Presentazione

Descrizione

I corsi d’acqua sono suddivisi in corpi idrici naturali e corpi idrici fortemente modificati (CIFM).

Lo stato ambientale di un corso d’acqua naturale è definito dal valore più basso del suo stato ecologico e chimico. Per lo stato chimico si veda l'indicatore AMB_ACQ_008 - Stato chimico dei corsi d'acqua.

Lo stato ecologico di un corso d’acqua viene valutato analizzando le comunità biologiche (EQB - Elementi di qualità biologica), le caratteristiche chimico-fisiche (LIMeco - Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico) e idromorfologiche (IDRAIM - Sistema di valutazione idromorfologica, analisi e monitoraggio dei corsi d’acqua) e gli inquinanti specifici (Tab. 1/B – D.Lgs 172/2015).

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Il potenziale ecologico viene invece espresso per i corpi idrici fortemente modificati (CIFM), corsi d’acqua che hanno subito profonde alterazioni idromorfologiche e, a causa di queste, non sono più in grado di raggiungere il buono stato ecologico.

Il processo di classificazione dei corpi idrici ha durata sessennale, come previsto dalla normativa nazionale e  in linea con i Piani di Gestione di distretto.

Ad oggi sono stati conclusi due cicli di Piani di Gestione: I PdG 2010-2015 e II PdG 2016-2021 con dati di monitoraggio relativi al periodo 2014-2019. Si rimanda all’approfondimento specifico e alle mappe virtuali per consultare i risultati pregressi.

Messaggio chiave

Stato e potenziale ecologico di un corso d’acqua sono stati introdotti con la Direttiva 2000/60/CE come approccio innovativo alla valutazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali, ponendo al centro dell’attenzione le comunità biologiche dell’ecosistema fiume: dai produttori primari, quali alghe e flora acquatica, ai consumatori primari e secondari, come macroinvertebrati bentonici e fauna ittica. Per la prima volta sono valutati anche gli aspetti idromorfologici che, unitamente agli elementi chimico-fisici, sono considerati a supporto degli elementi biologici.

Obiettivo

Tutti gli indici forniscono una valutazione sintetica della qualità delle acque correnti superficiali. L’obiettivo minimo posto dalla Direttiva Quadro Acque è il raggiungimento del “buono stato ambientale” al 2015 (buono stato/potenziale ecologico e buono stato chimico). I corpi idrici che hanno raggiunto al 2015 lo stato buono o elevato hanno come nuovo obiettivo il mantenimento dello stesso. Per i corpi idrici che non hanno raggiunto il buono a causa delle alterazioni morfologiche subite, l’Amministrazione Regionale ha applicato la deroga art. 4.5 della Direttiva 2000/60/CE. Si tratta di corpi idrici  altamente modificati allo scopo di proteggere i centri abitati dalle alluvioni per i quali la normativa europea prevede il conseguimento di “obiettivi ambientali meno rigorosi”.

Nell’ambito del gruppo di lavoro composto da Autorità di Bacino del distretto padano, Regioni ed ARPA è stato concordato di considerare il periodo 2020-2025 come sessennio di monitoraggio su cui basare le valutazioni del III Piano di Gestione del fiume Po (2022-2027), per poter disporre dei dati di classificazione in tempo utile per la predisposizione del IV Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (2028-2033).

La presente scheda ha l’obiettivo di fornire l’informazione sulla classe di stato o potenziale ecologico assegnata ai corpi idrici oggetto di monitoraggio nel 2020.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d’Aosta, in accordo con gli assessorati regionali competenti, ha definito, ai sensi del D.M. 260/2010, la rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali per il periodo 2020-2025 attraverso il processo di tipizzazione, l’analisi delle pressioni e la definizione della classe di rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi ambientali dei corpi idrici.

ARPA effettua i campionamenti degli EQB e di acqua, il riconoscimento degli organismi, la determinazione delle concentrazioni degli inquinanti, la valutazione degli aspetti idromorfologici, il calcolo degli indici e la classificazione finale dei corpi idrici.

Riferimenti

Inquadramento normativo

D.M. 8 novembre 2010 n. 260 recante “i criteri tecnici per la classificazione dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”. Si tratta di uno dei decreti attuativi del d.lgs. 152/2006 che ha recepito in Italia la direttiva 2000/60/CE o Direttiva Quadro sulle Acque.

