31/03/2020 - Nel week end appena trascorso nell’Italia centro settentrionale sono state registrate concentrazioni di PM10 molto elevate, con valori superiori al limite normativo giornaliero fino a superare i 100 µg/m3.
In un periodo stagionale di transizione alla primavera con l’avvio di brezze che favoriscono la dispersione degli inquinanti in aria e in assenza di sorgenti emissive locali rilevanti, la causa di tale improvviso e anomalo aumento di polveri va ricondotta a fenomeni che rilevano alla scala più ampia.

Il maggiore aumento rilevato nella frazione PM10 rispetto alla frazione più fine PM2.5, non correlato con un aumento di altri inquinanti antropici, rafforza l’ipotesi di origine minerale del particolato (polveri desertiche).

Masse d’aria dense di polveri sono state trasportate da correnti orientali, probabilmente provenienti dalla depressione del Mar Caspio fino all’Europa e in particolare nel centro-nord Italia. L’evento è raro ed è stato di portata eccezionale.

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La Valle d’Aosta in questo caso è stata colpita solo in minima parte da questa avvezione di aria ricca di particolato; la stazione in cui si è registrata la concentrazione maggiore (40 µg/m3) è risultata infatti Donnas, all’imbocco della Valle, stazione che risente maggiormente dei fenomeni che insistono sulla Pianura Padana.

statistiche29mar

Le masse d’aria, trasportate da venti di Bora, hanno consentito alle polveri di entrare da est nei bassi strati del bacino padano e, pur con effetti molto minori, a partire da sabato pomeriggio l'arrivo è visibile anche in Valle d’Aosta, dove si evidenzia chiaramente una variazione del rapporto coarse/fine: le polveri di diametro maggiore (in verde nel grafico successivo), caratteristiche di questo evento sono aumentate rispetto alla concentrazione del PM fine (in nero) che non sembra aver subito variazioni significative.

evento dust da est

PM10 (in verde) e PM2.5 (in nero) concentrazioni medie orarie dal 28/3 al 30/3 misurate nella stazione di Aosta – Piazza Plouves

Anche le altre stazioni hanno risentito in maniera “lieve” del fenomeno, evidenziando un aumento non legato a fonti emissive locali. A La Thuile, ad esempio, dove i livelli tipici sono di 5-6 µg/m3, si sono misurati 13 µg/m3.
Non si evidenzia nessun superamento del limite giornaliero anche in corrispondenza di questo evento di apporto polveri a larga scala.

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