5 marzo 2024 - È quanto emerge dallo studio, al quale ha lavorato anche ARPA Valle d'Aosta, che ha portato alla recente pubblicazione dell'articolo "Acceleration and interannual variability of creep rates in mountain permafrost landforms (rock glacier velocities) in the European Alps in 1995–2022" sulla rivista Environmental Research Letters.
Nell'articolo si analizzano le serie temporali che vanno dal 1995 al 2022 delle misure di velocità, effettuate tramite tecniche geodetiche GNSS, di 50 rock glacier (RG) distribuiti e rappresentativi delle diverse zone delle Alpi, per documentare gli effetti delle condizioni climatiche sulla dinamica di movimento di queste forme di permafrost ricche in ghiaccio.
Dallo studio emerge che il valore assoluto di velocità di scivolamento dei ghiacciai rocciosi nelle Alpi varia in modo rilevante (da 0,04 a 6,23 m/a); tuttavia le variazioni relative sono spesso confrontabili nonostante le differenze dovute alle specificità locali.
L'accelerazione e il rallentamento di molti RG sono altamente correlati, con un comportamento simile su due decenni e mezzo per 15 serie temporali.
Oltre a una tendenza generale a lungo termine all'aumento delle velocità, indotta dal riscaldamento globale, sono state identificate tre fasi principali di accelerazione distinta (2000-2004, 2008-2015, 2018-2020), interrotte da un rallentamento o da condizioni stazionarie.
L'evoluzione è attribuita al forcing climatico, cioè all'impatto che le condizioni climatiche di contesto (temperatura e nevosità) hanno sul RG stesso, e sottolinea l'importanza della velocità dei rock glacier come parametro di interesse per la variabile climatica essenziale (ECV) "permafrost".
Fra le serie studiate vi è quella del ghiacciaio roccioso Gran Sometta, nella conca di Cervinia (Valtournenche), monitorato da ARPA Valle d'Aosta in collaborazione con il Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Friburgo (CH).
Ghiacciaio roccioso Gran Sometta nella conca di Cervinia (Valtournenche), foto scattata nel periodo autunnale
