2017/08/11 - L’anticiclone africano, responsabile di un inizio agosto rovente sull’intero territorio italiano, ha portato con sé una gran quantità di pulviscolo sahariano, prontamente registrato dagli strumenti di misura dell’ARPA. ll valore di 31 µg/m3 di polveri (PM10) registrato improvvisamente il 3 agosto presso la stazione di La Thuile, ha fatto venire il sospetto che fosse entrata in gioco una dinamica differente, non riconducibile a nessuna sorgente o fenomeno locale: la centralina di La Thuile è, infatti ubicata in loc. Les Granges, lontana dai centri abitati e caratterizzata da un valore medio annuo di polveri pari a 8 µg/m3. La conferma è venuta dal sistema ottico LIDAR-ceilometer che documenta, istante per istante, la presenza di polveri su tutta la colonna d'aria posta nell'atmosfera sopra la sede di ARPA in Saint Christophe. Questo strumento proietta un raggio laser nell’atmosfera fino ad una distanza di 15 km dalla Terra, dove la luce interagisce con le particelle presenti nell’aria. Una parte della radiazione è riflessa verso la superficie terrestre e può essere catturata e analizzata. Questo sistema consente di determinare se in atmosfera sono presenti costituenti non gassosi, come nubi e aerosol di origine naturale o antropica, contribuendo alla comprensione delle dinamiche di trasporto di masse d'aria su scale spaziali di centinaia di chilometri. Le informazioni fornite dal LIDAR sono esemplificate da grafici che mostrano l'intensità dell'eco (scala colorata) ad ogni quota (asse verticale) nel tempo (asse orizzontale). Nel grafico, le nubi hanno colori rosso-viola mentre il particolato atmosferico, generalmente vicino al suolo, è raffigurato, a seconda della sua concentrazione, con sfumature dal blu (basse concentrazioni o assenza di assorbitori) al giallo (alte concentrazioni) Le aree dove il segnale di ritorno è troppo basso per essere misurato accuratamente sono lasciate in bianco. L’immagine sotto riportata rappresenta ciò che il LIDAR ha “visto” il giorno 3 agosto: strati di aerosol densi di particelle rispetto ai valori medi normalmente rilevati.
 

sahariane bis

Per avere delle informazioni complementari rispetto a quelle descritte sopra, ARPA, nel 2012 ha acquisito un fotometro solare. Questo strumento, lavorando in sinergia con il LIDAR-ceilometer, è in grado di fornire molte informazioni sul particolato presente negli strati dell’alta atmosfera, tra cui anche la classe granulometrica cui appartengono le particelle di aerosol presenti nella massa d’aria visualizzata. L’immagine sotto riportata si riferisce alla situazione registrata dal fotometro il giorno 3 agosto: il pulviscolo sahariano giunto fino a noi con i forti venti provenienti dal nord Africa appare composto perlopiù da particelle grossolane (diametri dell’ordine di diversi micrometri) mentre quelle fini (diametri al di sotto del micrometro) sono presenti in piccola quantità.  

 

 fot screen shot

 

 

 

 

 

 

 

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