Presentazione

Descrizione

L’indicatore descrive l’andamento temporale del numero delle domande di nuove concessioni di impianti idroelettrici in Valle d’Aosta e della loro potenza singola, media e cumulata per il decennio 2001 – 2010, non ancora evase o sospese. Le domande suddette sono pertanto relative a impianti non ancora realizzati. In modo indiretto, l’indicatore rappresenta un’approssimazione del potenziale idroelettrico residuo ovvero della capacità di generazione di energia idroelettrica ancora disponibile sul territorio.

Messaggio chiave

Da un’analisi ragionata delle domande di derivazione idroelettrica pervenute negli ultimi 10 anni (non ancora evase o sospese) risultano 97 impianti potenzialmente realizzabili. Si tratta di centrali con potenza media limitata che, se realizzate, esaurirebbero teoricamente il potenziale idroelettrico residuo in Valle d’Aosta pari a circa il 26% del totale ad oggi concessionato (111.359,1 KW su 425.531,00 KW) ma, allo stesso tempo, costituirebbero una pressione significativa sul reticolo torrentizio regionale.

Obiettivo

L’indicatore ha un duplice obiettivo:

  • Approssimare il potenziale idroelettrico residuo presente sul territorio regionale a partire dal numero delle domande di nuove concessioni depositate nel decennio 2001 -2010;
  • Stimare la pressione a carico del reticolo torrentizio regionale riferibile alla presenza di impianti idroelettrici che potrebbero essere realizzati nel corso dei prossimi anni.

Ruolo di Arpa

ARPA VDA è coinvolta nelle seguenti fasi amministrative e gestionali del tema idroelettrico :

  • Redazione di pareri tecnici inerenti il rumore ambientale da presentare nel corso di procedure di VIA e VAS di impianti idroelettrici ai sensi della Legge regionale 30 giugno 2009 n. 20.
  • Redazione di relazioni di verifica di assoggettabilità a VIA / VAS di impianti idroelettrici richiesti dall’ufficio VIA ai sensi della Legge regionale 26 maggio 2009, n. 12 e redazione di pareri tecnici inerenti impianti idroelettrici da presentare in Conferenza dei Servizi ai sensi della richiesta di autorizzazione unica di cui all’art. 12, comma 3, della Legge 29 dicembre 2003, n. 387. I temi ambientali considerati sono:
    • Rumore ambientale
    • Emissioni in aria
    • Gestione rifiuti
    • Acque superficiali, acque sotterranee, suolo e siti contaminati
    • Radiazioni non ionizzanti
    • Amianto e fibre aerodisperse
  • Partecipazione a visite di istruttoria previste nell’iter di domanda di subconcessione
  • Partecipazione alle sperimentazioni inerenti applicazione Criterio 3 di definizione del DMV.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Energia

Tema SINAnet

Energia

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

medio

Tendenza**

Non applicabile

* Il numero di domande di nuove concessioni di impianti idroelettrici (taglia variabile da mini a medio idroelettrico -  tabella 2) ha subito un incremento nell’ultimo quinquennio e una successiva stabilizzazione. La realizzazione di questi nuovi impianti comporterebbe una pressione ulteriore sullo stato dei corsi d’acqua regionali ma potrebbe aumentare la produzione attuale di circa il 26%.
La quantità di energia da fonte rinnovabile potenzialmente producibile è notevole ma comporterebbe una pressione ulteriore sui corpi idrici regionali.

** Definire una tendenza precisa dell’indicatore risulta attualmente problematico.
Se l’evoluzione normativa relativa agli incentivi economici alle energie rinnovabili comporterà un calo degli aiuti al settore idroelettrico, una porzione significativa delle domande in giacenza potrebbe non essere realizzata per mancanza di un’effettiva redditività economico – finanziaria.
Tuttavia, occorre considerare che la domanda di energia elettrica è in continua crescita (sia su scala regionale sia nazionale ed europea) e rappresenta una forzante notevole alla realizzazione di nuovi impianti produttivi in generale.
Al quadro suddetto si aggiungono le condizioni poste dal raggiungimento dello stato ecologico “buono” entro il 2015 per tutti i corpi idrici come previsto dalla normativa nazionale
Con una recente deliberazione1 la Giunta regionale ha stabilito che “in via generale sono indisponibili a nuovi prelievi ad uso idroelettrico tutti i corpi idrici presenti sul territorio regionale … per almeno tre anni”; tale norma non si applica alle domande di concessione attualmente in giacenza considerate dall’indicatore ma sottolinea la necessità di “verificare gli effetti dell’evoluzione normativa in atto, in particolare per quanto concerne gli incentivi economici alle energie rinnovabili, e gli obiettivi della nuova programmazione europea e nazionale nel settore idrico previsti per il 2015”.

