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Rapporto Stato Ambiente

Infrastrutture e contesto produttivo

Contenuti della sezione corrente
TER_INF_003 - Densità degli impianti di trasmissione radiotelevisiva e di telefonia mobile sul territorio

Presentazione

Descrizione

L’indicatore descrive la presenza sul territorio delle infrastrutture di trasmissione radiotelevisiva e di telefonia mobile sia in termini quantitativi sia in riferimento alla loro distribuzione sul territorio.

Messaggio chiave

Il passaggio dalla tecnologia televisiva analogica a quella digitale per gli impianti radiotelevisivi, avvenuto nel biennio 2010-2011, ha portato ad una leggera diminuzione del numero degli impianti. Dal 2012 la crescita è ripresa per la realizzazione di nuovi impianti che utilizzano le frequenze lasciate libere dal passaggio al digitale fino ad una stabilizzazione negli ultimi anni anche se con leggero trend in diminuzione. Il passaggio al nuovo digitale DVBT2 previsto a partire dall'anno 2021 ha bloccato tale tendenza e si prevede un leggero aumento quando tale passaggio sarà terminato.

Il numero di impianti per telefonia cellulare ha visto una crescita costante negli anni soprattutto per l'introduzione di nuove tecnologie per l'accesso in banda larga, negli ultimi anni ha subito un rallentamento dovuto principalmente all'avvenuta copertura di tutto il territorio. Dall'anno 2020 la rete ha cominiciato una nuova trasformazione dovuta all'introduzione della nuova tecnologia 5G che non ha però ancora fornito variazioni sostanziali nel numero di postazioni.

Obiettivo

L’indicatore fornisce informazioni al fine di:

  • Quantificare il numero di strutture connesse ad impianti di trasmissione di segnali radio presenti sul territorio regionale.
  • Suddividerli per tipologia rapportandone il numero sia alla superficie della regione sia al numero di abitanti.
  • Confrontare il dato della Valle d’Aosta con le informazioni delle altre regioni italiane.

Questi dati fanno fronte ad una esigenza di informazione emersa dalla popolazione italiana alla fine del secolo scorso, nel momento della nascita delle grandi reti di telefonia cellulare, in seguito agli allarmi su possibili effetti dannosi per la salute dei campi elettromagnetici generati da impianti di radio-telecomunicazione. La risposta a tale istanza venuta dal governo nazionale e a seguire dalle amministrazioni locali è stata l’introduzione di norme che prevedono il catasto delle sorgenti, l’introduzione di limiti all’esposizione e la verifica del loro rispetto. L’indicatore propone in forma sintetica alcuni dei contenuti del catasto delle sorgenti.

Ruolo di Arpa

E' istituito dalla Regione il catasto delle stazioni radioelettriche in cui gli enti locali inseriscono le informazioni territoriali e amministrative, mentre l’Agenzia inserisce i dati tecnici forniti dagli operatori.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti.

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

Vedere i commenti ai dati

Tendenza

Vedere i commenti ai dati

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

2 1 1 1

Si è dato un punteggio medio alla rilevanza perché la pressione sull’ambiente è data dalla potenza e non dal numero degli impianti: il numero degli impianti è comunque un indicatore indiretto. Per quanto riguarda l’accuratezza si attribuisce un valore alto in quanto l’indicatore è stato costruito partendo dai dati forniti direttamente dai gestori degli impianti e caricati sul catasto delle sorgenti. Le modalità di costruzione dell’indicatore sono ripetibili nel tempo. La comparabilità nello spazio risulta elevata perché lo stesso dato è fornito da tulle le agenzie d’Italia per popolare l’Osservatorio CEM di ISPRA.

Proprietà del dato

Dati forniti ad ARPA dai gestori degli impianti

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento continuo

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 2001

Copertura territoriale

L'attività svolta dall'ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici), articolo 4, comma 1
  • l.r. 4 novembre 2005, n. 25 (Disciplina per l'installazione, la localizzazione e l'esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni.
  • Modificazioni alla l.r. 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31), articolo 16.

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore deriva dall’istituzione dei Catasti regionali degli impianti.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e, con valenza regionale, nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

DISTRIBUZIONE DELLE POSTAZIONI SUL TERRITORIO REGIONALE

distribuzione postazioni territorio 2021

L’immagine è riportata a titolo di esempio, considerato che la scala di rappresentazione non consente di visualizzare tutte le postazioni. Il Sistema Informativo Radiotelecomunicazioni Valle d’Aosta (SIRVA) utilizzato da ARPA ed enti locali si connette al Geo-portale regionale consentendo di ampliare il dettaglio fino alla visualizzazione puntuale di ogni postazione.

