L’idroelettrico è tra le fonti energetiche rinnovabili meno inquinanti, è incentivato economicamente dalla legislazione nazionale e comunitaria ma determina comunque alcuni impatti sui corsi d’acqua.
L’obiettivo della tesi di laurea, svolta in collaborazione con ARPA Valle d’Aosta, è consistito nella ricerca di indici e indicatori in grado di rilevare l’eventuale impatto delle derivazioni idroelettriche sui corpi idrici attraverso l’analisi delle comunità di macroinvertebrati bentonici. I dati sono stati raccolti per conto della Compagnia Valdostana delle Acque (CVA S.p.a.) nell’ambito del progetto di sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale (DMV) in corso dal 2008 al 2015.

La base dati utilizzata deriva dall’applicazione dell’Indice Biologico Esteso (IBE) (Ghetti, 2001) e del Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM) (DLgs. N.152/1999).
Dall’analisi di bibliografia specifica riferita agli ambienti montani, è stato individuato un set di indici, sub indici e indicatori derivabili da IBE e LIM e utilizzati per evidenziare la risposta delle comunità di macroinvertebrati bentonici alla riduzione delle portate liquide e solide determinate dalle opere di presa delle centrali idroelettriche.

Tali indici e indicatori sono stati applicati a un sottoinsieme di stazioni di campionamento considerate nella sperimentazione: in particolare, sono stati scelti i siti di monitoraggio più vicini all’opera di presa per i quali i dati di IBE e LIM fossero completi per le quattro stagioni degli anni 2008, 2009 e 2010 e campionati nello stesso giorno per evitare differenze di portata non dovute alla derivazione. Sono state individuate 10 stazioni di campionamento con queste caratteristiche poste a monte e a valle del punto di derivazione.
In generale, l’applicazione degli indici non ha rilevato differenze significative tra le comunità campionate a monte e quelle campionate a valle delle opere di presa considerate.

In particolare gli indici ∆ Numero di taxa Trituratori, Onnivori e Detritivori, ovvero quelli che considerano il ruolo trofico e le modalità di nutrizione degli organismi, non hanno permesso di rilevare neppure una tendenza di variazione tra i dati. Gli indici ∆ Numero totale di taxa e ∆ Numero di taxa relativi agli adattamenti morfologici del benthos per resistere alla corrente (Clingers) mostrano valori minori a valle delle prese ma tale differenza non è costante nei diversi periodi di campionamento ed è statisticamente significativa in un numero molto limitato di casi. Stesso trend è stato rilevato per il sub-indice ∆ Numero di taxa di Ditteri i cui valori aumentano a valle della presa, ma, ancora una volta, in modo non univoco e costante nel tempo.
Il sub-indice più reattivo è risultato essere ∆ Numero di taxa EPT(Efemerotteri, Plecotteri e Tricotteri): i dati analizzati mostrano valori inferiori di EPT e una loro maggior variabilità stagionale nelle stazioni a valle delle prese.
Sono stati applicati anche test di statistica multivariata (Principal Component Analysis – PCA e Canonical Corrispondence Analysis - CCA) ai dati provenienti da tutte le stazioni di campionamento considerate. Le comunità campionate a monte e a valle delle opere di presa non presentano differenze statisticamente significative, anzi, presentano spesso similarità rilevanti.
Anche l’applicazione della CCA considerando sia i dati biologici (IBE) sia quelli chimico-fisici (LIM) non ha permesso di evidenziare differenze statisticamente significative tra monte e valle.
Un risultato interessante, emerso dall’applicazione della PCA e della CCA, riguarda il peso delle variabili biologiche: si è rilevato che EPT e Ditteri sono le variabili che hanno la maggior importanza nel differenziare la composizione delle comunità macrobentoniche nei diversi siti di campionamento.
In conclusione è possibile affermare che, per quanto riguarda le analisi effettuate durante la tesi, l’indice IBE e le metriche derivate non sono in grado di rilevare in maniera evidente e significativa eventuali impatti causati dalla presenza di derivazioni idroelettriche. Inoltre, il limitato livello di dettaglio tassonomico previsto dal metodo IBE (per cui la classificazione degli organismi è richiesta a livello di famiglia o di genere) non consente di rilevare la presenza o l’assenza di eventuali specie potenzialmente sensibili alla riduzione delle portate.
Poiché è disponibile un’ampia base dati sui macroinvertebrati bentonici raccolta nell’ambito della sperimentazione degli effetti di rilasci da prese idroelettriche, sarebbe interessante continuare lo studio approfondendo il livello di dettaglio tassonomico e considerando, in particolare, alcune specie maggiormente diagnostiche all’interno degli ordini Efemerotteri, Plecotteri, Tricotteri e Ditteri.

La versione completa della tesi di laurea è scaricabile in formato PDF cliccando qui.

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