Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta i dati relativi alle concentrazioni di cesio 137 nelle polveri atmosferiche, campionate filtrando l’aria o raccogliendo le deposizioni al suolo.

Le concentrazioni di attività di Cs 137 nel particolato atmosferico sono espresse in Becquerel al m3 d’aria (Bq/m3) o suoi sottomultipli, dove il Bq è l’unità di misura di attività (1 Bq = 1 decadimento radioattivo al secondo, 1 mBq – milli-Becquerel = 1 millesimo di Becquerel), mentre i m3 fanno riferimento al volume complessivo di aria aspirata e filtrata per raccogliere il particolato atmosferico in essa contenuto, su cui viene effettuata la misura radiometrica.

Le concentrazioni di attività di Cs 137 nelle deposizioni atmosferiche sono espresse in Becquerel al m2, dove i m2 fanno riferimento alla superficie su cui avvengono le ricadute al suolo.

Messaggio chiave

I livelli attuali di concentrazione di attività di Cs 137 nel particolato atmosferico sono stabilizzati su valori molto bassi, non rilevanti dal  punto di vista radioprotezionistico.
Il quadro di riferimento a disposizione grazie al monitoraggio delle concentrazioni in aria e delle deposizioni al suolo permette la rilevazione, valutazione e segnalazione tempestiva di ogni evento anomalo che dovesse verificarsi, come è avvenuto nel caso dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima nel 2011.

Obiettivo

Il monitoraggio della radioattività artificiale nel particolato atmosferico e nelle deposizioni atmosferiche sono fondamentali per un sistema di controllo della radioattività ambientale, al fine di monitorarne la variazione nel tempo, ed essere in grado di rilevare tempestivamente eventi anomali. Viene misurata l’attività di singoli radionuclidi gamma emettitori e, sul particolato atmosferico, la radioattività beta totale.
Particolare attenzione viene rivolta alla presenza di Cs137, radionuclide artificiale diffusosi in ambiente  a seguito dell’incidente di Chernobyl (1986) e ancora presente a causa del suo tempo di dimezzamento fisico di circa 30 anni.
Nel 2011 si è rilevata la presenza di I131 proveniente dal Giappone in seguito all’incidente avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima. I dati rilevati, che hanno permesso una accurata conoscenza dei fenomeni in rapida evoluzione temporale, sono descritti nell'approfondimento TER_RI_A01 Le azioni per il monitoraggio e la comunicazione degli effetti dell'incidente di Fukushima.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia esegue i campionamenti sia del particolato sia delle deposizioni e svolge le analisi radiometriche sui campioni.

Classificazione

Area tematica SINAnet

 Radiazioni ionizzanti

Tema SINAnet

 Radiazioni ionizzanti

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 1 1 1

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Particolato atmosferico: monitoraggio giornaliero (tri-giornaliero nel fine settimana). Misura mensile sull’insieme dei campioni di particolato (raccolto su filtri) del mese.
Deposizioni atmosferiche: monitoraggio su base mensile. La somma delle deposizioni mensili fornisce la deposizione totale annua.

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Il monitoraggio radiometrico è condotto in modo sistematico sul particolato atmosferico dal 1992, e sulle deposizioni dal 1995.

Copertura territoriale

Monitoraggio puntuale, condotto in Aosta (Ospedale Beauregard) fino al 2003 e a Saint-Christophe (sede ARPA) dal 2004, sia per il particolato atmosferico che per le deposizioni.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 17 marzo 1995, n. 230 come modificato dal  d.lgs. 26 maggio 2000, n. 241 (Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom; 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti) e dal d.lgs. 9 maggio 2001, n. 257 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241, recante attuazione della direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti), articolo 104 “Controllo sulla radioattività ambientale”; articoli 115 e 152bis, con riferimento all’articolo 108 del Decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 1964, n. 185 “Sicurezza degli impianti e protezione sanitaria dei lavoratori e delle popolazioni contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti derivanti dall'impiego pacifico dell'energia nucleare” e Decreti applicativi per i livelli di riferimento in caso di incidente nucleare.
  • Raccomandazione europea 473/00 Euratom (Applicazione dell’articolo 36 del Trattato Euratom per quanto concerne il controllo dei livelli di radioattività ambientale al fine di determinare l’esposizione della popolazione nel suo insieme)
  • Il 5 dicembre 2013 è stata emanata la Direttiva 2013/59/Euratom che "stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom". Gli Stati membri potranno conformarsi alla direttiva entro il 6 febbraio 2018.

