Presentazione

Descrizione

L’indice ICMi si basa sull’analisi della struttura della comunità di diatomee, alghe unicellulari eucariote e autotrofe che popolano tutti gli habitat acquatici.
L’ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti, IPS e sull’Indice Trofico, TI e restituisce un valore compreso tra 0 e 1 chiamato RQE. Esso prevede il confronto tra la comunità presente in uno specifico sito con quella che sarebbe presente in un sito, della stessa tipologia, in assenza di pressioni, detta  comunità di riferimento.
Per una migliore comprensione si rimanda al relativo approfondimento.

Messaggio chiave

L’indicatore, introdotto dalla normativa nel 2010 con il decreto ministeriale n. 260, presenta alcune problematiche illustrate nel paragrafo "Presentazione e analisi".

La Dora Baltea nell’insieme risulta in stato buono con alcuni tratti in stato elevato. La maggior parte dei corpi idrici secondari presentano valori di ICMi elevati. I corpi idrici appartenenti al monitoraggio operativo, mostrano prevalentemente una stabilità del dato tra il 2010 e il 2015, fatto salvo il sito 04va1 Pré-St-Didier (Champex) (Dora Baltea) che presenta un leggero miglioramento e i siti 014va1Borgo Montjovet , 016IRva1 Confine regionale (Dora Baltea) 0945va1 Foce (t. Evançon) e 0765va1 Reg. Consolata (t. Buthier) che subiscono invece un peggioramento nel tempo. 

Per quanto riguarda l’indice ICMi, Il raggiungimento dello stato buono, è garantito in tutti i corpi idrici tranne che per i torrenti Verrogne, Va, Chalamy e Clavalitè alla foce a causa di periodi di assenza di acqua in alveo.
L’indice ICMi non viene applicato nei c.i. in cui il fondo dell’alveo è stato talmente compromesso da non ritrovare più substrati idonei al prelievo di diatomee.

Obiettivo

L’indice fornisce una valutazione sintetica della qualità delle acque correnti superficiali, basandosi sulle modifiche che le differenti pressioni che insistono sul corso d’acqua determinano sulla struttura della comunità diatomica. In un ecosistema ogni organismo è adattato al proprio ambiente di vita; quando mutano sensibilmente le condizioni ambientali anche le comunità viventi ne risentono. Gli effetti e i relativi danni che i fattori ambientali hanno sugli organismi studiati forniscono informazioni preziose sullo stato dei corsi d’acqua. Le diatomee presentano una particolare sensibilità alla  sostanza organica, ai sali minerali (es. cloruri) e alle alterazioni dello stato trofico, vengono quindi considerate buoni bioindicatori dello stato di qualità dei corsi d’acqua.

La presente scheda ha l’obiettivo di fornire l’informazione sulla classe ICMi assegnata ai corpi idrici oggetto di monitoraggio nel 2015. Viene inoltre effettuata una valutazione complessiva dell’ ICMi che entrerà nella classificazione del 1° Piano di Gestione del fiume Po (2010 - 2015).

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d’Aosta,  in accordo con gli assessorati regionali competenti, attraverso il processo di tipizzazione dei corpi idrici superficiali, l’analisi delle pressioni e la definizione della classe di rischio dei corpi idrici individuati, ha definito, ai sensi del D.M. 260/2010, la rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali per il periodo 2010-2015 (periodo di validità del 1° piano di gestione del fiume Po).
ARPA effettua i campionamenti, la determinazione degli organismi, il calcolo degli indici e la classificazione dei corpi idrici.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Idrosfera

Tema SINAnet

Qualità dei corpi idrici

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono

Tendenza*

stabile.

*Per quanto riguarda il monitoraggio operativo è possibile esprimere una tendenza tra 2010 e 2015. Si osserva principalmente una stabilità delle classi di ICMi fatto salvo il sito 04va1 Pré-St-Didier (Champex) (Dora Baltea) che presenta un leggero miglioramento e i siti 014va1Borgo Montjovet , 016IRva1 Confine regionale (Dora Baltea) 0945va1 Foce (t. Evançon) e 0765va1 Reg. Consolata (t. Buthier) che subiscono invece un peggioramento nel tempo.