1 dgr 1253/2012. Indirizzi agli uffici per l’esame delle domande di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico, a integrazione delle disposizioni previste dal Piano Regionale di Tutela delle acque. Revoca della deliberazione della Giunta Regionale 976/2008.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 2 1

L’elaborazione dell’indicatore è il prodotto di un lungo processo di analisi e validazione puntuale dei dati eseguita tramite ricerche in collaborazione con l’ufficio regionale competente e grazie a una buona conoscenza del territorio. Tuttavia tale attività non costituisce a rigore una stima dell’effettivo potenziale idroelettrico residuo normalmente effettuata a scala di bacino sotteso, considerando per ogni nuova installazione molteplici fattori quali:

  • andamento ed entità delle precipitazioni,
  • capacità di infiltrazione del terreno,
  • andamenti delle portate nell’anno,
  • presenza e consistenza di diritti di prelievo preesistenti (civili, industriali, agricoli, altri impianti, ecc.),
  • presenza di tratti potenzialmente interessanti salvo vincoli territoriali (paesaggistici, parchi, zone protette, ecc.),
  • calcolo della sostenibilità economica dell’impianto,
  • definizione della potenzia media annua producibile.

Deve essere considerato anche che le domande depositate in prima istanza negli uffici dovrebbero considerare i fattori suddetti ma sono tendenzialmente sovrastimate dal punto di vista delle portate disponibili e della potenza in gioco.
Relativamente alla suddivisione degli impianti per classe di potenza installata si dispone dei dati di 96 progetti su 97.
Infine, la potenza di impianti idroelettrici considerati per l’elaborazione dell’indicatore, dove non diversamente specificato, è intesa come potenza lorda media calcolata su un ciclo di produzione annuale.

Proprietà del dato

Regione Valle d’Aosta

Periodicità di aggiornamento

L’indicatore è stato elaborato nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera SHARE (www.sharealpinerivers.eu) e successivamente adattato per la redazione della presente relazione.
Non è effettuato un aggiornamento periodico.

Data di aggiornamento

31/12/2010

Copertura temporale

Dal 2001

Copertura territoriale

La base dati è relativa all’intero territorio regionale e al suo reticolo idrografico.

Riferimenti

Inquadramento normativo

Chiunque intenda utilizzare acqua pubblica per usi irrigui, potabili, idroelettrici, industriali, ecc. da sorgenti, corsi d'acqua, pozzi, deve farne richiesta alla Regione Autonoma Valle d'Aosta che ha in concessione le acque. L’iter completo di concessione di derivazione da corpo idrico superficiale ad uso idroelettrico è disponibile sul sito dell’Amministrazione regionale1 ed è riferito a un corpo normativo con valenza sia nazionale (Regio Decreto n.1775/1933; Legge Costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 - Statuto Speciale) sia regionale (l.r. 08 novembre 1956, n.4; d.lgs. 9 agosto 1999, n.89 - Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d'Aosta in materia di acque pubbliche; l.r. 08 settembre 1999, n. 27 - Disciplina dell'organizzazione del servizio idrico integrato; Piano regionale Tutela delle Acque - approvato con la deliberazione di Consiglio Regionale n. 1788/XII del 08 febbraio 2006; l.r. 21 maggio 2007, n. 8 - Attuazione delle direttive 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche; l.r. 26 maggio 2009, n. 12 - Attuazione delle direttive 2001/42/CE, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, e 85/337/CEE, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Dgr 3924/2007 - Approvazione delle procedure tecnico-amministrative relative al rilascio di subconcessioni di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico da corpo idrico superficiale da parte della Regione Autonoma Valle d’Aosta; dgr 1253/2012 - Indirizzi agli uffici per l’esame delle domande di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico, a integrazione delle disposizioni previste dal Piano Regionale di Tutela delle acque. Revoca della dgr 976/2008.