Relazione con la normativa

L’articolo 104 del d.lgs. 230/1995 modificato dal d.lgs. 241/2000 individua le reti nazionali e regionali, coordinate da ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, come strumento di monitoraggio e controllo della radioattività ambientale.

Livelli di riferimento

Per il particolato atmosferico, la raccomandazione CE 473/00 stabilisce livelli di notifica, sulla base del loro significato dal punto di vista dell’esposizione della popolazione, nella misura di 30 mBq/m3 per il Cs137. Tale valore è da interpretare quindi come livello inferiore di rilevanza dosimetrica.

Per le deposizioni atmosferiche non sono definiti livelli di riferimento.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Informazioni a livello nazionale sono reperibili nell’Annuario dei dati ambientali pubblicato da ISPRA, nell’indicatore:
CONCENTRAZIONE DI ATTIVITÀ DI RADIONUCLIDI ARTIFICIALI IN MATRICI AMBIENTALI E ALIMENTARI (PARTICOLATO ATMOSFERICO, DEPOSIZIONI UMIDE E SECCHE, LATTE)

Presentazione e analisi

CONCENTRAZIONE MEDIA MENSILE DI CESIO 137 RILEVATA NEL PARTICOLATO ATMOSFERICO AD AOSTA (mBq/m3 di aria) 

Anno Valori riscontrati mensilmente Massima M.A.R. mensile
nel corso del'anno (mBq/m3)
2000 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,05
2001 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,05
2002 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2003 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2004 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2005 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2006 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,04
2007 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,03
2008 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,02
2009 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,04
2010 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,03
2011 aprile : 0.016 ± 0,004 mBq/m3  0,01
2012 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2013 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01

 

Le variazioni della Minima Attività Rilevabile dipendono dalla portata del sistema di aspirazione: i valori della M.A.R. sono comunque molto bassi, dell’ordine di 1/1000 del livello di notifica previsto dalla raccomandazione CE 473/00

Per quanto riguarda il 2011, si deve registrare una rilevazione positiva (valore superiore alla Minima Attività Rilevabile) nel mese di aprile, dovuto al trasporto sulle nostre regioni da parte delle correnti atmosferiche dei radionuclidi emessi durante l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima causato dal terremoto/maremoto del giorno 11  marzo 2011.

DEPOSIZIONI TOTALI ANNUE DI CESIO 137 E PIOVOSITÀ (1996-2013)

1 grafico dep ann 1213

2 grafico dep mens 1213

 

 

I dati misurati sono in linea con quelli rilevati nelle altre stazioni di misura italiane.
Le deposizioni al suolo comprendono sia le ricadute di pulviscolo atmosferico a secco, che quello portato al suolo per dilavamento dell’atmosfera da parte delle precipitazioni. La tendenziale correlazione delle deposizioni di Cs137 con la piovosità, molto evidente nei primi anni dopo l’incidente di Chernobyl (1986), si va via via affievolendo. Ciò risulta sia dal confronto tra i valori annuali di precipitazioni e attività nelle deposizioni, sia dal dettaglio mensile degli stessi valori nell’anno 2013. Va tenuto conto che il legame tra precipitazioni piovose e concentrazioni di cesio è mediato da fenomeni di risospensione del particolato: il fattore di risospensione, cioè il rapporto tra la concentrazione in aria e quella al suolo, è continuamente calato dagli anni immediatamente seguenti l’incidente, ad indicare che una percentuale via via minore di Cs137 viene risollevata dal suolo in aria. 

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