I modelli di qualità dell'aria sono modelli matematici che simulano il comportamento degli inquinanti in atmosfera schematizzando diversi fenomeni:

  • fisici, quali il trasporto di inquinanti dovuto all'azione del vento e la dispersione per effetto dei moti turbolenti dei bassi strati dell'atmosfera
  • chimici, quali le reazioni chimiche di trasformazione
  • fisico-chimici, come, per esempio, la deposizione.

 Il risultato dei modelli d qualità dell'aria è la stima delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici nel dominio considerato.

Con i modelli di qualità dell'aria è possibile: 

  • stimare le concentrazioni di inquinanti in tutto il territorio regionale (anche dove non sono presenti siti di misura)
  • ipotizzare scenari emissivi e simularne gli effetti sulla qualità dell’aria
  • valutare gli impatti di una particolare sorgente emissiva sulla qualità dell’aria a scala locale o a microscala
  • prevedere lo stato della qualità dell’aria
  • valutare i contributi delle diverse sorgenti emissive alle concentrazioni di inquinanti in aria (source apportionment).

Al modello devono essere forniti in ingresso:

  • i dati delle emissioni presenti nel dominio di studio, con la loro distribuzione spaziale e temporale
  • i dati meteorologici, necessari per stimare il trasporto e la dispersione degli inquinanti
  • le condizioni al contorno, cioè le concentrazioni degli inquinanti presenti all'inizio del periodo di simulazione nelle aree adiacenti.

 schemaxsito2024

 

 

In ARPA Valle d'Aosta sono utilizzati due modelli chimici per la qualità dell'aria:

  • FARM (Flexible Air quality Regional Model), un modello di chimica e trasporto idoneo per simulare il comportamento degli inquinanti in un territorio orograficamente complesso come quello valdostano, a lavorare su scale spaziali che vanno da quella urbana a quella regionale, su scale temporali sia orarie sia di lungo periodo. Tale modello inoltre è in grado di simulare i principali processi fisici e chimici a cui sono sottoposti gli inquinanti durante la loro permanenza in atmosfera, in modo da poter valutare accuratamente le relazioni tra le varie sorgenti e i soggetti recettori, inquinanti secondari (ozono, particolato secondario). Viene utilizzato un set di 129 reazioni chimiche con 56 specie di inquinanti denominato SAPRC90 (Carter, 2000). Questo modello necessita anche delle condizioni iniziali e ai bordi del dominio ricavate da simulazioni su scala maggiore.
  • SPRAY5, un modello lagrangiano a particelle che simula i fenomeni di trasporto, dispersione, deposizione secca e umida di inquinanti in aria in condizioni meteorologicamente complesse. Le sorgenti di emissione considerate possono essere puntuali, lineari o areali, continue o discontinue. L'inquinante aeriforme è simulato da un certo numero di particelle virtuali, ognuna della quali rappresenta una certa massa di inquinante; si suppone che queste particelle seguano il oto turbolento delle particelle di aria in cui sono immesse. La loro distribuzione spaziale ad un certo istante fornisce la concentrazione della sostanza. Il modello è stato sviluppato da Arianet S.r.l., in collaborazione con Aria Technologies SA,

La valutazione annuale della qualità dell'aria

Il sistema modellistico in versione diagnostica di lungo periodo è utilizzato a supporto delle valutazioni annuali della qualità dell’aria sul territorio regionale. Le simulazioni sono condotte con cadenza oraria su un dominio di calcolo che comprende l'intero territorio regionale con risoluzione orizzontale di 1 km. L’input meteorologico è costruito a partire dalle misure delle stazioni della rete trasformate in campi tridimensionali dal modello meteorologico diagnostico SWIFT. Per la parte chimica si utilizza il modello FARM.
A valle delle simulazioni di dispersione, con un modulo di post-elaborazione si producono le mappe tematiche su griglia, si calcolano gli indicatori richiesti dalla normativa e necessari per procedere alla valutazione del territorio in relazione allo stato di qualità dell’aria, Viene inoltre effettuata una prima verifica delle prestazioni del sistema, con particolare riferimento agli obiettivi di qualità per la modellizzazione richiesti dalla normativa nazionale e comunitaria.

