13/12/2019 - Venerdì 6 dicembre ha avuto luogo a Saint Marcel, presso la Sala del Consiglio, l’incontro “Che aria si respira a Saint-Marcel? - PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA. Nel corso della serata sono stati mostrati dai tecnici di Arpa i risultati di qualità dell’aria ottenuti nell’ambito del progetto BB-clean.

Il comune di Saint Marcel è stato scelto come sito pilota dello studio e, a partire dal mese di ottobre 2018, è stata avviata una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria mediante l’allestimento di una apposita stazione di misura.  Si tratta di una località rurale della Plaine di Aosta, di piccole dimensioni, rappresentativa di tante realtà alpine e in cui una delle fonti più rilevanti di inquinamento atmosferico è il riscaldamento domestico con biomassa. L’indagine è durata fino al mese di settembre 2019 e gli inquinanti monitorati sono stati gli ossidi di azoto e il particolato atmosferico PM10.

Inoltre, grazie a sistemi innovativi di valutazione dei dati, è stato possibile discriminare i contributi alle concentrazioni totali di PM10 dovuti alla combustione di biomassa legnosa da quelli provenienti dall’impiego dei combustibili fossili. Come atteso, le concentrazioni maggiori di polveri sono state riscontrate nei mesi invernali, sia per il maggiore carico emissivo (utilizzo auto, riscaldamento domestico,…) sia per le condizioni meteorologiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. La media annuale di polveri PM10 rilevata è stata di 14 μg/m3, decisamente inferiore al limite normativo di 40 μg/ m3 e anche inferiore al valore di riferimento dell’OMS (20 μg/m3).

Si è proceduto alla speciazione chimica del PM10 e allo studio del black carbon, composto estremamente dannoso per la salute umana e forte clima-alterante.  La misura di Black Carbon attraverso l’etalometro, unitamente a quella del particolato atmosferico PM10 e della sua caratterizzazione chimica (attraverso la determinazione analitica di numerose specie chimiche) ha permesso di effettuare valutazioni statistiche complesse che hanno portato a stimare il contributo di particolato prodotto dalla combustione della legna rispetto alla quantità totale. In questo caso, valori nettamente più alti della componente del particolato dovuto alla biomassa – fino all’84%, sono stati registrati in inverno mentre, dalla primavera sino all’autunno, sono, invece, risultati praticamente trascurabili.

Sono stati, infine, illustrati i risultati ottenuti con i campionatori portatili per la misura del particolato (PM1, PM2.5, PM10) che erano stati consegnati ad alcuni amministratori comunali volontari ai fini di realizzare una campagna di sensibilizzazione sulle tematiche del progetto. Questi rilevatori individuali sono in grado di misurare e mostrare, a chi li indossa, cosa sta respirando in quel preciso momento: rendono, quindi, i cittadini “parte attiva” del monitoraggio della qualità dell’aria degli ambienti in cui vivono. L’utilizzo di questi microsensori ha messo in luce come, spesso, gli ambienti indoor siano molto più inquinati, dal punto di vista della qualità dell’aria, di quelli outdoor. Cucinare, utilizzare prodotti chimici per la pulizia, scaldare casa con stufe e caminetti, fumare sono tutte pratiche che rendono i nostri ambienti di vita tutt’altro che salubri.

A conclusione della serata, i tecnici di Arpa hanno fornito alcuni consigli sulle buone pratiche che tutti noi possiamo adottare per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e inquinare di meno l’ambiente che ci circonda. Incontri come questo del 6 dicembre, dove i tecnici si confrontano direttamente con la popolazione spiegando in modo chiaro temi scientifici considerati “difficili” dalla maggioranza delle persone, sono molto importanti ai fini di creare una coscienza ambientale collettiva capace di innescare sensibili miglioramenti nella realtà attuale.  

Presentazione Saint Marcel

Buone pratiche

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