Presentazione

Descrizione

L’indice ICMi si basa sull’analisi della struttura della comunità di diatomee, alghe unicellulari eucariote e autotrofe che popolano tutti gli habitat acquatici.
L’ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti, IPS e sull’Indice Trofico, TI e restituisce un valore compreso tra 0 e 1 chiamato RQE. Esso prevede il confronto tra la comunità presente in uno specifico sito con quella che sarebbe presente in un sito, della stessa tipologia, in assenza di pressioni, detta  comunità di riferimento.
Per una migliore comprensione si rimanda alla scheda di approfondimento.

Messaggio chiave

L’indicatore è di recente introduzione in normativa e presenta  alcune problematiche illustrate al paragrafo “Presentazione e analisi”. Al momento attuale non è quindi possibile esprimere un trend.

Obiettivo

L’indice fornisce una valutazione sintetica della qualità delle acque correnti superficiali, basandosi sulle modifiche che le differenti pressioni che insistono sul corso d’acqua determinano sulla struttura della comunità diatomica. In un ecosistema ogni organismo è adattato al proprio ambiente di vita; quando mutano sensibilmente le condizioni ambientali anche le comunità viventi ne risentono. Gli effetti e i relativi danni che i fattori ambientali hanno sugli organismi studiati forniscono informazioni preziose sullo stato dei corsi d’acqua. Le diatomee presentano una particolare sensibilità alla  sostanza organica, ai sali minerali (es. cloruri) e alle alterazioni dello stato trofico, vengono quindi considerate buoni bioindicatori dello stato di qualità dei corsi d’acqua.
La presente scheda ha l’obiettivo di fornire l’informazione sulla classe ICMi assegnata nel 2010 e 2011 ai corpi idrici oggetto di monitoraggio in questi 2 anni.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d’Aosta,  in accordo con gli assessorati regionali competenti, attraverso il processo di tipizzazione dei corpi idrici superficiali, l’analisi delle pressioni e la definizione della classe di rischio dei corpi idrici individuati, ha definito, ai sensi del D.M. 260/2010, la rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali per il periodo 2010-2015 (periodo di validità del 1° piano di gestione del fiume Po).
ARPA effettua i campionamenti, la determinazione degli organismi, il calcolo degli indici e la classificazione dello stato ecologico.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Idrosfera

Tema SINAnet

Qualità dei corpi idrici

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza**

n.a.

*Viste le problematiche esposte nel paragrafo successivo, al momento attuale non è possibile esprimere uno stato dell’indicatore.

**Per quanto riguarda il monitoraggio operativo sarà possibile esprimere una tendenza dopo il secondo triennio di indagini, quindi alla fine del Piano di Gestione nel 2015. Per quanto riguarda il monitoraggio di sorveglianza sarà possibile esprimere una tendenza solo al termine del successivo Piano di gestione sessennale  nel 2021.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 3 3 3  3

Il metodo applicato è definito dal D.M 260/2010 quindi dovrebbe essere uniforme a livello nazionale. Tuttavia, viste le problematiche legate all’applicazione dell’indice sul territorio regionale, si ritiene che allo stato attuale la qualità dell’informazione sia bassa.
Per quanto riguarda l’accuratezza si precisa che il punteggio è legato principalmente ai problemi intrinseci al metodo e non all’affidabilità delle fonti dei dati.

Proprietà del dato

Regione Autonoma Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

L’aggiornamento è sessennale nel caso di monitoraggio di sorveglianza e triennale per quanto riguarda il monitoraggio operativo.

Data di aggiornamento

31/12/2011

Copertura temporale

I risultati del monitoraggio di sorveglianza sono considerati validi per tutta la durata del Piano di Gestione. I risultati del monitoraggio operativo verranno mediati con quelli del secondo triennio.

