Fin dall'inizio degli anni 70 l'Europa ha mantenuto un forte impegno a favore dell'ambiente cercando di proteggere tutte le risorse che ne fanno parte.

Attraverso la tutela della qualità dell'aria e dell'acqua, la conservazione delle risorse e della biodiversità, la gestione dei rifiuti e delle attività con effetti dannosi, si punta ad un uso giudizioso dell’ambiente  al fine di proteggere la salute dell’uomo. La politica europea mira a garantire uno sviluppo sostenibile del modello europeo di società mediante un controllo dei temi ambientali specifici e misure correttive.

Tra i fattori ambientali che possono coinvolgere le persone in maniera sia fisiologica che psicologica, interferendo con attività basilari come il sonno, il riposo, lo studio e la comunicazione, c’è il rumore ambientale che nelle sue diverse forme è presente nella vita di tutti i giorni.

Il Libro verde dell'Unione europea "Politiche future in materia di inquinamento acustico" evidenzia che una percentuale significativa della popolazione (circa il 20%) risulta esposta a livelli di rumore che gli esperti sanitari considerano inaccettabili.

L'esposizione al rumore non causa soltanto disturbi del sonno, fastidio e danni all'udito, ma anche altri problemi di salute come malattie cardiovascolari. La quantificazione dell’onere sanitario dovuto al rumore ambientale sta diventando sempre di più una sfida per i responsabili politici.

Sin dal Quinto Programma d’Azione per l'Ambiente dell’Unione Europea l’obiettivo generale per la politica comunitaria in materia di inquinamento acustico è stato quello di garantire la riduzione delle persone esposte a livelli sonori troppo elevati.

Il Sesto Programma d’Azione per l’Ambiente “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta” rettifica tale obiettivo prevedendo di diminuire la popolazione esposta a rumore troppo elevato del 10% circa rispetto ai 100 milioni di persone stimati nel 2000 e del 20% circa entro il 2020.

Tale azione è perseguibile attraverso l’applicazione della Direttiva 2002/49/CE del 25/06/2002 “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale” con cui la Comunità Europea si è espressa sulla tematica del rumore ambientale al fine di uniformare le definizioni ed i criteri di valutazione.

L'approccio si fonda sulla determinazione dell'esposizione al rumore ambientale mediante la mappatura acustica realizzata sulla base di metodi comuni, sull'attuazione di piani d'azione a livello locale e sull'informazione del pubblico. Questa direttiva fornisce anche una base per lo sviluppo di misure comunitarie relative alle principali sorgenti di rumore (rumore dai mezzi di trasporto e da siti di attività industriali).

Giudice

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