Presentazione

Descrizione

L’indice ICMi si basa sull’analisi della struttura della comunità di diatomee, alghe unicellulari eucariote e autotrofe che popolano tutti gli habitat acquatici.
L’ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti, IPS e sull’Indice Trofico, TI e restituisce un valore compreso tra 0 e 1 chiamato RQE. Esso prevede il confronto tra la comunità presente in uno specifico sito con quella che sarebbe presente in un sito, della stessa tipologia, in assenza di pressioni, detta  comunità di riferimento.
Per una migliore comprensione si rimanda al relativo approfondimento.

Messaggio chiave

L’indicatore è di recente introduzione in normativa e presenta alcune problematiche illustrate nel paragrafo "Presentazione e analisi". La Dora Baltea nell’insieme risulta in stato “buono” con alcuni tratti in stato “elevato”. La maggior parte dei corpi idrici secondari monitorati ad oggi presentano valori di ICMi “elevati”. I corpi idrici appartenenti al monitoraggio operativo, di cui sono stati completati i cicli, mostrano prevalentemente una stabilità del dato tra il 2010 e il 2013, fatto salvo il corpo idrico 04va1 Pré-St-Didier che presenta un leggero miglioramento e i corpi idrici 014va1Borgo Montjovet e 016IRva1 Confine regionale che subiscono invece un peggioramento nel tempo. Lo stato “buono”, per quanto riguarda l’indice ICMi, è garantito in tutti i corpi idrici i cui cicli di monitoraggio sono ad oggi conclusi..

Obiettivo

L’indice fornisce una valutazione sintetica della qualità delle acque correnti superficiali, basandosi sulle modifiche che le differenti pressioni che insistono sul corso d’acqua determinano sulla struttura della comunità diatomica. In un ecosistema ogni organismo è adattato al proprio ambiente di vita; quando mutano sensibilmente le condizioni ambientali anche le comunità viventi ne risentono. Gli effetti e i relativi danni che i fattori ambientali hanno sugli organismi studiati forniscono informazioni preziose sullo stato dei corsi d’acqua. Le diatomee presentano una particolare sensibilità alla  sostanza organica, ai sali minerali (es. cloruri) e alle alterazioni dello stato trofico, vengono quindi considerate buoni bioindicatori dello stato di qualità dei corsi d’acqua.
La presente scheda ha l’obiettivo di fornire l’informazione sulla classe ICMi assegnata nel 2013 ai corpi idrici oggetto di monitoraggio in questo anno. Viene effettuata una valutazione complessiva dei primi quattro anni di monitoraggio del 1° Piano di Gestione del fiume Po (2010, 2011, 2012 e 2013).

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d’Aosta,  in accordo con gli assessorati regionali competenti, attraverso il processo di tipizzazione dei corpi idrici superficiali, l’analisi delle pressioni e la definizione della classe di rischio dei corpi idrici individuati, ha definito, ai sensi del D.M. 260/2010, la rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali per il periodo 2010-2015 (periodo di validità del 1° piano di gestione del fiume Po).
ARPA effettua i campionamenti, la determinazione degli organismi, il calcolo degli indici e la classificazione dello stato ecologico.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Idrosfera

Tema SINAnet

Qualità dei corpi idrici

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza**

n.a.

*Viste le problematiche esposte nel paragrafo successivo, al momento attuale non è possibile esprimere uno stato dell’indicatore.

**Per quanto riguarda il monitoraggio operativo è possibile esprimere una tendenza tra 2010 e 2013 solamente nei corpi idrici di cui sono stati completati i cicli di monitoraggio. Si osserva principalmente una stabilità delle classi di ICMi fatto salvo il corpo idrico 04va1 Pré-St-Didier che presenta un leggero miglioramento e i corpi idrici 014va1Borgo Montjovet e 016IRva1 Confine regionale che subiscono invece un peggioramento nel tempo.

Per quanto riguarda il monitoraggio di sorveglianza sarà possibile esprimere una tendenza solo al termine del successivo Piano di gestione sessennale nel 2021.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 3 3 3  3

Il metodo applicato è definito dal D.M 260/2010 quindi dovrebbe essere uniforme a livello nazionale. Tuttavia, viste le problematiche legate all’applicazione dell’indice sul territorio regionale, si ritiene che allo stato attuale la qualità dell’informazione sia bassa.
Per quanto riguarda l’accuratezza si precisa che il punteggio è legato principalmente ai problemi intrinseci al metodo e non all’affidabilità delle fonti dei dati.