Copertura territoriale

La rete di monitoraggio copre i principali corpi idrici individuati sull’intero territorio regionale. La tipizzazione e l’individuazione dei corpi idrici hanno portato alla definizione di 209 corpi idrici dei quali ben 144 verranno monitorati nei 6 anni di Piano di gestione. I restanti 65 non saranno monitorati per assenza di pressioni significative. Lo stato ecologico e lo stato chimico di tali corpi idrici sono associati, in alcuni casi, al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia, in altri, ad un corpo idrico con caratteristiche simili.
Nella presente relazione i dati si riferiscono ai soli torrenti  e corpi idrici monitorati negli anni 2010 e 2011.
Per una migliore comprensione si rimanda alla scheda approfondimento: “Processo di implementazione della Direttiva 2000/60/CE, definizione delle nuove reti di monitoraggio sul territorio della Valle d’Aosta e classificazione dei corpi idrici fluviali”.

Riferimenti

Inquadramento normativo

D.M. 8 novembre 2010 n. 260 recante “i criteri tecnici per la classificazione dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”. Il d.lgs. 152/2006 recepisce in Italia, fra le altre, anche  la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque.

Relazione con la normativa

La normativa citata prevede che  i Piani di gestione del bacino idrografico prendano in considerazione le informazioni relative allo stato ecologico e chimico delle acque superficiali portando ad una classificazione di tutti i corpi idrici. L’indice ICMi risulta quindi indispensabile per una corretta e completa valutazione della qualità dei corsi d’acqua superficiali.

Livelli di riferimento

La tabella seguente riporta la corrispondenza tra valori di RQE e stati validi per l’indice ICMi per la macrotipologia  A2 (area geografica Alpina, siliceo) alla quale appartiene l’intero territorio regionale.

Valori RQE

ICMi

Colore convenzionale

RQE ≥ 0,85

elevato

 

0,64 ≤ RQE < 0,85

buono

 

0,54 ≤ RQE < 0,64

sufficiente

 

0,27 ≤ RQE < 0,54

scarso

 

RQE < 0,27

cattivo

 

 

Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152  recante "norme in materia ambientale" prevede, per i corpi idrici superficiali significativi il mantenimento o il raggiungimento dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di "buono” e il mantenimento ove già esistente, dello stato di qualità ambientale "elevato" entro il 22 dicembre 2015.
L’indice ICMi concorre, insieme agli indici relativi alle altre comunità biologiche: macrofite acquatiche, macroinvertebrati bentonici e pesci ed ai parametri chimico-fisici ed idromorfologici alla definizione dello Stato ecologico .

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

L’ICMi è presente nell’Annuario dei dati ambientali (ISPRA 2011), con la seguente denominazione: “Indice di qualità componenti biologiche dei fiumi – diatomee”.
Le diatomee sono uno degli elementi richiesti per la valutazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua ai sensi del D. M. 260/2010, regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali per la modifica delle norme tecniche del D.Lgs 152/2006. L’ ICMi viene quindi utilizzato nel monitoraggio dei corsi d’acqua effettuati dalle A.R.P.A. italiane e concorre alla classificazione dei corpi idrici nell’ambito dei Piani di gestione del bacino idrografico dei diversi distretti idrografici italiani.
Tale indice è inoltre stato sottoposto ad un processo di intercalibrazione a livello europeo: i risultati da esso derivati saranno quindi confrontabili con quelli di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea.

Presentazione e analisi

 Valori di ICMi relativi ai corpi idrici interessati dal monitoraggio di sorveglianza (frequenza sessennale) monitorati negli anni 2010 e 2011

