04/12/2020 - Martedì 1 dicembre si è tenuto il workshop partecipativo on line organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore (BS) con la collaborazione di ARPA Valle d’Aosta e degli altri partners di progetto sul tema dell’utilizzo della biomassa come combustibile per il riscaldamento domestico (Biomass Burning).

bb2

Oltre 50 partecipanti tra partner di progetto, osservatori, esperti del settore energetico-ambientale e rappresentanti delle amministrazioni locali di diverse regioni dello Spazio Alpino, hanno dibattuto sui potenziali scenari di sviluppo elaborati dal progetto , nell’ottica di fornire supporto informativo ai processi di definizione delle politiche da mettere in campo.

MACROSCENARI PROGETTO BB-CLEAN

  • A1: rinnovo del 50% degli apparecchi a legna o pellet a classe 5 stelle
  • A2: rinnovo del 100% degli apparecchi a legna o pellet a classe 5 stelle
  • B1: applicazione delle buone pratiche con riduzione delle emissioni degli apparecchi a legna o pellet al 20%
  • B2: applicazione delle buone pratiche con riduzione delle emissioni degli apparecchi a legna o pellet al 40%
  • C: sostituzione delle vecchie caldaie a legna con nuove a 5 stelle con elettrofiltro
  • D: sostituzione di legna e pellet con il metano
  • E: impianto di teleriscaldamento a cippato che alimenti il 70% delle utenze comunali
  • F: utilizzo della APP telefonica BB Clean da parte del 30% dei possessori di stufe a legna/pellet (appiattimento della curva giornaliera di utilizzo

A partire dal 2018, il progetto BB-Clean, cofinanziato dall’Interreg Alpine Space Programme 2014-2020, si è concentrato sullo sviluppo di un insieme di strumenti finalizzati alla mitigazione dell’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni legate all’utilizzo della biomassa per riscaldamento domestico nelle valli alpine. L’impiego della legna e dei suoi derivati è una fonte di energia rinnovabile e la sua combustione non altera il bilancio della CO2 in quanto quest’ultima deriva dal ciclo fotosintetico recente e non è di origine fossile.Tuttavia, la combustione della biomassa spesso è poco efficiente e ciò comporta aspetti critici per quanto riguarda le emissioni di particolato atmosferico (PM10 e PM2.5), idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e composti organici volatili (VOC), collegati fortemente alla tecnologia di combustione adottata e all’età dell’impianto stesso. 

Valerija Petrinec dell’ E-intitute for comprehensive development solutions (Slovenia) ha fatto il punto sullo stato dell’arte e sulle possibili politiche che occorrerebbe applicare per migliorare la sostenibilità della combustione della biomassa sul territorio oggetto di studio.
Maria Chiesa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e ha introdotto i casi studio cui sono stati applicati i differenti scenari emissivi al fine di individuare le migliori proposte normative che costituiranno l’Action Plan sull'utilizzo della biomassa legnosa in ambito domestico. I macro-scenari individuati dal partenariato, finalizzati all'abbattimento degli inquinanti prodotti durante la combustione della biomassa legnosa, hanno preso in considerazione le seguenti ipotesi:
- la conversione dei vecchi apparecchi domestici a legna con sistemi più performanti a pellet;
- la sostituzione degli apparecchi più vetusti ed inquinanti con la messa in funzione, di un impianto di teleriscaldamento a cippato o del loro rimpiazzo con caldaie a metano;
- l’adozione di buone pratiche nella gestione e manutenzione degli impianti (impiego combustibile di qualità, pulizia apparecchi e canne fumarie, ecc.).

Oltre a questi, sono stati analizzati anche i possibili effetti positivi derivanti dall’utilizzo diffuso della web app BB-CLEAN che fornisce le indicazioni su quando è più conveniente, in termini di qualità dell’aria, bruciare la biomassa e i benefici del time shifting delle emissioni grazie all'installazione di sistemi di accumulo termico collegati alle caldaie a legna o pellet.
Elena Tomasi del CISMA ha presentato i risultati ottenuti applicando il modello WRF-Chem/CALPUFF alle aree di studio di Vezza d’Oglio in Lombardia e di Storo in Trentino. In entrambi i casi, le riduzioni più massicce delle concentrazioni di PM 10 si avrebbero applicando lo scenario C relativo alla sostituzione con caldaie performanti a pellet con filtro elettrostatico (- 60% a Vezza d’Oglio e - 57% nel caso di Storo) e quello D inerente la transizione di tutti gli apparecchi a biomassa legnosa alle caldaie a gas naturale (- 69% a Vezza d’Oglio e - 67% nel caso di Storo).
Giordano Pession di Arpa Valle d’Aosta ha presentato i risultati relativi agli scenari di modellizzazione ottenuti nell’area pilota di Saint Marcel, comune rurale di piccole dimensioni della Plaine di Aosta, in cui l’unica fonte rilevante di inquinamento atmosferico è rappresentata dal riscaldamento domestico con l’utilizzo preponderante della legna. I vari scenari sono stati ottenuti applicando il modello fotochimico FARM (Fig 2) confrontato con i dati di qualità dell’aria rilevati nel corso della campagna di monitoraggio realizzata nell’area di studio nel 2019.

St.Marcel percentage variation map

Fig 2 - Mappa S. Marcel - scenario A2 (minori emissioni di PM10 e di CO2)

Il grafico a barre (Fig 3) sotto riportato mostra come le emissioni di particolato atmosferico PM10 potrebbero essere ridotte del 29% applicando lo scenario A2 che prevede la sostituzione della totalità delle vecchie stufe e caldaie a legna con apparecchi analoghi ma di ultima generazione e del 30 % applicando lo scenario D relativo alla transizione di tutti gli apparecchi a biomassa a caldaie a gas naturale.

PM10 monthly average

Fig 3 - Riduzione emissioni di particolato atmosferico PM 10

Occorre, tuttavia, sottolineare che lo scenario D relativo alla metanizzazione, pur ottenendo la maggiore riduzione delle polveri PM10, comporta un aumento delle emissioni di CO2 (+47% per Vezza e +38% per Saint Marcel) che lo rende di fatto non preferibile agli scenari di ammodernamento degli apparecchi domestici a legna.

Sono state ampiamente discusse le differenti situazioni emerse dalle simulazioni degli scenari di modellizzazione presentati da ARPA Valle d’Aosta e CISMA. Per l’animazione del dibattito tra i partecipanti è stata impiegata una lavagna virtuale condivisa, sulla quale sono state argomentate dettagliatamente le varie soluzioni e le policies da intraprendere per riuscire ad ottimizzare l’utilizzo degli apparecchi domestici a legna o a pellet al fine di migliorarne la resa energetica e, al contempo, ridurre l’emissione di sostanze dannose legate al loro impiego. I partecipanti al seminario, riuniti in sottogruppi, hanno esaminato le varie possibilità risolutive e ognuno ha potuto dare il suo contributo alla discussione esponendo il proprio punto di vista. Oltre a ciò, si è dato ampio spazio alle possibili proposte di policies attraverso le quali ridurre l’impatto della combustione della biomassa, sempre nell’ottica di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e garantendo, al contempo, l’impiego di una risorsa rinnovabile il cui contributo ha un ruolo non certo marginale nelle politiche di riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

 

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