Proprietà del dato

Regione Autonoma Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

L’aggiornamento è sessennale nel caso di monitoraggio di sorveglianza e triennale per quanto riguarda il monitoraggio operativo.

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

I risultati del monitoraggio di sorveglianza sono considerati validi per tutta la durata del Piano di Gestione. I risultati del monitoraggio operativo verranno mediati con quelli del secondo triennio.

Copertura territoriale

La rete di monitoraggio copre i principali corpi idrici individuati sull’intero territorio regionale. La tipizzazione e l’individuazione dei corpi idrici hanno portato alla definizione di 209 corpi idrici dei quali ben 144 verranno monitorati nei 6 anni di Piano di gestione. I restanti 65 non saranno monitorati per assenza di pressioni significative. Lo stato ecologico e lo stato chimico di tali corpi idrici sono associati, in alcuni casi, al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia, in altri, ad un corpo idrico con caratteristiche simili.
Nella presente relazione i dati si riferiscono ai soli torrenti  e corpi idrici monitorati negli anni 2010, 2011, 2012 e 2013.
Per una migliore comprensione si rimanda all' approfondimento: “Processo di implementazione della Direttiva 2000/60/CE, definizione delle nuove reti di monitoraggio sul territorio della Valle d’Aosta e classificazione dei corpi idrici fluviali”.

Riferimenti

Inquadramento normativo

D.M. 8 novembre 2010 n. 260 recante “i criteri tecnici per la classificazione dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”. Il d.lgs. 152/2006 recepisce in Italia, fra le altre, anche  la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque.

Relazione con la normativa

La normativa citata prevede che  i Piani di gestione del bacino idrografico prendano in considerazione le informazioni relative allo stato ecologico e chimico delle acque superficiali portando ad una classificazione di tutti i corpi idrici. L’indice ICMi risulta quindi indispensabile per una corretta e completa valutazione della qualità dei corsi d’acqua superficiali.

Livelli di riferimento

La tabella seguente riporta la corrispondenza tra valori di RQE e stati validi per l’indice ICMi per la macrotipologia  A2 (area geografica Alpina, siliceo) alla quale appartiene l’intero territorio regionale.

Valori RQE ICMi Colore convenzionale
RQE ≥ 0,85 elevato
0,64 ≤ RQE <0,85 buono
0,54 ≤ RQE < 0,64 sufficiente
0,27 ≤ RQE < 0,54 scarso
RQE < 0,27 cattivo

Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152  recante "norme in materia ambientale" prevede, per i corpi idrici superficiali significativi il mantenimento o il raggiungimento dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di "buono” e il mantenimento ove già esistente, dello stato di qualità ambientale "elevato" entro il 22 dicembre 2015. 

L’indice ICMi concorre, insieme agli indici relativi alle altre comunità biologiche: macroinvertebrati bentonici, macrofite acquatiche, pesci, ai parametri chimico-fisici, agli inquinanti chimici a sostegno, (tab. 1/B) e agli elementi idromorfologici alla definizione dello Stato ecologico.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

L’ICMi è presente nell’Annuario dei dati ambientali (ISPRA 2013), con la seguente denominazione: “Indice di qualità componenti biologiche dei fiumi – diatomee”.
Le diatomee sono uno degli elementi richiesti per la valutazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua ai sensi del D. M. 260/2010, regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali per la modifica delle norme tecniche del D.Lgs 152/2006. L’ ICMi viene quindi utilizzato nel monitoraggio dei corsi d’acqua effettuati dalle A.R.P.A. italiane e concorre alla classificazione dei corpi idrici nell’ambito dei Piani di gestione del bacino idrografico dei diversi distretti idrografici italiani.
Tale indice è inoltre stato sottoposto ad un processo di intercalibrazione a livello europeo: i risultati da esso derivati saranno quindi confrontabili con quelli di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea.

Presentazione e analisi

Valori di ICMi relativi ai corpi idrici interessati dal monitoraggio di sorveglianza (frequenza sessennale) monitorati nel 2013

TORRENTI (T.)