Simulazione annuale della qualità dell'aria:

>  Mappe di concentrazione degli inquinanti

NO2 media annuale s

>  Scarica il report dell'ultima simulazione annuale

report

 

Le previsioni di qualità dell'aria

Per la parte chimica si utilizza il modello FARM. Nel modello sono state implementate tecniche di one-way e two-way nesting. Il sistema fornisce i risultati su una griglia orizzontale con celle quadrate di 1 km, in modo da permettere la descrizione delle caratteristiche orografiche del territorio e delle aree urbanizzate. Per la previsione delle condizioni meteorologiche si utilizzano i campi tridimensionali prodotti dal modello COSMOi2 (reso disponibile ad ARPA Valle d'Aosta dal Centro Funzionale della Regione Autonoma della Valle d'Aosta), adattati al dominio di calcolo del modello di qualità dell'aria. Gli effetti delle sorgenti esterne alla regione ed i processi su scale spaziali più grandi della scala urbana, come lo smog fotochimico, sono descritti attraverso le condizioni al contorno fornite dal sistema di previsione della qualità dell'aria a scala nazionale QualeAria.

sistema previsione

Le previsioni sono elaborate giornalmente e disponibili a partire dalle ore 10; è possibile consultare le previsioni dello stato della qualità dell'aria (indice di qualità dell'aria) e delle concentrazioni dei principali inquinanti.

 

La valutazione di impatti a scala locale e a microscala

Il modello chimico più adatto per valutare l'impatto sulla qualità dell'aria di singole sorgenti emissive è SPRAY, un modello che non considera i processi chimici, ma solo i fenomeni di trasporto e diffusione degli inquinanti enmessi da sorgenti puntiformi, lineari, areali o volumetriche. L’input meteorologico è costruito a partire dalle misure delle stazioni della rete trasformate in campi tridimensionali dal modello meteorologico diagnostico SWIFT.

Questo modelllo, nella sua versione a microscala MICROSPRAY, permette di considerare l'effetto "ostacolo" degli edifici situati attorno alla sorgente di emissioni inquinanti da analizzare. Nelle figure seguenti sono riportati, a titolo di esempio, i risultati ottenuti dall'applicazione di MICROSPRAY: a sinsitra una mappa di concentrazione di PM10 e a destra una animazione che mostra l'evoluzione temporale di una emissione convogliata.

 microspray pm10 rid

 animazione germanplast

 

La valutazione dei contributi dei diversi comparti emissivi

Una delle finalità della modellistica per la qualità dell'aria è quella di identificare le sorgenti dell'inquinamento per potere prevedere azioni efficaci per il miglioramento della qualità dell'aria (source apportionment).

In questa applicazione, il sistema modellistico viene utilizzato in versione diagnostica ed il modello chimico è FARM. Si effettuano molteplici simulazioni, in cui si variano le emissioni in ingresso, imponendo una variazione prefissata (brute force method) ad una tipologia di sorgenti e lasciando inalterate le altre.

> Source apportionement

 presentation

Riferimenti normativi

In attuazione delle disposizioni sulla qualità dell’aria contenute nella Direttiva europea 96/62/CE, il D.Lgs. 351/1999 e il successivo DM 261/2002 avevano fissato i criteri riguardanti l'uso di altre tecniche di valutazione della qualità dell'aria ambiente, in particolare la modellizzazione, con riferimento alla risoluzione spaziale, ai metodi di valutazione obiettiva ed alle tecniche di riferimento per la modellizzazione. Più recentemente, in seguito all’adozione della nuova Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, il D.Lgs. 155/2010 ha riorganizzato tutta la materia, definendo in particolare nuovi criteri per l’utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi, con particolare riferimento alle tecniche di modellizzazione (appendice III).I modelli matematici per la simulazione della dispersione degli inquinanti sono impiegati da tempo nelle procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA) relative ad impianti ed infrastrutture che comportino emissioni in atmosfera. Il D.P.C.M. 27/12/1988 (paragrafo A, punto 5, allegato II) stabilisce infatti che le analisi concerneneti l'amosfera siano affrontate attraverso la previsione degli effetti del trasporto (orizzontale e verticale) degli effluenti mediante modelli di diffusione di atmosfera.

 

Riferimenti bibliografici

Linee guida per la selezione e l’applicazione dei modelli di dispersione atmosferica per la valutazione della qualità dell’aria. A cura di F. Lollobrigida, G. Brusasca, M. Clemente, R. De Maria, M. Deserti, F. Desiato, F. Lena, G. Tinarelli, G. Zanini. Roma, 2001

La micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti in aria. A cura di R. Sozzi. Roma, 2003

I modelli per la valutazione e gestione della qualità dell’aria: normativa, strumenti, applicazioni. A cura di M. Deserti, F. Lollobrigida, E. Angelino. Roma, 2004

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.