Presentazione
Descrizione
L’indicatore sintetizza la qualità chimica delle acque di falda in ciascun pozzo di monitoraggio (pozzo o piezometro); successivamente i risultati relativi a ciascun punto sono utilizzati per la classificazione di tutto il corpo idrico.
Messaggio chiave
Lo stato chimico risulta “scarso” nella piana di Aosta e “buono” sugli altri acquiferi monitorati.
Obiettivo
L'obiettivo del presente indicatore consiste nel dare informazioni sulla qualità della risorsa idrica sotterranea secondo lo standard stabilito dalla normativa, che prevede la classificazione in stato “buono” o “scarso” a seconda dell’impatto delle attività antropiche.
Inoltre, sul lungo periodo l’indicatore è finalizzato ai seguenti obiettivi:
- conoscenza della qualità delle acque sotterranee e confronto con situazioni precedenti;
- controllo delle risorse idriche qualitativamente disponibili;
- previsione e controllo degli episodi di contaminazione degli acquiferi;
- identificazione e protezione delle aree vulnerabili
Ruolo di Arpa
L’attività descritta è svolta, sul territorio regionale, interamente e unicamente da ARPA Valle d'Aosta
Classificazione
Area tematica SINAnet |
Idrosfera |
Tema SINAnet |
Qualità dei corpi idrici |
DPSIR |
S |
Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte
Valutazione
Stato* |
Tendenza** |
*Lo stato è "scarso" nella piana di Aosta e "buono" altrove
Informazione sui dati
Qualità dell'informazione
Rilevanza |
Accuratezza |
Comparabilità nel tempo |
Comparabilità nello spazio |
1 | 1 | 1 | 1 |
Proprietà del dato
ARPA Valle d'Aosta
Periodicità di aggiornamento
Semestrale
Data di aggiornamento
31/12/2013
Copertura temporale
Dal 2003 per la piana di Aosta, dal 2005 per le altre porzioni di territorio
Copertura territoriale
numero di punti di prelievo e frequenza di campionamento | note | |
Piana di Aosta | 35 semestrali, 6 trimestrali, 1 mensile | E’ stato introdotto un monitoraggio “supplettivo” trimestrale in modo da seguire le fluttuazioni a breve termine degli inquinanti, come raccomandato dalla normativa |
Piana di Verrès | 6 semestrali | |
Piana di Pont St. Martin | 5 semestrali | |
Piana di Morgex | 3 semestrali |
Riferimenti
Inquadramento normativo
Direttive Europee 2000/60 e 2006/118 , recepite a livello nazionale dal d.lgs. 30/2009 (Attuazione della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento).
Relazione con la normativa
Sulla base dei prelievi effettuati, la normativa richiede di classificare lo stato qualitativo in “buono” o “scarso”.
Livelli di riferimento
La normativa indica dei livelli di concentrazione limite.
Indicatori analoghi presenti in altre relazioni
Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA.
Presentazione e analisi
Carta dello stato chimico delle acque sotterranee
|
Piana di Aosta |
Piana di Verrès |
Piana di Pont S.M. |
Piana di Morgex |
Stato chimico |
Scadente |
buono |
buono |
buono |
Impatti |
Inquinamento che interessa un’estensione di territorio >20% del totale |
assenti |
Inquinamento locale (criticità su un’estensione di territorio <20% del totale) |
assenti |
Inquinanti |
CrVI- Mn - Ni - tetracloroetilene |
assenti |
CrVI |
assenti |
Come si evince dalla carta, le principali criticità sono concentrate nel settore orientale della zona urbana di Aosta, nella porzione di territorio tra le aree industriali CAS – ex Cogne e la discarica di Brissogne:
- all’interno del perimetro dell’area industriale Cogne Acciai Speciali – ex Cogne, è presente un inquinamento da Cromo VI, rinvenuto anche al di fuori del sito, a valle dello stesso rispetto alla direzione di deflusso della falda;
- nella zona di Brissogne si rilevano concentrazioni elevate soprattutto in Manganese e Nichel, dovute alla presenza di vecchie discariche non regolamentate (ante normativa) che inducono condizioni riducenti nell’acquifero;
- in loc. Autoporto, nel comune di Pollein, è presente una contaminazione da tetracloroetilene.
I pozzi ad uso idropotabile del comune di Aosta, ubicati a monte, non sono interessati da nessuna di tali problematiche.
Sui restanti acquiferi monitorati non sussistono particolari criticità; infatti le contaminazioni evidenziate nella bassa valle sono puntuali, tali da non causare un declassamento dello stato chimico dell’intero acquifero.