30 luglio 2024 - Un nuovo studio, al quale ha lavorato anche ARPA Valle d'Aosta, mostra interessanti applicazioni per lo studio del permafrost nelle aree alpine.
I risultati della ricerca sono disponibili nell'articolo scientifico di recente pubblicazione "Spectral induced polarization imaging to monitor seasonal and annual dynamics of frozen ground at a mountain permafrost site in the Italian Alps" sulla rivista The Cryosphere.
Nell'articolo si analizza la possibilità di caratterizzare i cambi di temperatura del substrato e le relative variazioni spazio-temporali nel contenuto di ghiaccio attraverso l'uso di metodi indiretti basati sulle proprietà elettriche del suolo e sulla loro variazione nel tempo.
Lo studio si basa sull'analisi dei dati acquisiti per un triennio (2019 - 2022) presso il sito di monitoraggio del permafrost di ARPA Valle d'Aosta al Colle Superiore di Cime Bianche.
Sito di monitoraggio del permafrost di ARPA Valle d'Aosta al Colle Superiore di Cime Bianche: i dati analizzati si riferiscono al triennio settembre 2019 - settembre 2022
La ricerca dimostra che queste tecniche, validate con misure in laboratorio e con i dati di temperatura acquisiti nei sondaggi profondi, consentono di cogliere le variazioni temporali dello stato termico del substrato e del rapporto ghiaccio/acqua, elementi associati ai processi di riscaldamento e raffreddamento stagionali. Rappresentano quindi un importante strumento di monitoraggio in contesti ambientali remoti.
Lo studio è frutto di una collaborazione consolidata fra ARPA Valle d'Aosta, Università di Friburgo, Politecnico di Vienna e Università di Bonn.