D. Lgs. 13 ottobre 2015, n. 172. Attuazione della direttiva 2013/39/UE, che modifica la direttiva 2000/60/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque.

Decreto Direttoriale 341/STA del 30 maggio 2016 relativo alla “Classificazione del potenziale ecologico per i corpi idrici fortemente modificati e artificiali fluviali e lacustri”.

Relazione con la normativa

La normativa citata prevede che i Piani di gestione del bacino idrografico prendano in considerazione le informazioni relative allo stato/potenziale ecologico e chimico delle acque superficiali portando ad una classificazione di tutti i corpi idrici.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stato ecologico è presente nell’Annuario dei dati ambientali (ISPRA 2020), con la seguente denominazione: “Indice di qualità stato ecologico acque superficiali”.

La valutazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua ai sensi del D.M. 260/2010 è stata introdotta nei Piani di gestione dei diversi distretti idrografici italiani e conseguentemente nei piani di monitoraggio dei corsi d’acqua regionali attuati dalle rispettive ARPA.

Gli indici che entrano nella valutazione dello stato ecologico sono inoltre stati sottoposti ad un processo di intercalibrazione a livello europeo: i risultati saranno quindi confrontabili con quelli di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea.

Il potenziale ecologico è stato introdotto con il recente recepimento del Decreto Direttoriale del MATTM 341 del 30.5.16 a seguito di una sperimentazione effettuata a livello di Distretto; è stato applicato per la prima volta ai 16 CIFM individuati sul territorio valdostano in chiusura del II PdG. 

Copertura territoriale

La rete di monitoraggio interessa i principali corpi idrici individuati sull’intero territorio regionale. La tipizzazione e l’individuazione dei corpi idrici hanno portato alla definizione di 209 corpi idrici classificati al termine del I Piano di gestione. A seguito della revisione della rete i corpi idrici sono stati ridotti a 168 dei quali 132 sono effettivamente monitorati. Per i restanti è stato adottato il sistema del raggruppamento, modalità prevista dal D.Lgs. 152/06, che consente di raggruppare corpi idrici similari, monitorandone alcuni, all’interno del gruppo, ed estendendo la classe di qualità ottenuta ai restanti corpi idrici del gruppo. Il loro stato/potenziale ecologico e chimico è lo stesso del corpo idrico a cui sono raggruppati. Nel III PdG tra i 168 c.i. individuati, 24 sono stati designati come CIFM.

Nella scheda indicatore i dati si riferiscono ai torrenti e ai corpi idrici monitorati nel 2020.

Classificazione

Area tematica SINAnet

 Idrosfera

Tema SINAnet

 Qualità dei corpi idrici

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza*

stabile

*È possibile esprimere una tendenza tra II e III PdG per i soli corpi idrici i cui cicli di monitoraggio risultano conclusi nel 2020 (vedi capitolo  PRESENTAZIONE E ANALISI).

Si osserva una generale stabilità dei risultati dei monitoraggi.

 

Informazione sui dati

 
 
 
 
 

Qualità dell'informazione stella

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 3  1  1  1

La modalità di attribuzione della classe di stato ecologico è definita dal D.M 260/2010, quindi risulta uniforme a livello nazionale. Da un confronto tra i risultati di stato/potenziale ecologico buono ed elevato e le pressioni significative insistenti sui corpi idrici, non si evidenzia una correlazione tra queste ultime e l’impatto che dovrebbero avere sullo stato di qualità. Questa apparente incongruenza deriva dal fatto che, nel 70% dei corpi idrici, tali pressioni sono di tipo idromorfologico (artificializzazione dell’alveo e/o derivazioni idriche) ma, sempre secondo il DM 260/2010, le valutazioni morfologiche mediante IDRAIM devono essere utilizzate unicamente per confermare lo stato ecologico “elevato” declassandolo eventualmente a “buono”, indipendentemente dalla classe di qualità morfologica ottenuta (anche inferiore al “buono”).

