Presentazione
Descrizione
L’indicatore riporta il numero e l’attività complessiva delle sorgenti presenti sul territorio della Valle d’Aosta in riferimento al tipo di impiego.
L’attività delle sorgenti radioattive è espressa in Becquerel. 1 Bq indica 1 decadimento radioattivo al secondo. Per indicare l’attività di sorgenti radioattive artificiali utilizzate in pratiche specifiche sono utilizzati multipli del Bq, come il MegaBq (MBq). 1 MBq = 106 Bq.
Messaggio chiave
La quasi totalità (98%) dell’attività delle sorgenti censite in Valle d’Aosta è dovuta ad usi medici.
Le caratteristiche, la localizzazione e la gestione delle sorgenti radioattive utilizzate sul territorio della Valle d’Aosta sono note e controllate, come previsto dalle norme vigenti.
Obiettivo
L’obiettivo è presentare in modo sintetico i dati relativi al catasto delle sorgenti di radiazioni ionizzanti tenuto da ARPA.
Chiunque intenda intraprendere una pratica comportante detenzione di sorgenti di radiazioni ionizzanti deve darne comunicazione preventiva agli organi competenti, tra cui l’ARPA.
A partire da queste comunicazioni, integrate da ulteriori informazioni sulle sorgenti radioattive presenti sul territorio, ARPA ha creato un archivio completo e continuamente aggiornato delle sorgenti radioattive in Valle d’Aosta.
Conoscere le attività e censire i siti che fanno uso e custodiscono materiale radioattivo è di fondamentale importanza per tracciare la presenza sul territorio delle sorgenti e per prevenire potenziali dispersioni nell’ambiente di radioattività, a seguito di eventi incidentali.
Ruolo di Arpa
L’Agenzia riceve le comunicazione di detenzione/smaltimento di sorgenti di radiazioni ionizzanti, elabora i dati, li ordina e li raccoglie nel Catasto sorgenti.
Classificazione
Area tematica SINAnet |
Radiazioni ionizzanti |
Tema SINAnet |
Radiazioni ionizzanti |
DPSIR |
D/P |
Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte
Valutazione
Stato |
![]() |
Tendenza |
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Informazione sui dati
Qualità dell'informazione 


Rilevanza |
Accuratezza |
Comparabilità nel tempo |
Comparabilità nello spazio |
1 | 1 | 1 | 1 |
Si è dato un punteggio alto alla rilevanza perché la pressione sull’ambiente è legata sia al numero che all’attività delle sorgenti: l’indicatore esprime entrambi i parametri. Per quanto riguarda l’accuratezza si attribuisce un valore alto in quanto l’indicatore è stato costruito partendo dai dati forniti direttamente ad ARPA dai detentori delle sorgenti. Le modalità di costruzione dell’indicatore sono ripetibili nel tempo.
Proprietà del dato
I dati devono essere forniti dagli utilizzatori di sorgenti radioattive. L’archivio ordinato di informazioni costruito da ARPA viene condiviso con Vigili del Fuoco e Protezione Civile.
Periodicità di aggiornamento
Annuale
Data di aggiornamento
31/12/2017
Copertura temporale
La prima stesura da parte di ARPA di un archivio completo delle sorgenti radioattive in Valle d’Aosta risale al 2003.
Copertura territoriale
L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.
Riferimenti
Inquadramento normativo
d.lgs. 17 marzo 1995, n. 230 come modificato dal d.lgs. 26 maggio 2000, n. 241 “Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom; 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti” e dal d.lgs. 9 maggio 2001, n. 257 “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241, recante attuazione della direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti”.
Articoli:
22 - Comunicazione preventiva di pratiche;
24 - Comunicazione preventiva di cessazione di pratica;
25 - Smarrimento, perdita, ritrovamento di materie radioattive;
27 - Nulla osta all’impiego di sorgenti di radiazioni.
d.lgs. 6 febbraio 2007, n. 52 "Attuazione della direttiva 2003/122/CE Euratom sul controllo delle sorgenti radioattive sigillate ad alta attività e delle sorgenti orfane"
A livello europeo è stata emanata il 5 dicembre 2013 la Direttiva 2013/59/Euratom che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom. Gli Stati membri potranno conformarsi alla direttiva entro il 6 febbraio 2018.
Relazione con la normativa
Le comunicazioni preventive di pratiche comportanti la detenzione di sorgenti di radiazioni ionizzanti, prescritte dalla normativa, sono la base per la costruzione dell’archivio delle sorgenti presenti sul territorio.
Livelli di riferimento
La normativa prevede limiti inferiori di attività per l’obbligo di comunicazione preventiva di pratiche.
Non esistono limiti riguardo al numero di sorgenti radioattive presenti sul territorio, naturalmente detenute con modalità conformi a quanto previsto dalla normativa.
Indicatori analoghi presenti in altre relazioni
L’Annuario dei dati ambientali pubblicato da ISPRA riporta l’indicatore “Strutture autorizzate all’impiego di radioisotopi e di macchine radiogene”. Esso però riguarda l’impiego di categoria A come definito dal d.lgs. 230/95 e s.m.i.: per impianti e laboratori con sorgenti radioattive, le grandi installazioni, facenti uso di radioisotopi in elevata quantità. L’impiego di sorgenti qui considerato non rientra in questa categoria.
Presentazione e analisi
Vengono riportate nella tabella e nei grafici successivi le informazioni sul numero di sorgenti suddivise per tipo di utilizzo, e sulla loro attività complessiva.
Uso | Attività complessiva (MBq) | n. di sorgenti |
Industriale | 3723 | 8 |
Medico | 273700 | 20 |
Laboratori di misura | 3588 | 53 |
TOTALE | 281011 | 81 |
Distribuzione dell’attività complessiva delle sorgenti censite (MBq) per tipo di impiego
Distribuzione del numero di sorgenti per tipo di impiego
Commenti
Si osserva, confermando i dati storici, che la maggior parte dell’attività presente sul territorio (98%) riguarda, di gran lunga, le utilizzazioni di tipo medico (medicina nucleare).
Altre sorgenti radioattive un tempo presenti in modo diffuso sul territorio, come i parafulmini radioattivi e le reticelle radioattive per lampade da campeggio, risultano ad oggi completamente eliminate, a seguito di campagne specifiche svolte negli anni passati dall’ARPA in collaborazione con l’Azienda USL della Valle d’Aosta, su mandato della Procura. I rivelatori di fumo radioattivi sono stati rimossi nel 2012, nell’ambito di lavori di ristrutturazione degli stabili in cui erano installati.