24/06/2020 - Nel corso dei mesi scorsi, l’emergenza sanitaria che si è verificata ha modificato molti aspetti della nostra vita, obbligandoci a rivedere la nostra quotidianità. Abbiamo dovuto modificare molte delle nostre abitudini di vita e la mobilità è uno di quegli aspetti che sono stati più coinvolti dalle misure imposte dallo Stato e Regioni per il contenimento del Coronavirus. Questo ha avuto degli effetti sulla qualità dell’aria: in rapporti tecnici Arpa, è stato evidenziato come questi siano stati più significativi per alcuni inquinanti piuttosto che altri (1, 2). Ma quanto la chiusura delle scuole, l’avvio diffuso dello smartworking e lo stop di molte attività commerciali hanno inciso sulla riduzione del traffico nella nostra città?

 

Per rispondere a questa domanda, Arpa ha realizzato un monitoraggio del traffico urbano in Aosta dall’inizio del lockdown per apprezzare l’evoluzione del traffico durante le “Fasi” stabilite dai diversi provvedimenti che via via hanno segnato le riaperture delle attività. Il “Periodo 1” si riferisce alla Fase del confinamento (9 marzo-3 maggio), il “Periodo 2” all’avvio della cosiddetta Fase 2 (dal 3 al 17 maggio) caratterizzata da una parziale ripresa delle attività (librerie, lavanderie,…), il “Periodo 3” (18 maggio-3 giugno) in cui c’è stata la riapertura di un maggior numero di negozi e imprese e il “Periodo 4”(dal 4 giugno ad oggi) che ha segnato la possibilità di muoversi tra regioni e Stati.

Osservando il grafico 1 sotto riportato, è possibile notare come il via vai di veicoli rilevato lungo il tratto stradale di Via 1° Maggio, risultato rappresentativo del traffico cittadino, pressochè azzerato durante il periodo del confinamento (Periodo 1), sia poi andato aumentando con la progressiva ripresa delle attività (Periodi 2,3 e 4). Tuttavia, facendo un confronto con i valori misurati, nel medesimo punto di misura, nel corso dello stesso periodo di anni precedenti (2018), è evidente come i flussi di traffico siano ad oggi ancora inferiori rispetto a quelli passati. Tale situazione è probabilmente dovuta al fatto che molti cittadini stanno ancora lavorando da casa e che, comunque, molte attività sono sì riprese ma con alcune limitazioni: alcune osservano un orario di apertura ridotto rispetto a prima (molti negozi del centro), altre lavorano su prenotazione (parrucchieri, estetiste,…) e altre ancora consentono ingressi limitati a poche persone (palestre, ristoranti,...) Inoltre, la mobilità tra regioni è iniziata solo il 3 giugno per cui l’arrivo dei turisti in Valle è consentito da poco tempo. Anche la cosiddetta “movida” aostana è diminuita: la mobilità notturna si attesta su livelli più bassi di circa la metà rispetto al passato. La spiegazione può trovarsi nel fatto che molti discobar, locali, cinema e circoli privati sono ancora chiusi o comunque, per rispettare le norme di sicurezza sanitaria, possono far entrare un numero ridotto di persone, molto inferiore rispetto a prima.

 grafico 1

Grafico 1

Focalizzando, poi, l’attenzione sul numero di transiti rilevati nei fine settimana (vedi grafico 2) relativi ai vari periodi di misura, anche in questo caso, come è logico aspettarsi, si osserva un progressivo aumento di passaggi a partire dalla fine del periodo di lockdown. Tuttavia, il traffico dei weekend, anche dopo il 4 giugno, risulta essere inferiore rispetto a quello rilevato nel 2018: la gente, insomma, anche di sabato e domenica si muove meno.

 grafico 2 bis

Grafico 2

Il turismo straniero è sicuramente ancora poco presente: la moltitudine di francesi e svizzeri che di solito vengono da noi nel fine settimana per gite in montagna o per shopping non è ancora arrivata…Che sia forse per la paura del contagio? O per il ritrovato piacere di stare a casa con la famiglia? O per la scelta di mezzi di trasporto diversi dall'auto privata (bici, spostamenti a piedi,...)? Fatto sta che le strade della nostra città, non solo durante ma anche dopo l’emergenza sanitaria per il Coronavirus, risultano più vivibili e sicuramente meno trafficate e rumorose. Al momento attuale ci troviamo a vivere una situazione in continua evoluzione e la speranza è che non si ritorni “tout court” alle abitudini del passato: dobbiamo impegnarci per saper trarre dall’ esperienza che abbiamo vissuto, gli insegnamenti utili per progettare il futuro in un modo diverso così da migliorare non solo la nostra qualità di vita ma anche quella della città in cui viviamo.

1. Analisi preliminare della qualità dell’aria in Valle d’Aosta durante l’emergenza COVID-19 – Aggiornamento al 15 aprile 2020 
2. E’ iniziata la fase 2 del COVID-19: cosa è cambiato per la qualità dell’aria in Aosta? 

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