19/01/2022 - Nel corso della diretta radiofonica di Radio Proposta in Blu del 17 gennaio scorso, Tiziana Magri, Fisica di Arpa Valle d'Aosta, è stata ospite della trasmissione I-Day, condotta dalla giornalista Fabiola Megna, per parlare di qualità dell’aria della nostra regione nel 2021 e dell’importanza che riveste il suo monitoraggio per la nostra salute e per quella dell’ambiente in cui viviamo.

foto intervista

“Per quanto riguarda l’anno appena trascorso - ha evidenziato la dott.ssa Magri - la qualità dell’aria della nostra regione è stata assai buona, con assenza di superamenti dei valori limite definiti dalla normativa per tutti gli inquinanti con l’unica criticità legata alle concentrazioni estive di ozono. A partire dal 2000 si è assistito a un progressivo miglioramento della qualità dell’aria del nostro territorio, sia per le misure intraprese a livello di fonti emissive quali il rinnovo delle caldaie utilizzate per il riscaldamento e l’ammodernamento degli autoveicoli circolanti sia per il fenomeno dei cambiamenti climatici che, in Valle d’Aosta, stanno portando ad inverni sempre meno rigidi”.

Sarà pubblicato nelle prossime settimane il report annuale 2021.

La valutazione dello stato della qualità dell'aria è il frutto di uno studio integrato tra l’analisi delle misure degli inquinanti in aria acquisite nelle stazioni di monitoraggio e i risultati di modelli matematici in grado di simulare il comportamento degli inquinanti in atmosfera. “Questo sistema combinato di indagine – ha proseguito la dott.ssa Magri - ha consentito di stimare quali sono stati gli effetti sulla qualità dell’aria delle misure di contenimento adottate nel 2020 per limitare la diffusione del COVID-19. L’applicazione di severe restrizioni ha portato a una forte riduzione delle fonti di pressione ambientale, soprattutto del traffico locale e internazionale. L’effetto è stato più evidente per il biossido di azoto e meno per le polveri PM10 come è stato già stato evidenziato da due rapporti elaborati da ARPA Valle d’Aosta [1], [2]”.

Poiché le concentrazioni di inquinanti in aria sono determinate non solo dalle emissioni ma anche (ed in maniera significativa) dalle condizioni meteorologiche, la domanda sorta spontanea è stata: quanto delle riduzioni osservate sono imputabili alle misure di contenimento e quanto invece alle condizioni meteorologiche del 2020? Per rispondere al quesito ARPA ha utilizzato due diversi modelli matematici che consentono di eliminare l’influenza della meteorologia: un modello di dispersione ed un modello statistico predittivo [3].

Questi due modelli – ha spiegato la dott.ssa Magri - pur molto diversi nella formulazione, hanno portato agli stessi risultati: durante il periodo di lockdown (primavera 2020), la diminuzione delle concentrazioni dovuta alle restrizioni imposte è stata nella città di Aosta di circa il 50% per il biossido di azoto e di circa il 20% per il PM10.

Le riduzioni sono maggiori per il biossido di azoto in quanto questo inquinante è prodotto principalmente dal traffico veicolare, per cui la netta riduzione del traffico durante il lockdown ha avuto effetti immediati sulle concentrazioni.

Il particolato, invece, viene emesso per una quota molto rilevante dagli impianti di riscaldamento, le cui emissioni non sono variate in maniera significativa nel 2020.

“Inoltre una parte importante di particolato atmosferico è di origine secondaria, cioè si forma in atmosfera con reazioni chimiche, ed ha un maggiore tempo di permanenza in atmosfera, per cui arriva nella nostra regione trasportato dalle correnti atmosferiche. Nella primavera del 2020 – ha aggiunto la dott.ssa Magri - si sono verificati numerosi episodi di trasporto di masse d’aria dalla pianura padana, che hanno contribuito ad aumentare i livelli di concentrazione di particolato. Se non si fosse condotto uno studio di tipo modellistico, non si sarebbe osservata alcuna riduzione delle concentrazioni di particolato”.

ASCOLTA IL PODCAST - Parte 1

ASCOLTA IL PODCAST - Parte 2

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allegati:

[1]. Analisi preliminare della qualità dell’aria in Valle d’Aosta durante l’emergenza Covid-19 – Aggiornamento al 15 aprile 2020

[2]. E’ iniziata la fase 2 del Covid-19: cosa è cambiato per la qualità dell’aria in Aosta?

[3]. Relazione finale qualità dell'aria effetti COVID (pdf - 10MB)

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