Per quanto riguarda il monitoraggio di sorveglianza sarà possibile esprimere una tendenza solo al termine del successivo Piano di gestione sessennale nel 2021.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 3 3 3  3

Il metodo applicato è definito dal D.M 260/2010 quindi dovrebbe essere uniforme a livello nazionale. Tuttavia, viste le problematiche legate all’applicazione dell’indice sul territorio regionale, si ritiene che allo stato attuale la qualità dell’informazione sia bassa. 

Per quanto riguarda l’accuratezza si precisa che il punteggio è legato principalmente ai problemi intrinseci al metodo e non all’affidabilità delle fonti dei dati.

Proprietà del dato

Regione Autonoma Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

L’aggiornamento è sessennale nel caso di monitoraggio di sorveglianza e triennale per quanto riguarda il monitoraggio operativo e i c.i. appartenenti alla rete nucleo.

Data di aggiornamento

31/12/2015

Copertura temporale

I risultati del monitoraggio di sorveglianza sono considerati validi per tutta la durata del Piano di Gestione. I risultati del monitoraggio operativo e della rete nucleo sono il risultato della media tra i due trienni.

Copertura territoriale

La rete di monitoraggio copre i principali corpi idrici individuati sull’intero territorio regionale. La tipizzazione e l’individuazione dei corpi idrici hanno portato alla definizione di 209 corpi idrici dei quali ben 144 sono stati monitorati nei 6 anni di Piano di gestione. I restanti 65 non sono stati monitorati per assenza di pressioni significative. Tali corpi idrici sono raggruppati in alcuni casi al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia, in altri ad un corpo idrico con caratteristiche simili. Il loro stato ecologico e chimico è lo stesso del c.i. a cui sono raggruppati.

Nella presente relazione i dati si riferiscono ai torrenti e ai corpi idrici monitorati tra il 2010 e il 2015.
Per una migliore comprensione si rimanda all' approfondimento: “Processo di implementazione della Direttiva 2000/60/CE, definizione delle nuove reti di monitoraggio sul territorio della Valle d’Aosta e classificazione dei corpi idrici fluviali”.

Riferimenti

Inquadramento normativo

D.M. 8 novembre 2010 n. 260 recante “i criteri tecnici per la classificazione dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”. Il d.lgs. 152/2006 recepisce in Italia, fra le altre, anche la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque.

Relazione con la normativa

La normativa citata prevede che i Piani di gestione del bacino idrografico prendano in considerazione le informazioni relative allo stato ecologico e chimico delle acque superficiali portando ad una classificazione di tutti i corpi idrici. L’indice ICMi risulta quindi indispensabile per una corretta e completa valutazione della qualità dei corsi d’acqua superficiali.

Livelli di riferimento

La tabella seguente riporta la corrispondenza tra valori di RQE e stati validi per l’indice ICMi per la macrotipologia  A2 (area geografica Alpina, siliceo) alla quale appartiene l’intero territorio regionale.

Valori RQE ICMi Colore convenzionale
RQE ≥ 0,85 elevato  
0,64 ≤ RQE <0,85 buono  
0,54 ≤ RQE < 0,64 sufficiente  
0,27 ≤ RQE < 0,54 scarso  
RQE < 0,27 cattivo  

Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante "norme in materia ambientale" prevede, per i corpi idrici superficiali significativi, il mantenimento o il raggiungimento dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di buono e il mantenimento ove già esistente, dello stato di qualità ambientale elevato entro il 22 dicembre 2015. 

L’indice ICMi concorre, insieme agli indici relativi alle altre comunità biologiche: macroinvertebrati bentonici, macrofite acquatiche, pesci, ai parametri chimico-fisici, agli inquinanti chimici a sostegno, (tab. 1/B) e agli elementi idromorfologici alla definizione dello Stato ecologico.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

L’ICMi è presente nell’Annuario dei dati ambientali (ISPRA 2014-2015), con la seguente denominazione: “Indice di qualità componenti biologiche dei fiumi – diatomee”. Le diatomee sono uno degli elementi richiesti per la valutazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua ai sensi del D. M. 260/2010, regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali per la modifica delle norme tecniche del D.Lgs 152/2006. L’ ICMi è stato quindi introdotto nei Piani di gestione dei diversi distretti idrografici italiani e conseguentemente nei piani di monitoraggio dei corsi d’acqua regionali attuati dalle rispettive A.R.P.A.