In verde le postazioni accese, in rosso quelle dismesse e in arancione quelle autorizzate ma non accora attivate.

NUMERO DI POSTAZIONI ESISTENTI NEGLI ANNI

 numero postazioni negli anni 1222

NUMERO IMPIANTI ESISTENTI / 10000 ABITANTI

Confronto con altre regioni e/o provincie: dati ricavati dall'Annuaro ambientale ISPRA 2022 relativo all'anno 2021

 num imp per 10000 ab 1222

NUMERO IMPIANTI ESISTENTI /100 km2

Confronto con altre regioni e/o provincie: dati ricavati dall'Annuaro ambientale ISPRA 2022 relativo all'anno 2021

 num imp per 100km2 1222

COMMENTI

Il passaggio dalla tecnologia televisiva analogica a quella digitale (DVB-T) avvenuto nel biennio 2010-2011 ha comportato una riduzione nel numero di impianti, lasciando libere frequenze: nel corso del 2012 è iniziato un percorso di riutilizzo di tale risorsa con l'attivazioni di nuovi impianti che ha portato ad un aumento di circa il 10% del loro numero. Nel lungo periodo, il numero di impianti televisivi non sarà molto diverso da quello del periodo della tv analogica. Nell'anno 2021 è cominciato il passaggio al nuovo digitale DVBT2.

Per la telefonia cellulare, si sono oramai consolidate le reti con l'implementazione della quarta generazione, il servizio LTE che offre una migliore copertura per le connessioni ad Internet in banda larga. Dopo un continuo e costante aumento di impianti per la telefonia mobile, o la modifica di quelli esistenti, negli anni precedenti, dal 2017 si evidenzia un deciso rallentamento di tale tendenza. L'installazione della nuova tecnologia 5G sta continuando, c'è quindi un leggero aumento delle postazioni, non ancora significativo perchè la nuova tecnologia per ora viene installata nella macrorete già esistenti.

Il confronto con la densità di impianti per abitante o per superficie con altre regioni italiane mantiene gli andamenti già fatti registrare nel passato sia per la telefonia cellulare sia per gli impianti radiotelevisivi.

Risulta complesso valutare lo stato per questo indicatore perché, da una parte, non esistono, ovviamente, limiti normativi, dall’altra, anche il confronto con altre regioni risulta non agevole perché la Valle d’Aosta ha caratteristiche peculiari che incidono sul numero e la potenza degli impianti di telecomunicazione necessari per coprire tutto il territorio e garantire il servizio su piste da sci e aree di alta quota:

  • densità abitativa bassa nel suo insieme ma con popolazione concentrata nelle zone del territorio a quote inferiori
  • conformazione orografica molto complessa che rende difficoltosa la copertura radio
  • grandi flussi turistici in aree non antropizzate

Si nota ad esempio un numero di impianti per telefonia cellulare alto se riferito alla popolazione residente, ma in linea con il dato della provincia di Bolzano se riferita all’estensione del territorio.

TER_INF_023 - Sviluppo delle linee elettriche a media tensione e distribuzione delle cabine MT/BT

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica la presenza sul territorio delle infrastrutture per la distribuzione dell’energia elettrica sul territorio (elettrodotti a media tensione e cabine secondarie MT/BT), in riferimento all’estensione dello spazio interessato.

Messaggio chiave

La rete delle linee di media tensione e delle cabine di trasformazione MT/BT serve per la distribuzione capillare sul territorio dell'energia elettrica agli utenti. Essa quindi varia a seconda delle nuove richieste di allaciamento. Spesso, però, la lunghezza dei nuovi tracciati è piccola rispetto alla rete stessa e non sempre è necessario installare una nuova cabina, quindi una variazione annuale non è apprezzabile su larga scala.

Obiettivo

L’indicatore ha lo scopo di visualizzare e quantificare le lunghezze delle linee elettriche a media tensione e il numero delle cabine secondaria di trasformazione dell’energia da media a bassa tensione in relazione alla superficie del territorio regionale.
La pubblicazione di queste informazioni risponde ad una forte istanza conoscitiva della popolazione a seguito dei timori che i campi elettromagnetici possano avere effetti dannosi per la salute, che ha portato alla emanazione di leggi, nazionali e regionali, che prevedono l’istituzione di catasti delle sorgenti.

