di coordinamento. Gli obiettivi di queste unità del progetto sono stati di creare una rete di rapporti a livello politico, istituire ed istituzionalizzare un sistema comune di monitoraggio degli indicatori dell’Alpine Crossing Exchange (ACE) individuati, agevolare ed incentivare lo scambio di conoscenze ed informazioni al fine di un’armonizzazione ed un’interpretazione comune delle misure da attuare.
Gli altri tre WP sono stati invece di natura più tecnica e trasportistica e si sono occupati di valutare, da un lato, una maggior competitività dei sistemi ferroviari nella direzione dell’Alpine Crossing Exchange e di altre misure di trasferimento (modal shift) del trasporto su rotaia, dall’altro, di proporre e analizzare scenari futuri di transito sui vari corridoi valutandone gli effetti in termini d’impatto sull’ambiente e sulla popolazione. A tal fine è stato necessario sviluppare strategie e azioni comuni per far fronte al continuo incremento di traffico transfrontaliero e per uno sviluppo regionale sostenibile. Le attività del progetto sono state strutturate in tre ambiti differenti:

  • Network politico” dedicato all’implementazione politica dei risultati del progetto, con lo scopo di stabilire una rete trans-regionale di membri politici e tecnici con l’obiettivo di rafforzare le voce comune delle regioni alpine;
  • Indicatori e Monitoraggio” per la definizione di una banca dati del traffico transfrontaliero e dei suoi effetti economici ed ambientali utile per valutare i futuri provvedimenti comuni;
  • Misure comuni” per uno scambio tra le regioni partners di “buone pratiche”, dei loro effetti positivi e della loro applicabilità per le altre regioni.

Tra le prime attività del progetto c’è stato il riesame del set d’indicatori precedentemente individuato, al fine di semplificare e di rendere più agevole il reperimento dei dati e di porre una maggior attenzione all’impatto sull’ambiente e sulla popolazione residente lungo i corridoi transfrontalieri, e la stesura di un manuale che illustra le "Best-practices" esistenti nei vari paesi coinvolti (il documento è consultabile alla voce “pubblicazioni” sul sito internet http://www.imonitraf.org). Tale manuale ha l’obiettivo di esporre le misure già in atto lungo l'arco alpino, volte a contrastare le ripercussioni negative del traffico transalpino e di valutarne la trasferibilità sugli altri assi di transito.

Indicatori individuati

La revisione del sistema indicatori Monitraf, ha portato alla definizione di un set condiviso di 12 indicatori, riportati nella tabella seguente. Tra gli indicatori mantenuti, caratteristici di diversi temi che coinvolgono il sistema trasporti in Europa, vi sono: indicatori economici, come i prezzi dei carburanti e dei trafori, indicatori di base, come i dati sui flussi di traffico, indicatori ambientali, come parametri che misurano la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico, indicatori sulla salute.

Codice Titolo dell’Indicatore
1 Flussi di traffico su strada
2 Parco veicolare nei corridoi di transito
3 Flussi di traffico su rotaia
4 Emissioni inquinanti del traffico stradale
5 Concentrazioni di inquinanti misurate (NO2 e PM10)
6 Valutazione degli impatti acustici
7 Pedaggi autostradali
8 Prezzi del carburante
9 PIL delle regioni partners
10 Valutazione della popolazione più esposta
11 Impiego nel settore dei trasporti
12 Impatti sulla salute

 

In particolare, il ruolo delle ARPA è stato l’aggiornamento e l’estensione ai nuovi corridoi degli indicatori Monitraf, la definizione di criteri di valutazione ed interpretazione delle informazioni risultanti dagli indicatori, l’interpretazione di scenari futuri di traffico per la verifica delle misure politiche, la conduzione di studi pilota su qualità dell’aria e rumore (insieme ad ARPA Friuli Venezia Giulia e ARPA Piemonte), l’analisi delle attuali procedure di misura e omogeneizzazione dei  risultati dei monitoraggi e delle stime modellistiche inerenti la qualità dell’aria ed il rumore al fine di renderle confrontabili per i diversi corridoi. L’ARPA della Valle d’Aosta è stata coordinatrice di questo lavoro.
Nell’ambito di iMonitraf! è stato progettato e realizzato un Web-Gis interrogabile (consultabile al sito http://webgis.eurac.edu/monitraf/map.php) che contiene i dati e le elaborazioni degli indicatori inerenti i vari corridoi transfrontalieri coinvolti.