C. I.

ID STAZIONE

COMUNE

ICMi valore medio

Classe ICMi

2013

Doire Baltée 01va 01va1 Pontal COURMAYEUR

0,92

Elevato

Doire Baltée 02va 02va1 Funivie COURMAYEUR

0,82

Buono

T. Chalamy 0142va 0142va2 Ponte di Lese (*) CHAMPDEPRAZ

1,01

Elevato

T. Chalamy 0143va 0143va1 Monte centrale CHAMPDEPRAZ

1,01

Elevato

T. de Clusellaz 0711va 0711va1 Moulin SARRE

0,97

Elevato

T. de Gressan 0401va 0401va1 Verou GRESSAN

0,96

Elevato

T. de Saint-Barthelemy 0802va 0802va2 Pont d'Eau (*) NUS

0,97

Elevato

T. de Saint-Barthelemy 0803va 0803va1 Mazod NUS

NA

NA

T. Lys 1042va 1042va1 Ejo GRESSONEY-LA-TRINITE'

0,94

Elevato

T. Lys 1043va 1043va1 Tache GRESSONEY-LA-TRINITE'

0,94

Elevato

T. Lys 1044va 1044va1 Perletoa GRESSONEY-SAINT-JEAN

0,96

Elevato

T. Lys 1045va 1045va1 Tschoarde GRESSONEY-SAINT-JEAN

  (x)

  (x)

T. Lys 1046va 1046va1 Tschossil GRESSONEY-SAINT-JEAN

0,88

Elevato

T. Lys 1047va 1047va1 Issime ISSIME

0,94

Elevato

T. Lys 1048va 1048va1 Gran Proa ISSIME

0,93

Elevato

T. Lys 10410va 10410va1 Besesse PERLOZ

0,88

Elevato

T. Lys 10411va 10411va1 Foce PONT-SAINT-MARTIN

0,92

Elevato

T. Saint-Marcel 0291va 0291va1 Frey Deret SAINT-MARCEL

1,05

Elevato

T. Savara 0441va 0441va1 Pont VALSAVARENCHE

1,00 

Elevato

T. Savara 0442va 0442va1 Eaux Rousses VALSAVARENCHE 0,94  Elevato
T. Savara 0443va 0443va1 Dégioz VALSAVARENCHE 0,92 

Elevato

T. Savara 0444va 0444va1 Rovenaud VALSAVARENCHE  0,94  Elevato
T. Savara 0445va 0445va1 Molère INTROD 0,95  Elevato
T. Savara 0447va 0447va1 Foce VILLENEUVE 0,96  Elevato

NA : non è stato possibile calcolare l'indice diatomico a causa del ridotto numero di organismi.

(x) La stazione, già monitorata nell’anno 2010 non è stata più indagata a seguito di una valutazione sulla sicurezza degli operatori che ha portato all’esclusione della stessa dai monitoraggi biologici.

* Essendo presenti due stazioni nello stesso corpo idrico (0142va2 Ponte di Lese/0142va1 La Serva, nel corpo idrico 0142va e 0802va2 Pont d'Eau/0802va1Ponte Pierrey nel corpo idrico 0802va) monitorate entrambe nel 2013, il valore attribuito al corpo idrico è dato dalla media ponderata sulla base delle lunghezze dei tratti relativi alle singole stazioni).

La classe di ICMi rilevata in ogni sito di monitoraggio viene considerata rappresentativa dell’intero corpo idrico di appartenenza. Il valore di ICMi è la media dei valori relativi ai diversi prelievi svolti durante l’anno.

Valori di ICMi relativi ai corpi idrici non monitorati per assenza di pressione ai quali sono attribuiti i valori di riferimento della relativa tipologia o di altri corpi idrici per accorpamento

I corpi idrici illustrati sono stati individuati tra i bacini idrografici monitorati nel 2013. Non sono al momento presentati i corpi idrici che, anche se privi di pressioni, appartengono a bacini caratterizzati da corpi idrici ancora da monitorare durante i 6 anni.

TORRENTI

CORPO IDRICO

Classe ICMi

Motivazione

2013

T. Fert 0031va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. Molinaz 0211va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. Echarlod 0631va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. Chalamy 0141va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. de Comboué 0361va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. de Saint-Barthelemy 0801va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. de Chaleby 0800041va

Elevato

Accorpato al c.i.1040441va, Torrent de Giassit*
T. Deche 0800011va

Elevato

Accorpato al c.i.1040441va, Torrent de Giassit*
T. Lys 1041va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. Nantey 1040021va Elevato Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. de Bouroz 1040431va Elevato Accorpato al c.i.1040441va, Torrent de Giassit*
T. de Pacola 1040401va Elevato Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. de Pacola 1040402va Elevato Accorpato al c.i.1040441va, Torrent de Giassit*
Walkchunbach 1040051va Elevato Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Loobach 1040331va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
T. de Levionaz 0440081va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Doire de Nivolet 0440131va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia

