Presentazione
Descrizione
L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di SO2, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente.
Messaggio chiave
Le emissioni di SO2 sono particolarmente legate al riscaldamento residenziale e si concentrano in particolare nei centri abitati. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve diminuzione negli ultimi anni.
Obiettivo
L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni) le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.
Il biossido di zolfo (SO2) è un inquinante primario generato nel processo di combustione dallo zolfo presente nei combustibili .
Le principali fonti di emissione sono pertanto gli impianti di riscaldamento e i motori che utilizzano oli combustibili e gasolio, prodotti ad alto tenore di zolfo.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001.
Ruolo di Arpa
ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore.
Classificazione
Area tematica SINAnet |
Atmosfera |
Tema SINAnet |
Emissioni |
DPSIR |
P |
Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte
Valutazione
Stato* |
n.a. |
Tendenza |
* Si rimanda all'indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001
Informazione sui dati
Qualità dell'informazione
Rilevanza |
Accuratezza |
Comparabilità nel tempo |
Comparabilità nello spazio |
1 | 2 | 2 | 2 |
Proprietà del dato
ARPA Valle d'Aosta
Periodicità di aggiornamento
Annuale
Data di aggiornamento
31/12/2020 - L’indicatore è stato rivisto e modificato in data 20/01/22 a seguito del reperimento di dati di traffico di maggior dettaglio.
Copertura temporale
Dal 2000
Copertura territoriale
L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione.
Indicatori correlati nella presente relazione
Riferimenti
Inquadramento normativo
- Protocollo di Göteborg (1999)
- Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
- d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
- Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
- Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
- d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
- l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)
Relazione con la normativa
La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”
Livelli di riferimento
Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.
Indicatori analoghi presenti in altre relazioni
Annuario ISPRA - “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3): trend e disaggregazione settoriale”
Presentazione e analisi
QUANTITA' TOTALI ANNUE DI SO2 EMESSE NEL 2020 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 METRI DI LATO
L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.
STIMA DELLE QUANTITA’ DI SO2 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2016-2020
EMISSIONI STIMATE PER IL 2020
Settore | tonn/anno | percentuale |
Trasporti | 21 |
14% |
Riscaldamento domestico | 126 | 84% |
Industria | 3 | 2% |
Altre sorgenti | <1 | <1% |
Totale | 151 |
EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale
kg emessi pro capite | |
Italia | 1,8 |
Valle d'Aosta | 1,2 |
INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali
Le emissioni totali di SO2, attribuibili essenzialmente al riscaldamento, sono poco variate nel corso degli ultimi anni. Il loro trend risulta in lieve diminuzione negli ultimi 5 anni.
Sul territorio regionale la distribuzione delle emissioni è strettamente correlata alle attività antropiche e quindi alla localizzazione dei centri abitati e delle attività produttive, commerciali e industriali. Le maggiori quantità di sostanze emesse sono pertanto situate nei centri più popolati.
Le emissioni pro capite sono inferiori alla media nazionale.
Per quanto riguarda l’incidenza delle diverse sorgenti emissive, la ripartizione tra le diverse tipologie in Valle d’Aosta è molto diversa rispetto a quella nazionale: il contributo percentuale degli impianti di riscaldamento appare, infatti, largamente preponderante rispetto a tutte le altre tipologie di sorgente, in particolare agli impianti di produzione energetica e ai processi di combustione industriale.