30/08/2018 - La California non è l'unico stato del Nord America alle prese con grossi incendi difficili da spegnere e da contenere: devastanti incendi stanno distruggendo migliaia di ettari di bosco anche nella British Columbia, la provincia più occidentale del Canada. La vegetazione delle foreste nord americane è costituita soprattutto da conifere il cui legno, intriso di resina, è in grado di bruciare molto facilmente, favorendo la diffusione delle fiamme.

Il fumo, carico di ceneri e di aerosol, prodotto da questi incendi si è elevato ed i forti venti lo hanno trascinato per migliaia di chilometri verso l'Europa. 

ARPA della Valle d’Aosta, che fa parte della rete europea dei LIDAR ceilometer, i sistemi ottici che documentano, istante per istante, grazie all’emissione verticale di un laser, la presenza di particelle d’acqua o di particolato in atmosfera, fino a 15 km dal suolo. E’ stato, così, possibile seguire il transito delle ceneri (dimensioni inferiori al decimo di micron), provenienti da questi devastanti incendi, sopra la Valle d’Aosta, evidenziandone generalmente il confinamento negli alti strati dell’atmosfera. Nell’immagine (fig.1), ad esempio, è raffigurato l’andamento delle concentrazioni in atmosfera del particolato nella giornata del 28 agosto. Le aree azzurrine rappresentano la presenza di polveri, per una durata consistente del giorno (asse orizzontale), a quote (asse verticale) di 4000 e 6000 m slm.

In questo caso, contrariamente a quanto è successo in passato con le polveri provenienti dal Sahara (http://www.arpa.vda.it/it/aria/1247-news-aria/2740-il-sahara-non-%C3%A8-poi-cos%C3%AC-lontano-2), la strumentazione a terra (centraline) non ha evidenziato nessun apprezzabile aumento di polveri fini nell’aria che respiriamo.

Questo episodio è solo uno degli ultimi esempi di come i fenomeni meteo-climatici non rispettano i confini geografici delle nazioni: ciò che accade in uno Stato, è in grado di influenzare clima e ambiente di zone distanti tra loro anche migliaia di chilometri. Ma come risalire all’origine delle polveri? La loro provenienza dall'america settentrionale delle polveri rilevate emerge dall’analisi delle retrotraettorie ottenute dal modello americano Hysplit (fig. 2) ed il fenomeno è ben visibile da tutta la rete europea, a conferma del fatto che lo strato non è di origine locale.

In fig. 3 è visibile la rete europea dei LIDAR ceilometer (fig. 3), una serie di “sentinelle” sempre all’erta che forniscono costantemente ed in tempo reale i profili verticali dell’atmosfera, segnalando, in particolare, la presenza di nubi e di aerosol. Ogni anomalia viene tempestivamente evidenziata ed eventi naturali (es. eruzioni vulcaniche in grado di bloccare il traffico aereo) o incidentali (incendi, disastri in fabbriche ed industrie anche distanti da noi) non passano inosservati. 

Infine, benché le concentrazioni di ceneri nell’aria che respiriamo possano essere ritenute trascurabili, è fondamentale seguire questo tipo di fenomeni, che possono alterare profondamente gli equilibri degli strati atmosferici più alti, assorbire la radiazione solare o depositarsi al suolo con possibili impatti sugli ecosistemi e sul clima.

 

immagine 2

Fig.1-andamento delle concentrazioni in atmosfera del particolato nella giornata del 28 agosto

 

152327 trj001 002 retrotraettorie

Fig.2-analisi delle retrotraettorie ottenute dal modello americano Hysplit

 

 

rete lidar

 Fig.3-la rete europea dei LIDAR ceilometer

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