01/12/2020 - E' in corso, in diretta streaming dalle ore 9.00 alle ore 17.00, la presentazione del rapporto nazionale di sistema sulla qualità dell’aria, alla sua prima edizione.
Il volume, realizzato nell’ambito delle attività del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), descrive lo stato e il trend dell’inquinamento atmosferico in Italia nel periodo 2010–2019 e contiene una serie di monografie di approfondimento utili alla comprensione dei fenomeni e delle tendenze in atto.
Un capitolo è dedicato alla qualità dell’aria in Italia durante il lockdown.

Anche ARPA Valle d'Aosta è presente con l'intervento, nella sessione scientifica di approfondimento del mattino, del collega Ivan Tombolato "L'impatto delle emissioni dovute alla combustione di biomassa sulla concentrazione di PM"

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Quale aria in Valle d'Aosta nel 2019?

La valutazione della qualità dell’aria, nel complesso, si può definire molto buona.

Si sottolinea una generale diminuzione delle concentrazioni di tutti gli inquinanti. Il particolato atmosferico PM10 presenta valori medi annuali inferiori, non solo al limite normativo, ma anche alla soglia per la salute umana più cautelativa consigliata dall’OMS di 20 µg/m3.

Permane un’unica criticità legata all’ozono, inquinante secondario e soggetto a fenomeni di trasporto a scala sovraregionale, per il quale viene superato il valore obiettivo indicato dalla normativa.

E' possibile consultare la relazione annuale, sia nella forma estesa, sia in quella sintetica.

Relazione annuale - Valutazione della qualità dell'aria Anno 2019

Relazione annuale - Valutazione della qualità dell'aria Anno 2019 (Sintesi)

Effetti del confinamento della primavera 2020

Anche nella nostra regione, le misure di confinamento hanno inciso in modo molto significativo sul traffico e su alcune attività produttive e commerciali.

I flussi di traffico si sono ridotti in ambito urbano fino al 80%, con una evidente diminuzione delle concentrazioni per il biossido di azoto (pari al 40-50%). Il PM10, le cui concentrazioni risentono di dinamiche più complesse legate al trasporto su media e larga scala, quali il contributo di masse d’aria ricche di particolato secondario provenienti dalla Pianura Padana, non ha mostrato una evidente diminuzione.

Ecco alcuni interessanti approfondimenti sul tema, pubblicati da ARPA negli ultimi mesi

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