15/07/2021 - Il Piano di Tutela delle Acque della Valle d’Aosta prevede la possibilità di utilizzare un criterio sperimentale per valutare la compatibilità ambientale e paesaggistica delle derivazioni idriche dai corsi d’acqua valdostani (PTA 2006, Allegato G, Criterio3).

La procedura sperimentale, sviluppata a partire dal 2012 dagli enti regionali coinvolti istituzionalmente nelle istruttorie delle derivazioni idriche con il supporto tecnico-scientifico di ARPA Valle d’Aosta e del Politecnico di Torino, si basa sull’applicazione dell’analisi multicriterio (Multi-Criteria Analysis – MCA). La procedura di valutazione coinvolge anche progettisti e concessionari e permette di simulare e confrontare diversi scenari di Deflusso Minimo Vitale (DMV) / Deflusso Ecologico (DE) da rilasciare a valle delle opere di derivazione, al fine di individuare lo schema di rilascio ottimale.

Nell’ambito delle attività sperimentali suddette, sono attualmente considerati quattro criteri – Energia, Economia, Ambiente & Ittiofauna, Paesaggio – quantificati mediante corrispondenti indicatori. Per quanto riguarda il criterio Paesaggio, ARPA Valle d’Aosta, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino, ha supportato i dipartimenti Soprintendenza per i beni e le attività culturali e Programmazione, risorse idriche e territorio della Regione Autonoma Valle d’Aosta nella definizione di un indicatore che quantifica l’effetto della derivazione sul paesaggio fluviale a valle delle derivazioni idriche.

Nello specifico, l’indicatore, denominato Livello di Tutela del Paesaggio, ha lo scopo di valutare come si modifica la percezione del paesaggio in rapporto alla quantità di acqua rilasciata nel tratto sotteso dalla derivazione.

L’elaborazione dell’indicatore è effettuata in tre fasi distinte, che permettono il calcolo di tre diversi parametri:

  1. individuazione cartografica dei sub-tratti a visibilità omogenea in cui suddividere l’intero tratto sotteso considerato e identificazione dei vincoli normativi, delle componenti notevoli del paesaggio e dei beni culturali presenti lungo i sub-tratti individuati e della loro relativa interazione – fattore di vincolo;
  2. attribuzione dei coefficienti di rilascio, che quantificano il livello di “naturalità” delle portate in alveo a valle della derivazione – fattore di rilascio;
  3. analisi di un set di immagini del tratto sotteso in diverse condizioni di portata defluente, sulla base di parametri visivi di percezione del corso d’acqua – fattore “elementi visivi” (Fig. 1).

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Fig. 1. Esempio di tre immagini di un tratto sotteso da derivazione, associate a diverse condizioni di portata defluente (a) 100 l/s, b) 740 l/s, c) 1428 l/s), utilizzate per la valutazione del fattore “elementi visivi” (foto: Hydro Electrique Clavalité S.p.A.)

 

Il valore finale dell’indicatore si ottiene sommando i tre parametri suddetti e individuando la classe corrispondente di tutela del paesaggio (Fig. 2). I relativi valori adimensionali, ottenuti attraverso una funzione di normalizzazione lineare, permettono di confrontare i risultati con quelli degli altri indicatori utilizzati nell’analisi multicriterio.

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Fig. 2. Classi di tutela del paesaggio sulla base dei risultati dell’indicatore Livello di tutela del paesaggio (LPL)

 

Inoltre, disaggregando la valutazione su base mensile, l’indicatore può essere applicato, nell’ambito delle sperimentazioni condotte in Valle d’Aosta, per analizzare diversi scenari di Deflusso Minimo Vitale (DMV) / Deflusso Ecologico (DE), variabili nel corso dell’anno in funzione dei diversi livelli di fruizione del paesaggio, ovvero frequentazione del tratto sotteso.

Nell’ambito della redazione di un recente paper scientifico, è stata considerata l’applicazione dell’indicatore Livello di Tutela del Paesaggio in quattro casi studio valdostani (Fig. 3), relativi ad altrettanti impianti idroelettrici ad acqua fluente (uno sul torrente Arpy, due sul torrente Clavalité e uno sul torrente Saint-Marcel), ciascuno coinvolto in una sperimentazione volta a ottimizzare i valori di Deflusso Ecologico (DE).

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Fig. 3. Casi studio considerati per la redazione del paper: torrente Arpy (caso studio 1), torrente Clavalité (caso studio 2 e caso studio 3) e torrente Saint-Marcel (caso studio 4)

 

I risultati hanno permesso di dimostrare la validità tecnico scientifica dell’approccio di valutazione utilizzato e, in particolare, la reattività dell’indicatore alla variazione dei quantitativi di acqua rilasciati nel tratto sotteso (Fig. 4) oltre che la sua capacità di quantificare gli interessi degli stakeholder in merito alla percezione visiva del paesaggio fluviale.

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Fig.4. Trend dei risultati dell’indicatore Livello di tutela del paesaggio (LPL), per i quattro casi studio considerati, in relazione al rapporto tra portata rilasciata a valle della derivazione idroelettrica (Qe-flow) e portata media mensile naturale del corso d’acqua (Qref)

 

L’indicatore è attualmente utilizzato in tutte le sperimentazioni in corso sul territorio regionale per valutare la compatibilità paesaggistica delle derivazioni idriche.

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