Tale indice è inoltre stato sottoposto ad un processo di intercalibrazione a livello europeo: i risultati da esso derivati saranno quindi confrontabili con quelli di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea.
L’indice sarà descritto nel Piano di Tutela delle Acque (PTA) regionale in corso di aggiornamento e revisione.

Presentazione e analisi

Valori di ICMi relativi ai corpi idrici interessati dal monitoraggio di sorveglianza (frequenza sessennale) monitorati nel 2015

La classe di ICMi rilevata in ogni sito di monitoraggio viene considerata rappresentativa dell’intero corpo idrico di appartenenza. Il valore di ICMi è la media dei valori relativi ai diversi prelievi svolti durante l’anno

TORRENTI (T.)

CORPO

IDRICO (C. I.)

ID STAZIONE

COMUNE

ICMi valore medio C.I.

Classe ICMi C.I.

2015

Doire de La Thuile 0561va 0561va1 Chaz Pontaille LA THUILE

0,97

Elevato

Doire de La Thuile 0562va 0562va1 Petite Golette LA THUILE

0,97

Elevato

Doire de La Thuile 0563va 0563va1 Balme PRE'-SAINT-DIDIER

0,91

Elevato

Doire de La Thuile 0564va 0564va1 Foce PRE'-SAINT-DIDIER

0,89

Elevato

Doire de Val Ferret 0570081va 0570081va2 Planpincieux (*) COURMAYEUR

0,98

Elevato
Doire de Val Ferret 0570082va 0570082va1 Foce COURMAYEUR

0,98

Elevato

Torrent Arpy 0552va 0552va1 Pré Villair MORGEX

(x)

(x)

Torrent de Tsapy 0570091va 0570091va1 Raffort COURMAYEUR

1,01

Elevato

Torrent de Va 0971va 0971va1 Parcheggio per Machaby ARNAD

0,98

Elevato

Torrent Vertosan 0651va 0651va1 Vedun AVISE

0,98

Elevato
Torrent Buthier 0762va BTH025 Pleney (**) BIONAZ

0,96

Elevato

Torrent Buthier 0763va 0763va1 Thoules VALPELLINE

0,93

Elevato

Torrent Buthier 0764va 0764va1 Rhins ROISAN

0,93

Elevato

Torrent Evenson 0944va 0944va1 Isollaz CHALLAND-SAINT-VICTOR

0,95

Elevato

(*) Essendo presenti due stazioni nello stesso corpo idrico (0570081va2 Planpincieux/ 0570081va1 Greuvettaz nel corpo idrico 0570081va) monitorate entrambe nel 2015, il valore attribuito al corpo idrico è dato dalla media ponderata sulla base delle lunghezze dei tratti relativi alle singole stazioni.

(**) stazione introdotta nel 2015 a seguito della revisione dei c.i. e delle stazioni fatta nell'ambito della costruzione del PTA 2016

(x) La stazione non è stata indagata a seguito di una valutazione sull'accesso in sicurezza degli operatori che ha portato all’esclusione della stessa dai monitoraggi biologici.

Valori di ICMi relativi ai corpi idrici non monitorati per assenza di pressioni ai quali sono attribuiti i valori di riferimento della relativa tipologia o di altri corpi idrici a cui sono raggruppati

Nella tabella seguente si riportano i valori di ICMi unicamente per i c.i. raggruppati appartenenti ai bacini idrografici dei corsi d’acqua monitorati nel 2015:

TORRENTI

CORPO IDRICO (C.I.)

Classe ICMi C.I.

Motivazione

2015

Torrent de la Bellecombe 0570080111va

Elevato

Raggruppato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent du Col de Malatrà 0570080131va

Elevato

Raggruppato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia

Torrent d'Arpy 0551va

Elevato

Raggruppato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia

Il corpo idrico non viene monitorato per assenza di pressioni. Lo stato ecologico e lo stato chimico sono quelli del corpo idrico di riferimento della relativa tipologia.