Di fatto, gli indicatori biologici e chimici, benché previsti dalla normativa vigente, non sono concepiti per rilevare la variazione della portata liquida ascrivibile a derivazioni idriche e/o alla presenza di opere in alveo ma rispondono a diverse forzanti che spesso interagiscono tra loro. Di conseguenza, la loro reazione alla presenza delle pressioni idromorfologiche suddette non è diretta e univoca e porta a sottostimare gli effetti della pressione idromorfologica sul comparto ambiente.
Si evidenzia infine che, le indicazioni normative più recenti in merito alla valutazione ambientale delle derivazioni idriche e ai metodi di definizione del deflusso ecologico (Decreti n. 20 e n. 30 del 13.02.2017) prevedono il monitoraggio delle componenti idromorfologiche direttamente influenzate dalla disponibilità idrica nel tratto sotteso per quantificare l’idoneità ambientale dei rilasci effettuati.

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Per quanto riguarda il singolo corpo idrico l’aggiornamento è sessennale nel caso di monitoraggio di sorveglianza e triennale per quanto riguarda il monitoraggio operativo e i c.i. appartenenti alla rete nucleo.

Data di aggiornamento

 31/12/2020  

Copertura temporale

I risultati forniti sono  validi per il III PdG  2022-2027 (dati  di monitoraggio 2020-2025). 

Livelli di riferimento

Lo stato ecologico del corpo idrico viene definito utilizzando i risultati delle indagini chimiche, biologiche e idromorfologiche secondo il diagramma seguente: 

fasi stato ecologico

Gli Elementi di Qualità biologica monitorati in Valle d’Aosta sono: macroinvertebrati bentonici (indice STAR ICMi) e diatomee (indice ICMi). Il peggiore degli EQB è confrontato con gli Elementi chimico fisici a sostegno (indice LIMeco). L’incrocio tra il peggior risultato ottenuto dallo studio delle comunità biologiche e il valore di LIMeco determina il giudizio della Fase I; tale valore viene successivamente confrontato con gli elementi chimici a sostegno o inquinanti specifici, elencati in tabella 1/B del D.Lgs 172/2015. Qualora lo stato ecologico risulti elevato, quest’ultimo deve essere confermato verificando che anche gli aspetti idromorfologici risultino elevati; in caso contrario il giudizio di qualità assegnato diventa buono.
La restituzione cartografica dei dati relativi allo stato ecologico prevede l’utilizzo dei seguenti colori convenzionali:

tabella classi stato ecologico

Il potenziale ecologico si basa sugli stessi indicatori previsti per lo stato ecologico con l’utilizzo di alcuni correttivi per gli Elementi Biologici. Per la conferma degli elementi idromorfologici è prevista l’applicazione di un “Processo Decisionale Guidato sulle Misure di Mitigazione Idromorfologica (PDG-MMI)” applicato dagli assessorati competenti. La restituzione cartografica dei dati relativi al potenziale ecologico prevede l’utilizzo dei seguenti colori convenzionali:
 
 
tabella classi potenziale ecologico
 

Indicatori correlati nella presente relazione

 

 

 

 

 

Presentazione e analisi

Sono di seguito presentati i risultati nel relativi al 2020. Primo anno di monitoraggio del III PdG .

Figura 1 EVOLUZIONE DI STATO/POTENZIALE ECOLOGICO NEL III PdG

evoluzione st pot eco 1220

 

Analizzando separatamente corpi idrici naturali e fortemente modificati (CIFM) si osserva come questi ultimi siano ovviamente quelli con condizioni ambientali più critiche. Per una migliore comprensione i corpi idrici sono suddivisi tra:

-          conclusi ovvero quelli i cui cicli di monitoraggio risultano completati al 2020 quindi classificati in maniera definitiva per il III PdG:

-          Torrente Ayasse: corpi idrici 0051va, 0053va e 0056va

-          Torrente Chalamy: corpi idrici 0142va, 0143va e 0144va

-          Torrente de Cleyva Groussa: corpo idrico 0850131va

-          Torrente Clou Neuf: corpi idrici 0751va e 0752va

-          Torrente de Cretaz: corpo idrico 0821va

-          Torrente Dora di Rhemes: corpo idrico 0440284wva

-          Torrente Marmore: corpi idrici 0851wva, 0852wva, 0853wva e 0854wva

-          Torrente Ruessobach: corpo idrico 1040212va

-          Torrente de Verrogne: corpi idrici 0701wva e 0702wva

-          parziali ovvero quei c.i. che sono stati monitorati nel 2020 ma necessitano di un ulteriore ciclo di monitoraggio nel secondo triennio del Piano (monitoraggio operativo o rete nucleo):