I primi 6 indicatori, di matrice ambientale ed inerenti la qualità della vita, sono quelli su cui l’ARPA della Valle d’Aosta, assieme ad altri Partners, ha concentrato maggiormente la propria attenzione: l’analisi per ogni indicatore è stata eseguita comparando i vari corridoi l’uno con l’altro e studiando l’andamento negli anni (dal 2005 al 2010).

Flussi di traffico (Indicatori 1, 2 e 3)

Per quanto riguarda l’indicatore riferito ai flussi di traffico, una sintesi dell’analisi può essere effettuata a partire dall’analisi dei seguenti grafici:

fig4

fig5

Si rilevano due situazioni distinte: i flussi del Brennero e del Tarvisio sono decisamente più elevati rispetto a Monte Bianco, Fréjus e Gottardo, che denotano una media giornaliera al di sotto dei 4000 veicoli/giorno.
Si evidenziano una diminuzione dell’andamento 2005-2009 e un lieve aumento al 2010 (effetto della crisi economica e conseguente ripresa).
Brennero, Gottardo e Tarvisio presentano elevati flussi di veicoli leggeri, decisamente inferiori quelli in transito al Monte Bianco ed al Fréjus.
Si rileva un aumento generale dei flussi nell’ultimo quinquennio, fatta eccezione per il corridoio del Tarvisio che registra ancora una diminuzione dal 2007 al 2010, forse a causa della crisi economica.

fig6

Per quanto riguarda il trasporto merci su rotaia, si osservano tre differenti livelli di volume: si superano i 14 milioni di tonnellate annue per Gottardo e Brennero, mentre si registrano 8 milioni di tonnellate per il Tarvisio e 4 milioni per il Fréjus.
Gli effetti della crisi economica 2009-2010 sono evidenti per tutti e quattro corridoi ferroviari transalpini.

Qualità dell’area (Indicatori 4 e 5)

fig7

fig8

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, si rilevano due situazioni molto diverse: da una parte il Brennero ed il Tarvisio con i valori più elevati, dall’altra i rimanenti corridoi.
Risulta evidente il trend della crisi economica 2007-2009-2010, dovuto all’andamento dei flussi veicolari.
Le emissioni delle polveri PM10 sono meno pronunciate rispetto a quelle degli ossidi d’azoto (NOx), in quanto sono legate anche a diverse tipologie di sorgenti di emissione, non solo al traffico stradale.

fig9

Per l’indicatore che descrive le concentrazioni di NO2, si evidenzia come le stazioni di monitoraggio che registrano il superamento del limite europeo sono quelle situate a bordo strada, a testimonianza di quanto il biossido d’azoto sia correlato ai trasporti.
Le stazioni urbane o rurali dei corridoi iMonitraf! registrano concentrazioni decisamente inferiori a tale limite.

fig10

Per le polveri PM10 i valori più elevati di concentrazioni non sono solo quelli misurati dalle stazioni di traffico, in quanto questo inquinante viene emesso anche da altre sorgenti (riscaldamento domestico, industria, altre attività…).
I valori misurati risultano tutti inferiori al limite europeo.

Inquinamento acustico (Indicatore 6)

fig11

Lnight = livello di rumorosità notturno

Lden = livello di rumorosità nelle 24 ore

Per gli indicatori individuati per la descrizione dell’impatto acustico, emerge che il corridoio del Gottardo riporta i più elevati livelli di rumorosità misurati (Lden superiore a 75 dB(A), Lnight oltre i 70 dB(A)) in ragione del maggiore volume di veicoli transitante nei tratti stradali monitorati.
Si evidenzia come i dati misurati siano stati armonizzati considerando una distanza dall’asse stradale di 10 m ad un’altezza da terra di 4 m.

Sintesi dei risultati

L’analisi degli indicatori attraverso la raccolta dei dati da parte di ogni partner e lo studio comparativo di tali dati ha permesso di valutare lo stato dell’arte per quanto riguarda gli impatti del traffico transfrontaliero.
Al fine di sintetizzare e comparare i risultati per gli indicatori si sono utilizzati punteggi da 1 a 5 per ogni indicatore con la seguente scala di valutazione: 1 = molto buono; 2 = buono; 3 = intermedio; 4 = negativo; 5 = pessimo.