Valori di ICMi, relativi ai corpi idrici interessati dal monitoraggio operativo (frequenza triennale), monitorati tra il 2010 e il 2015 e valore medio di ICMi utile per la classificazione 2015

 operativo ICMi 1215rimpicciolito

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 (*) Le stazioni 014va1 Borgo Montjovet e 013va1 Pont des Chèvres non sono a rischio quindi rientrerebbero nel monitoraggio di sorveglianza. Si è scelto tuttavia di considerarle nel monitoraggio operativo essendo inserite tra due corpi idrici a rischio. La stazione Pont des Chèvres non è stata monitorata nel 2010 a causa dell’elevato carico di lavoro legato al monitoraggio di tutti i c.i. “probabilmente a rischio”.

(**) I t. de Va, de Verrogne e Chalamy alla foce, caratterizzati da periodi di assenza di acqua, sono stati trattati ai sensi delle Linee Guida sulla Progettazione di reti e programmi di monitoraggio, Manuale ISPRA 116/2014. Quando non è stato possibile effettuare il prelievo di diatomee è stata attribuita la classe Cattivo mediata con il risultato di un eventuale campione prelevato in presenza di acqua.

(x) La stazione, già monitorata nell’anno 2010 non è stata più indagata a seguito di una valutazione sulla sicurezza degli operatori che ha portato all’esclusione della stessa dai monitoraggi biologici.

NE: non eseguito per mancanza di substrati idonei al prelievo di diatomee. 

Valori di ICMi relativi ai corpi idrici appartenenti alla rete nucleo (frequenza triennale) monitorati tra il 2010 e il 2015 e valore medio di ICMi utile per la classificazione

rete nucleo ICMi rimpicciolito 1215

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(*) Le stazioni 0142va1 La Serva, 0802va1Ponte Pierrey, 0440282va2 Pellaud e 0570081va1 Greuvettaz sono siti di riferimento. All’interno dei rispettivi corpi idrici sono presenti altre stazioni che ne definiscono lo stato: 0142va2 Ponte di Lese, 0802va2 Pont d'Eau, 0440282va1 Bruil e 0570081va2 Planpincieux: monitoraggio di sorveglianza. Solo per l’anno in cui sono state monitorate entrambe le stazioni, il valore di ICMi, attribuito al corpo idrico, corrisponde alla media ponderata sulla base delle lunghezze dei tratti relativi alle singole stazioni.

(**) La stazione 1041va1 Grenne è stata introdotta nel 2014 a seguito di approfondimenti sui siti di riferimento per meglio rappresentare la tipologia molto piccolo glaciale.

(NA): “non applicabile” - non è stato possibile calcolare l'indice diatomico a causa del ridotto numero di organismi presenti.

Per una migliore comprensione si rimanda all'approfondimento “La rete nucleo e l’individuazione di siti di riferimento tipo-specifici sul territorio regionale”.

Si fornisce una mappa riassuntiva con i risultati di ICMi relativi al primo sessennio di monitoraggi del 1° Piano di Gestione del fiume Po (2010-2015).

Per consultare i dati di sorveglianza relativi agli anni 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014 si rimanda alla Relazione Stato Ambiente 2011,  20122013 e 2014 oppure alla mappa sintetica dei risultati dei monitoraggi

Per una migliore comprensione del processo di classificazione si rimanda al relativo approfondimento.

mappa ICMi rimpicciolito 1215

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I risultati di ICMi presentati in questa RSA sono considerati definitivi e contribuiranno alla definizione dello Stato Ecologico dei corpi idrici del primo Piano di gestione 2010-2015. 

I corpi idrici situati alle foci dei torrenti Boccoil, Buthier, Chalamy, Comboé, Clou Neuf, de Clusellaz, de Crétaz, de Gressan, de Saint Barthélemy, de Tsapy, de Va, de Verrogne, des Laures, du Château de Quart, Saint Marcel, sono stati definiti altamente modificati (HMWB) a fine 2015, in assenza di indicazioni sulle modalità di calcolo del buon potenziale ecologico, sono stati classificati come se fossero c.i. naturali.