Relazione con la normativa

L’indicatore non ha un riferimento diretto con la normativa che regola lo sfruttamento idroelettrico ma ne descrive il trend della possibile applicazione su scala regionale nei prossimi anni.

Livelli di riferimento

Non esistono veri e propri livelli di riferimento per la produzione idroelettrica definiti a livello regionale sebbene l’amministrazione sia tenuta a far concordare due indirizzi normativi contrastanti:

  • le Direttive RES-e (Renewable Energy Sources - 2009/28/CE) richiedono di aumentare la produzione di elettricità da fonti rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di gas serra a seguito dell’approvazione del pacchetto "clima-energia", conosciuto anche come strategia "20-20-20" in quanto prevede entro il 2020:
    • il taglio delle emissioni di gas serra del 20%
    • la riduzione del consumo di energia del 20%
    • il 20% del consumo energetico totale europeo generato da fonti rinnovabili.
  • la Direttiva Quadro sulle acque (2000-60-CE) che obbliga gli Stati membri a raggiungere o mantenere il “buono” stato ecologico dei corsi d’acqua entro il 2015, limitando intrinsecamente lo sfruttamento idroelettrico.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

  • Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili per regione. Incidenza e composizione percentuale. (ISTAT, Elaborazioni su dati Terna)
  • Produzione di energia idroelettrica. (ISPRA, Annuario dei dati ambientali)
  • Annual abstraction for hydropower per capita (in m3/cap). (EEA, European Environmental Agency).

Presentazione e analisi

Grafico 1: Potenza singola, cumulata e media annuale degli impianti idroelettrici attualmente oggetto di domanda di concessione di derivazione e il cui iter autorizzativo è in fase di valutazione o sospeso in Valle d’Aosta (periodo 2001-2010)

Potenza singola, cumulata e media annuale degli impianti idroelettrici attualmente oggetto di domanda di concessione di derivazione e il cui iter autorizzativo è in fase di valutazione o sospeso in Valle d’Aosta

Tabella 1: Quadro complessivo della potenza idroelettrica installata in Valle d'Aosta e stima della potenza ancora sfruttabile presente sul territorio derivante dall’analisi ragionata delle domande di nuove concessioni in giacenza.

Tipo di potenza e di impianto Potenza (kW) N° impianti
Potenza lorda installata – impianti attualmente in funzione 508.281,5 178
Potenza lorda installata  - impianti concessionati ma non ancora in funzione 23.632,2 38
Potenza lorda teorica lorda residua potenzialmente installabile – impianti riferiti a domande in giacenza 139.198,8 97
Potenza media calcolata su un ciclo di produzione annuale  - impianti attualmente in funzione  * 406.625,2 178
Potenza media calcolata su un ciclo di produzione annuale - impianti concessionati ma non ancora in funzione * 18.905,8 38
Potenza media residua calcolata su un ciclo di produzione annuale – impianti riferiti a domande in giacenza * 111.359,1 97

* Tutti i dati di potenza sono calcolati sulla base della portata media annuale derivata, del salto e dell’accelerazione di gravità g e, dove indicato, di un rendimento medio stimato, utilizzato dall'Ufficio Concessioni Acque, pari a 0.8

Tabella 2: Impianti idroelettrici potenzialmente installabili in Valle d’Aosta suddivisi per classi di potenza.

Distribuzione impianti secondo classi di potenza idroelettrica Classe [per intervalli di MW] Potenza installata cumulata [kW] Percentuale sulla potenza totale N. impianti * Percentuale sul numero
Pico-idroelettrico < 0.003 9.1 0.0065 % 5 5.21 %
Micro-idroelettrico 0.003  - 0.1 699.1 0.5022 % 22 22.92 %
Mini-idroelettrico 0.1  -    1 16450.3 11.8179 % 38 39.58 %
Piccolo-idroelettrico 1  -  10 61992.3 44.5351 % 28 29.17 %
Medio-idroelettrico 10  - 100 60048.0 43.1383 % 3 3.13 %
Totale   139198.8 100 % 97 100 %