Si riportano nella seguente tabella i risultati di sintesi per gli indicatori ambientali:

fig12

Risulta evidente come:

  • i corridoi del Brennero e del Tarvisio siano i più critici dal punto di vista dei flussi di traffico e di conseguenza anche per quanto riguarda la qualità dell’aria (punteggio sopra i 3);
  • i due corridoi delle Alpi Occidentali (Monte Bianco e Fréjus) mostrino i valori più bassi per ogni indicatore, evidenziando condizioni non così critiche;
  • il corridoio del Gottardo si trovi invece in una situazione intermedia.

Per quanto riguarda i trend negli anni 2005-2010, nella tabella seguente sono indicati con frecce verdi i trend positivi, che mostrano una riduzione degli impatti, e con frecce rosse i trend che evidenziano un aumento degli impatti.
Gli andamenti migliori si registrano per gli indicatori 2, 4, 5 e 7.

fig13

Sintesi della risoluzione delle regioni alpine per una strategia dei trasporti comune

La risoluzione delle Regioni alpine per una strategia dei trasporti comune, efficiente e sostenibile ha preso forma partendo dai principi individuati dal progetto Monitraf:

  • le Regioni alpine devono unire le forze allo scopo di salvaguardare tanto l’ambiente quanto la salute e la qualità di vita dei loro abitanti;
  • un sistema di trasporti ambizioso e sostenibile per le Alpi deve favorire la dinamicità degli scambi economici, sociali e culturali;
  • un sistema di trasporti sostenibile deve pertanto garantire il massimo livello di protezione e sicurezza.

A tale scopo l’impegno assunto nell’ambito del progetto iMonitraf! va nella direzione dello sviluppo di una strategia comune di trasferimento modale, comprendente sia il trasporto merci che passeggeri, facendo attenzione ad evitare il semplice trasferimento del traffico tra arterie stradali.
Alla base della strategia vi è una condivisione degli obiettivi di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 e di uno sfruttamento ottimale delle connessioni ferroviarie da raggiungere entro l’anno 2020.
Per raggiungere tali obiettivi sarà necessario, da un lato, garantire l’impiego di veicoli efficienti da un punto di vista energetico e a più basse emissioni, dall’altro, cercare alternative credibili ed efficaci al trasporto su gomma rendendo il trasporto ferroviario più attrattivo e più efficiente, in modo da ottenere un reale trasferimento modale.
Tra le altre misure previste dalla risoluzione ci sarà quella di regolamentare ulteriormente il traffico su gomma, in particolare per gli automezzi pesanti, lungo i corridoi alpini riducendo anche le emissioni derivanti dal traffico locale e di transito. L’armonizzazione e il miglioramento delle misure e degli strumenti esistenti rappresentano un primo passo importante in questo senso. Tra le proposte condivise, da implementare a medio termine, ci sono:

  • l’adozione di limiti di velocità più bassi;
  • l’estensione e l’armonizzazione di provvedimenti esistenti (come i divieti di transito per gli automezzi pesanti più inquinanti, i divieti notturni o settoriali) a tutto l’arco alpino;
  • il miglioramento dell’attuale sistema di tariffazione del trasporto merci su gomma, sfruttando le possibilità offerte dalla nuova Direttiva Eurovignette;
  • implementazione di uno strumento di monitoraggio e di gestione del trasporto merci su gomma a livello dell’arco alpino (come una borsa dei transiti alpini o un sistema di scambio delle quote di emissione).

All’ultimo punto della risoluzione le Regioni alpine concordano sulla necessità di perseguire il lavoro avviato a partire dal 2008 attraverso una partnership duratura, che rappresenta l’unico modo per garantire il successo dell’implementazione di questa ambiziosa strategia. Questa partnership dovrà disporre dei mezzi per seguire l’implementazione delle misure, per proseguire gli scambi sulle buone pratiche e sulle attività di monitoraggio che sono indispensabili per la valutazione dell’avanzamento delle azioni via via intraprese. A lungo termine le Regioni alpine concordano che questo lavoro dovrebbe essere perseguito nell’ambito di una futura macroregione alpina che agirebbe come struttura di governo multilivello in grado di dirigere una politica dei trasporti interregionale basata su criteri di sostenibilità.

fig14

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