-          Torrente d’Arpy corpo idrico 0552va

-          Torrente Ayasse: corpi idrici 0052va, 0054va e 0055va

-          Torrente de Chamois: corpo idrico 0850151va

-          Torrente Dora di Rhemes: corpi idrici 0440281va, 0440282wva e 0440285wva

-          Torrente Marmore: corpi idrici 0856wva e 0857wva

-          Torrente de Petit Monde: corpi idrici 0850021va e 0850022va

CORPI IDRICI CONCLUSI

Figura 2 STATO ECOLOGICO CORPI IDRICI NATURALI CONCLUSI AL 2020

st eco torte nat conclusi 1220

Figura 3 POTENZIALE ECOLOGICO CIFM CONCLUSI AL 2020

pot eco torte cifm conclusi 1220

In maniera definitiva, sono stati classificati 18 corpi idrici (11 c.i. naturali e 7 CIFM). A questi si aggiungono due corpi idrici che non saranno classificati per questo sessennio, stante l’assenza di un accesso in alveo in sicurezza e tre corpi idrici che sono inseriti nella rete di monitoraggio solo come idonei alla vita dei pesci (ai sensi dell’ art. 84 del d.lgs. 152/2006) e che non sono monitorati ai fini della classificazione dello stato ecologico.

I corpi idrici naturali monitorati raggiungono tutti l’obiettivo buono stato ecologico.

Più del 50% dei CIFM monitorati nel 2020 non raggiunge l’obiettivo buon potenziale ecologico. Tali risultati confermano quanto già evidenziato al termine del II PdG. I CIFM sono in genere tratti terminali di affluenti della Dora Baltea, situati in territori fortemente antropizzati, che hanno subito profonde alterazioni di tipo idromorfologico. Inoltre, questi corpi idrici sono maggiormente soggetti, soprattutto nella stagione estiva, a periodi di scarsità evidente di portata liquida che incidono, anche in maniera significativa sul giudizio di qualità finale.

Si segnala il miglioramento di un corpo idrico fortemente modificato (0144va Torrente Chalamy). Il corpo idrico sarà classificato nel III Piano di Gestione con potenziale ecologico scarso mentre in passato i valori di potenziale si assestavano sulla classe cattivo. La differenza di classe è legata sostanzialmente alla presenza o meno dell’acqua in alveo che consente di effettuare materialmente i campionamenti biologici: nel 2020, in primavera, la presenza di acqua ha infatti permesso lo sviluppo di una comunità macrobentonica che ha portato a ottenere un indice biologico STAR ICMi sufficiente. Mediando con due campioni privi di acqua si ottiene un valore di STAR_ICMi annuale pari a scarso ovvero la classe attribuita di potenziale ecologico.
Si fornisce una mappa riassuntiva di stato e potenziale ecologico dei corpi idrici conclusi al 2020: 

Figura 4 MAPPA DI STATO/POTENZIALE ECOLOGICO DEI CORPI IDRICI CON MONITORAGGI CONCLUSI AL 2020

mappa st pot eco conclusi 650 1220 

Clicca qui o sull'immagine per zoomare

CORPI IDRICI PARZIALI

Figura 5 STATO ECOLOGICO CORPI IDRICI NATURALI PARZIALI AL 2020

st eco torte nat parziali 1220

I corpi idrici naturali con monitoraggi parziali al 2020 raggiungono tutti l’obiettivo buono stato ecologico.

Non sono stati monitorati CIFM con cicli da concludere.

Si fornisce una mappa riassuntiva dello stato ecologico dei corpi idrici con cicli di monitoraggio parziali al 2020.

Figura 6 MAPPA DI STATO/POTENZIALE ECOLOGICO DEI CORPI IDRICI CON MONITORAGGI PARZIALI AL 2020

mappa st pot eco parziali 650 1220

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I corpi idrici monitorati presentano tutti al 2020 uno stato chimico buono, di conseguenza lo stato/potenziale ecologico è quello che ne determina lo stato ambientale complessivo. Per consultare lo stato chimico dei corpi idrici si rimanda all'indicatore AMB_ACQ_008 - Stato chimico dei corsi d'acqua.  

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