TORRENTI

CORPO IDRICO

ID STAZIONE

COMUNE

ICMi valore medio

Classe ICMi

2010

Torrent Colombaz 0612va 0612va1 Foce MORGEX

0,97

Elevato

Torrent Lanteney 0521va 0521va1 Foce LA SALLE

0,98

Elevato

2011

Doire de La Thuile 0561va 0561va1 Chaz Pontaille LA THUILE

0,95

Elevato

Doire de La Thuile 0562va 0562va1 Petite Golette LA THUILE

0,98

Elevato

Doire de La Thuile 0563va 0563va1 Balme PRE'-SAINT-DIDIER

0,92

Elevato

Doire de La Thuile 0564va 0564va1Foce PRE-SAINT-DIDIER

0,92

Elevato

Torrent  Buthier 0762va 0762va1 Ferrères BIONAZ

0,94

Elevato

Torrent  Buthier 0763va 0763va1 Thoules VALPELLINE

0,91

Elevato

Torrent  Buthier 0764va 0764va1 Rhins ROISAN

0,93

Elevato

Torrent Evançon 0942va 0942va1 Pian de Vily AYAS

0,96

Elevato

Torrent Evançon 0943va 0943va1 Arcesaz BRUSSON

0,93

Elevato

Torrent Evançon 0944va 0944va1 Isollaz CHALLAND-SAINT-VICTOR

0,94

Elevato

Torrent Grand Eyvia 0431va 0431va1 Cote Piemont COGNE

0,98

Elevato

Torrent Grand Eyvia 0433va 0433va1 Cascate Lillaz COGNE

0,97

Elevato

Torrent Grand Eyvia 0434va 0434va1 Cretaz COGNE

0,94

Elevato

Torrent Grand Eyvia 0435va 0435va1 Laval COGNE

0,93

Elevato

Torrent Grand Eyvia 0436va 0436va1 Chevril AYMAVILLES

0,94

Elevato

Torrent Grand Eyvia 0437va 0437va1 Foce AYMAVILLES

0,96

Elevato

La classe di ICMi rilevata in ogni stazione di monitoraggio viene considerata rappresentativa dell’intero corpo idrico di appartenenza. Il valore di ICMi è la media dei valori relativi ai due prelievi svolti durante l’anno.

Valori di ICMi relativi ai corpi idrici non monitorati per assenza di pressione ai quali sono attribuiti i valori di riferimento della relativa tipologia o di altri corpi idrici per accorpamento

I corpi idrici illustrati sono stati individuati tra i bacini idrografici monitorati negli anni 2010 e 2011. Non sono al momento presentati i corpi idrici che, anche se privi di pressioni, appartengono a bacini caratterizzati da corpi idrici ancora da monitorare durante i 6 anni.

TORRENTI

CORPO IDRICO

Classe ICMi

Motivazione

2010

Torrent Colombaz 0611va1

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia

2011

Torrent Buthier 0761va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent Chasten 0940191va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Bardonney 0430080081va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Ceré 0940080011va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Courthoud 0940071va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Graines 0940171va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Grand Nomenon 0430161va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Mascognaz 0940141va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Messuère 0940161va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Youlaz 0560031va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent de Valeille 0430080101va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent d'Orein 0760050131va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia
Torrent des Chavannes 0560020041va

Elevato

Accorpato al c.i. 0561va, Dora di La Thuile*
Torrent Grand Eyvia 0432va

Elevato

Accorpato al c.i. 0433va, T. Grand Eyvia**
Torrent Roesaz 0940211va

Elevato

Accorpato al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia

* Il corpo idrico non viene monitorato per assenza di pressioni e viene accorpato ad un corpo idrico con caratteristiche simili. Lo stato ecologico e lo stato chimico sono associati al corpo idrico 0561va della Dora di La Thuile
** Il corpo idrico non viene monitorato per assenza di pressioni e brevità del tratto e viene accorpato al corpo idrico  immediatamente a valle con la stessa tipologia, 0433va sempre sul Torrent Grand Eyvia.
Per i restanti, il corpo idrico non viene monitorato per assenza di pressioni. Lo stato ecologico e lo stato chimico sono associati al corpo idrico di riferimento della relativa tipologia.

Per una migliore comprensione si rimanda alla scheda approfondimento: “Processo di implementazione della Direttiva 2000/60/CE, definizione delle nuove reti di monitoraggio sul territorio della Valle d’Aosta e classificazione dei corpi idrici fluviali”.