Al 2015 sono stati monitorati tutti i corpi idrici di sorveglianza con frequenza sessennale e completati i cicli triennali dei monitoraggi operativi e della rete nucleo fatto salvo alcune eccezioni non classificate con l’ICMi. Tali dati non sono stati rilevati per differenti motivi:

- i c.i. Clusellaz, Gressan, Clou Neuf, Comboè, Château de Quart, Saint Marcel, Crétaz e Boccoil alla foce non sono stati monitorati per mancanza di substrati idonei al prelievo di diatomee a causa della totale alterazione del fondo dell’alveo;

- il c.i. Arpy non è stato monitorato nel sito di Pré Villair per difficoltà di campionamento in sicurezza per i rilievi biologici;

- i. c.i. des Laures e Arpisson alla foce verranno monitorati nel Secondo Piano di Gestione 2016-2021.

Il 93 % dei corpi idrici monitorati tra il 2010 e il 2015 raggiungono almeno lo stato buono per quanto riguarda l’ICMi; l’ 86% raggiunge lo stato elevato.
I corpi idrici monitorati che non raggiungono il buono per l’ICMi sono circa l’1%.

I torrenti Verrogne, Va, Chalamy e Clavalitè alla foce non raggiungono il buono stato a causa di periodi di assenza di acqua. Sono stati trattati ai sensi delle Linee Guida sulla Progettazione di reti e programmi di monitoraggio, Manuale ISPRA 116/2014. Quando non è stato possibile effettuare il prelievo di diatomee è stata attribuita la classe: cattivo. La media con i campioni prelevati in presenza di acqua porta a classificare cattivo il t. Verrogne e scarsi gli altri 3.

Per quanto riguarda i risultati della rete nucleo, tutti i siti raggiungono l’elevato atteso tranne il sito Dora Baltea – Confine Regionale 016IRva1 che risulta buono. Tale sito, rientra nella rete nucleo ma non è un vero e proprio sito di riferimento. Rappresenta infatti la stazione caratterizzata dalla presenza di pressioni antropiche il più possibile contenute per la relativa tipologia: di fatto è caratterizzata da pressioni legate anche alla presenza di scarichi.

graficoICMi

Alla luce dei risultati ottenuti e delle conoscenze dei corsi d’acqua, acquisite in numerosi anni di monitoraggio, si rileva come lo stato di qualità, derivante dall’applicazione dell’indice ICMi sul territorio regionale, risulti quasi sempre elevato o buono anche in presenza di pressioni. Il problema è legato ad una parziale inadattabilità agli ambienti alpini degli indici diatomici proposti dalla normativa. L’indice TI, preso singolarmente, discriminerebbe le condizioni condizioni oligotrofiche in cui si trovano la maggior parte dei corsi d’acqua regionali. Esso infatti stabilisce 9 classi di qualità ambientale legate allo stato trofico, differenziando maggiormente i giudizi nella fascia di valori più elevata.

livelli indice TI

L’indice TI, abbinato all’IPS, perde però la sua specificità: alcune differenze, seppure minime di trofia, che il TI permetterebbe di discriminare, non vengono percepite dall’indice IPS: per questo motivo i risultati tendono ad “appiattirsi” verso l’elevato. L’indice TI, seppure più idoneo al territorio alpino, presenta tuttavia alcune lacune negli elenchi floristici di riferimento. Numerose specie anche molto diffuse sul territorio regionale (come ad esempio: Achnanthidium lineare) non vengono infatti considerate dal metodo.

Proprio in base alle segnalazioni ed ai risultati di monitoraggio forniti dalle ARPA, un gruppo di esperti delle comunità biologiche, nominati dal MATTM, sta apportando modifiche al sistema di classificazione. Non è escluso, quindi, che alcuni dei risultati forniti possano variare in funzione degli affinamenti che tale gruppo di lavoro apporterà alle metriche che compongono gli indici. Per una migliore comprensione si rimanda all'approfondimento.

 

 

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