* Il corpo idrico non presenta pressioni significative a parte la presenza di una gronda (opera di presa secondaria ad uso idroelettrico), generalmente posta nella parte terminale dello stesso. È stato accorpato ad un corpo idrico con caratteristiche simili, appartenente quindi alla stessa tipologia e interessato dalla presenza di un’opera di presa con caratteristiche simili. I corpi idrici relativi al 2013 e interessati da questo tipo di pressione sono tutti c.i. di tipologia “piccolo da scorrimento superficiale”, il c.i. di riferimento è 1040441va, Torrent de Giassit, indagato nel 2012.

Per i restanti, il corpo idrico non viene monitorato per assenza di pressioni. Lo stato ecologico e lo stato chimico sono associati al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia.

Valori di ICMi relativi ai corpi idrici interessati dal monitoraggio operativo (frequenza triennale) monitorati negli anni 2010, 2011, 2012 e 2013, valore  medio di ICMi utile per classificazione dove disponibile e pianificazione dei campionamenti previsti per gli anni 2014 e 2015

 operativoicmi rimpicciolito 1213

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* Ai due corpi idrici corrispondenti alle foci dei t. de Va e t. de Verrogne non è al momento stato attribuito nessun valore di ICMi a causa della prolungata mancanza di acqua che non ha permesso di effettuare un numero di campionamenti sufficienti per la classificazione.

** I 3 corpi idrici corrispondenti alle foci dei t. de Saint-Barthélemy, Chalamy e Saint Marcel (Fleurie), sono c.i. altamente modificati identificati provvisoriamente in attesa delle indicazioni normative per completare le informazioni riguardanti le alterazioni morfologiche dell’intero reticolo idrografico di competenza. Non è stato, per il momento, assegnato nessun valore di ICMi in attesa che vengano definite a livello ministeriale le modalità di calcolo del potenziale ecologico.

*** Le stazioni 014va1 Borgo Montjovet e 013va1 Pont des Chevres non sono “a rischio” quindi rientrerebbero nel monitoraggio di sorveglianza. Si è scelto tuttavia di considerarle nel monitoraggio operativo essendo inserite tra due corpi idrici “a rischio”. La stazione 013va1 Pont des Chevres non è stata monitorata nel 2010 a causa dell’elevato carico di lavoro legato al monitoraggio di tutti i c.i. “probabilmente a rischio”.

(x) La stazione, già monitorata nell’anno 2010, non è stata più indagata a seguito di una valutazione sulla sicurezza degli operatori che ha portato all’esclusione della stessa dai monitoraggi biologici. 

Valori di ICMi relativi ai corpi idrici appartenenti alla rete nucleo (frequenza triennale) monitorati negli anni 2010, 2011, 2012 e 2013, valore  medio di ICMi utile per la classificazione dove disponibile e pianificazione dei campionamenti previsti per gli anni 2014 e 2015

rete nucleoicmi rimpicciolito 1213

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NA : non è stato possibile calcolare l'indice diatomico a causa del ridotto numero di organismi.

*  Le stazioni 0142va1 La Serva e 0802va1Ponte Pierrey sono siti di riferimento. All’interno dei rispettivi corpi idrici sono presenti altre due stazioni che ne definiscono lo stato: 0142va2 Ponte di Lese e 0802va2 Pont d'Eau: monitoraggio di sorveglianza). Solo per l’anno 2013 il valore di ICMi  attribuito al corpo idrico è la media ponderata  sulla base delle lunghezze dei tratti relativi alle singole stazioni.

Si rimanda all'approfondimento “La rete nucleo e l’individuazione di siti di riferimento tipo-specifici sul territorio regionale” per una migliore comprensione.