* Relativamente alla suddivisione per classe di potenza installata si dispone dei dati di 96 impianti su 97

Commenti

Per elaborare l’indicatore sono state considerate le domande di derivazione pervenute all’ufficio competente negli ultimi 10 anni e non ancora evase o ferme per vari motivi. Come detto, si tratta di 97 impianti che, se realizzati, costituirebbero una pressione ulteriore sullo stato dei corsi d’acqua regionali ma potrebbero produrre teoricamente circa il 26% della potenza attualmente installata e/o concessionata (tabella 1).
Tale stima indiretta del potenziale produttivo è supportata dall’analisi della situazione regionale, dei dati storici, da una buona conoscenza del territorio e della realtà imprenditoriale locale. In particolare, i seguenti fattori chiave hanno condizionato l’elaborazione e l’interpretazione della base dati:

  • sfruttamento idroelettrico maturo; la fruizione idroelettrica complessiva del territorio regionale appare avanzata e matura (cfr. indicatore TER_INF_015 Trend dello sfruttamento idroelettrico sul territorio regionale) soprattutto rispetto ad altre aree delle Alpi in cui il potenziale residuo stimato appare decisamente maggiore;
  • local knowledge strategico; il territorio limitato, l’ottima conoscenza dei corsi d’acqua e delle relative potenzialità idroelettriche intrinseche, portano a ritenere che gli operatori del settore (privati e a partecipazione pubblica) abbiano considerato con attenzione la quasi totalità delle acque della regione proponendo un relativo impianto all’ufficio competente, laddove ne esistesse almeno la fattibilità economica. Di fatto, non si può escludere la presenza di ulteriori siti sfruttabili non considerati dall’indicatore ma sicuramente essi rappresentano una quota molto ridotta rispetto all’installato e al potenziale degli impianti contenuti in pratiche ora ferme, sospese o rifiutate.
  • tecnologia stabile e matura; le tecnologie applicate allo sfruttamento idroelettrico dei corpi idrici superficiali sono da considerarsi mature e consolidate: pertanto non si prevede un aumento significativo di produzione per effetto di un miglioramento della resa complessiva degli impianti.
  • analisi puntuale delle domande; sono state considerate solo le domande di derivazione pervenute negli ultimi 10 anni in quanto quelle più vecchie sono state ritenute, dopo puntuali verifiche, incluse in domande più recenti o definitivamente non corrispondenti a un reale potenziale: in effetti, alcune di esse sono sospese da anni per richiesta dei proponenti o sono state rifiutate per vari motivi di incompatibilità. Si ritiene che nella maggior parte dei casi tali domande si riferiscano a un potenziale fisicamente presente ma che non può esser sfruttato per vincoli tecnologici (legati ad esempio alla realizzazione problematica di opere accessorie), territoriali e/o amministrativi. Sono state escluse dall’indicatore anche le domande relative ad impianti effettivamente irrealizzabili (non solo per motivi tecnici ma anche perché non corrispondenti ad alcuni principi base che regolano un normale iter autorizzativo).

Inoltre è stata effettuata un’ulteriore bonifica delle domande che si sono sovrapposte nel tempo a causa, ad esempio, di un cambio dell’assetto societario del proponente che implica la ripresentazione della domanda di sub concessione per lo stesso sito.
Le rimanenti categorie di domanda considerate si riferiscono a fase di istruttoria, istanza rigettata, rinunciata, istanza non accolta, in attesa di documentazione, archiviata, comprese le domande di utilizzo a fini energetici di acquedotti e scarichi depuratori depositate dal 1 gennaio 2001 al 31 dicembre 2010.
Infine, delle domande in concorrenza, è stata conservata quella relativa all’impianto con maggior potenza.

L’indicatore così definito ha permesso di determinare con buona approssimazione il potenziale idroelettrico residuo in Valle d’Aosta stimato pari a 139199 kW di potenza media lorda annuale (grafico 1 e tabella 1).

Analizzando la distribuzione per classi di potenza dei possibili impianti idroelettrici (tabella 2) si nota come il principale contributo in termini di potenza derivi da piccoli e medi impianti (circa il 90%).

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