 ICMi monitoraggio carta

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Valori di ICMi relativi ai corpi idrici interessati dal monitoraggio operativo (frequenza triennale) monitorati negli anni 2010 e 2011 e pianificazione dei campionamenti previsti nel secondo triennio

tabella valori ICMi

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* Ai due corpi idrici corrispondenti alle foci dei t. de Va e t. de Verrogne non è al momento stato attribuito nessun valore di ICMi a causa della prolungata mancanza di acqua che non ha permesso di effettuare un numero di campionamenti sufficienti per la classificazione.
** I 3 corpi idrici corrispondenti alle foci dei t. de Saint-Barthélemy e t. Chalamy e al t. Saint Marcel- Fleurie, sono c.i. altamente modificati. Non è stato, per il momento, assegnato nessun valore di ICMi in attesa che vengano definite a livello ministeriale le modalità di calcolo del potenziale ecologico.
*** Le stazioni 014va1 Borgo Montjovet  e 013va1 Pont des Chevres non sono a rischio quindi rientrerebbero nel monitoraggio di sorveglianza. Si è scelto tuttavia di considerarle nel monitoraggio operativo essendo inserite tra due corpi idrici a rischio. La stazione Pont des Chevres non è stata comunque monitorata nel 2010 a causa dell’elevato carico di lavoro legato al monitoraggio di tutti i c.i. “probabilmente a rischio”.

I risultati di ICMi 2010-2011, relativi al monitoraggio di sorveglianza sono considerati definitivi e concorreranno, al termine dei 6 anni di Piano di gestione, insieme agli indici relativi alle altre comunità biologiche, ai parametri chimico-fisici e idromorfologici alla classificazione del corpo idrico. Questo è possibile in quanto il monitoraggio di sorveglianza è previsto, per legge, una sola volta nei 6 anni.
I risultati di ICMi 2010-2011 relativi al monitoraggio operativo sono considerati parziali. Per i c.i. a rischio, infatti, sono previsti cicli triennali di monitoraggio e la classificazione definitiva, ottenuta dalla media dei risultati di ogni triennio, sarà possibile solo a fine 2015. Per ulteriori dettagli si rimanda alla scheda approfondimento: “Processo di implementazione della Direttiva 2000/60/CE, definizione delle nuove reti di monitoraggio sul territorio della Valle d’Aosta e classificazione dei corpi idrici fluviali”.
Alla luce dei risultati ottenuti e delle conoscenze dei corsi d’acqua, acquisite in numerosi anni di monitoraggio,  si rileva come lo stato di qualità, derivante dall’applicazione  dell’indice ICMi sul territorio regionale, risulti quasi sempre elevato o buono anche in presenza di pressioni.
Il problema è legato ad una parziale inadattabilità agli ambienti alpini degli indici diatomici proposti dalla normativa. L’indice TI, preso singolarmente, discriminerebbe le condizioni oligotrofiche in cui si trovano la maggior parte dei corsi d’acqua regionali. Esso infatti stabilisce 9 classi di qualità ambientale legate allo stato trofico, differenziando maggiormente i giudizi nella fascia di valori più elevata.

livelli indice TI

L’indice TI, abbinato all’IPS, perde però la sua specificità: alcune differenze, seppure minime di trofia, che il TI permetterebbe di discriminare, non vengono percepite dall’indice IPS: per questo motivo i risultati tendono ad “appiattirsi” verso l’elevato.
L’indice TI,  seppure più idoneo al territorio alpino, presenta tuttavia alcune lacune negli elenchi floristici di riferimento. Numerose specie anche molto diffuse sul territorio regionale (come ad esempio:  Achnanthidium lineare) non vengono infatti considerate dal metodo.
Proprio in base alle segnalazioni ed ai risultati di monitoraggio forniti dalle ARPA, un gruppo di esperti delle comunità biologiche, nominati dal MATTM, sta apportando modifiche al sistema di classificazione. Non è escluso, quindi,  che alcuni dei risultati forniti possano variare in funzione degli affinamenti che tale gruppo di lavoro apporta alle metriche che compongono gli indici.

 

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