Si fornisce una mappa riassuntiva con i risultati di ICMi relativi ai primi quattro anni di monitoraggio di del 1° Piano di Gestione del fiume Po (2010, 2011, 2012 e 2013). Oltre ai risultati del monitoraggio di sorveglianza relativi all’anno 2013 che vanno ad integrare i dati 2010, 2011 e 2012, forniti nelle precedenti Relazioni, si possono visualizzare i primi risultati definitivi di monitoraggio operativo e della rete nucleo.
Per consultare i dati di sorveglianza relativi agli anni 2010, 2011 e 2012 si rimanda alla Relazione Stato Ambiente 2011 e 2012 oppure alla mappa sintetica dei risultati dei monitoraggi.
Per una migliore comprensione del processo di classificazione si rimanda al relativo approfondimento.

mappaicmi rimpicciolita 1213

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I risultati di ICMi 2010, 2011, 2012 e 2013 relativi al monitoraggio di sorveglianza sono considerati definitivi e concorrono, al termine dei 6 anni di Piano di gestione, insieme agli indici relativi alle altre comunità biologiche, ai parametri chimico-fisici, agli inquinanti chimici a sostegno, (tab. 1/B) e agli elementi idromorfologici, alla classificazione del corpo idrico. Questo è possibile in quanto il monitoraggio di sorveglianza è previsto, per legge, una sola volta nei 6 anni.

I valori di ICMi risultano “elevati” in tutti corpi idrici monitorati nel 2013 tranne nella stazione 02va1 Funivie in Dora Baltea.

Nel monitoraggio operativo e della rete nucleo gli elementi di qualità biologica sono effettuati, per legge, con cicli triennali (1 volta/triennio). I monitoraggi del 2013 (II° triennio) consentono di fornire, per alcuni c.i., il valore medio di ICMi calcolato nei due trienni, considerato definitivo, che concorrerà, al termine dei 6 anni di Piano di gestione, insieme agli indici relativi alle altre comunità biologiche, ai parametri chimico-fisici ed idromorfologici alla classificazione del corpo idrico. I restanti risultati forniti sono considerati parziali. Questo perché saranno mediati con quelli che verranno rilevati nel 2014 e 2015.

I primi risultati definitivi del monitoraggio operativo mostrano il raggiungimento dello stato “buono” per quanto concerne l’ICMi. Su 17 corpi idrici conclusi 8 risultano “elevati”.

Per quanto riguarda i primi risultati della rete nucleo, due siti raggiungono l’ “elevato” atteso mentre il sito Dora Baltea – Confine Regionale 016IRva1 risulta “buono”. Tale sito, rientra nella rete nucleo ma non è un vero e proprio sito di riferimento. Rappresenta infatti la stazione caratterizzata dalla presenza di pressioni antropiche il più possibile contenute per la relativa tipologia: di fatto è caratterizzata da pressioni legate anche alla presenza di scarichi.

Alla luce dei risultati ottenuti e delle conoscenze dei corsi d’acqua, acquisite in numerosi anni di monitoraggio,  si rileva come lo stato di qualità, derivante dall’applicazione  dell’indice ICMi sul territorio regionale, risulti quasi sempre elevato o buono anche in presenza di pressioni.
Il problema è legato ad una parziale inadattabilità agli ambienti alpini degli indici diatomici proposti dalla normativa. L’indice TI, preso singolarmente, discriminerebbe le condizioni oligotrofiche in cui si trovano la maggior parte dei corsi d’acqua regionali. Esso infatti stabilisce 9 classi di qualità ambientale legate allo stato trofico, differenziando maggiormente i giudizi nella fascia di valori più elevata.

livelli indice TI

L’indice TI, abbinato all’IPS, perde però la sua specificità: alcune differenze, seppure minime di trofia, che il TI permetterebbe di discriminare, non vengono percepite dall’indice IPS: per questo motivo i risultati tendono ad “appiattirsi” verso l’elevato.
L’indice TI,  seppure più idoneo al territorio alpino, presenta tuttavia alcune lacune negli elenchi floristici di riferimento. Numerose specie anche molto diffuse sul territorio regionale (come ad esempio:  Achnanthidium lineare) non vengono infatti considerate dal metodo.

Proprio in base alle segnalazioni ed ai risultati di monitoraggio forniti dalle ARPA, un gruppo di esperti delle comunità biologiche, nominati dal MATTM, sta apportando modifiche al sistema di classificazione. Non è escluso, quindi,  che alcuni dei risultati forniti possano variare in funzione degli affinamenti che tale gruppo di lavoro apporta alle metriche che compongono gli indici. Dal 2009 è attivo sul territorio regionale il monitoraggio di siti di riferimento nelle diverse tipologie di corsi d’acqua (rete nucleo) che permetteranno l’affinamento delle comunità di riferimento tipo-specifiche. Per una migliore comprensione si rimanda all'approfondimento.

 

 

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