Ruolo di Arpa

L’ARPA raccoglie le informazioni relative all’estensione e al tracciato delle linee nonché delle cabine al fine della verifica del rispetto della normativa sulla protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici ed esprime parere tecnico per i nuovi impianti.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

medio 

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

2 1 1 1

Si è dato un punteggio medio alla rilevanza perché la pressione sull’ambiente è data dalla corrente che transita nelle linee e non dalla mera presenza della linea: lo sviluppo delle linee è un indicatore indiretto. Per quanto riguarda l’accuratezza si attribuisce un valore alto in quanto l’indicatore è stato costruito partendo dai dati forniti direttamente dai gestori degli impianti. Le modalità di costruzione dell’indicatore sono ripetibili nel tempo. La comparabilità nello spazio risulta elevata perché lo stesso dato è fornito da tulle le agenzie d’Italia per popolare l’Osservatorio CEM di ISPRA

Proprietà del dato

Dati forniti ad ARPA dai gestori degli impianti.

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento continuo

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 1999

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici, elettromagnetici), articolo 7 (Catasto Nazionale) e articolo 8, comma 1, lettera d) che introduce i catasti regionali.
  • l.r. 15 dicembre 2006, n. 32 (Disposizioni in materia di elettrodotti).
  • l.r. 28 aprile 2011, n. 8 (Nuove disposizioni in materia di elettrodotti. Abrogazione della legge regionale 15 dicembre 2006, n. 32.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore deriva dall’istituzione dei Catasti regionali degli impianti.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

SVILUPPO DELLE LINEE ELETTRICHE A MEDIA TENSIONE E PUNTO DI INSTALLAZIONE DELLE CABINE MT/BT

 

ter inf 023 legenda

ter inf 023 cartina sct

Immagine ricavata dal Sistema delle Conoscenze Territoriali della Valle d’Aosta

   

LA LUNGHEZZA DELLE LINEE ELETTRICHE A MEDIA TENSIONE SUL TERRITORIO REGIONALE E' DI CIRCA1500 km

IL NUMERO DI CABINE SECONDARIE MT/BT INSTALLATE SUL TERRITORIO REGIONALE E' POCO MENO DI 2000

 

Commenti

La Valle d’Aosta è ampiamente urbanizzata lungo l'asse centrale della valle e in alcuni centri delle vallate laterali, questo spiega la distribuzione dei tracciati delle linee di media tensione.

La rete delle linee elettriche di media tensione sul territorio regionale varia lentamente nel tempo in quanto le principali direttrici sono già esistenti e i nuovi allacciamenti riguardano pochi metri di linee rispetto al totale di quelle già installate.

Anche per quanto riguarda il numero delle cabine secondarie di trasformazione MT/BT, il numero tende ad aumentare lentamente perché legato all'aumento delle richieste di energia elettrica che rispetto al totale già presente non richiede sempre l'allestimento di nuove cabine ma l'adeguamento di quelle esistenti.

TER_INF_004 - Potenza degli impianti di trasmissione radiotelevisiva e di telefonia mobile sul territorio

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica la potenza a radiofrequenza installata sul territorio connessa ad impianti di trasmissione radiotelevisiva e di telefonia mobile.

Messaggio chiave

Il passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale (DVB-T) per gli impianti radiotelevisivi ha portato ad una notevole diminuzione della potenza nel biennio 2010 - 2011. Dal 2014 la potenza è nuovamente in aumento, anche se in modo lieve. Nel 2021 è iniziato il passaggio alla nuova tecnologia digitale DVBT2.


La modifica invece della rete di telefonia mobile, a causa dell'utilizzo generalizato dei sistemi digitali UMTS (terza generazione) ed LTE (quarta generazione), spiega l'aumento esponenziale in atto dal 2011. Dal 2020 è iniziata l'installazione della nuova tecnologia 5G con conseguente spegnimento del servizio UMTS.

Obiettivo

L’indicatore fornisce informazioni al fine di:

  • Quantificare il valore della potenza installata sul territorio regionale.
  • Confrontare il dato regionale con le informazioni delle altre regioni italiane.

L'indicatore fornisce informazioni sulla potenza associata agli impianti, esso è complementare all'indicatore TER_INF_003 riferito al numero di impianti. 
Questi dati fanno fronte ad una esigenza di informazione emersa dalla popolazione italiana alla fine del secolo scorso, nel momento della nascita delle grandi reti di telefonia cellulare, in seguito agli allarmi su possibili effetti dannosi per la salute dei campi elettromagnetici generati da impianti di radio-telecomunicazione. La risposta a tale istanza venuta dal governo nazionale e a seguire dalle amministrazioni locali è stata l’introduzione di norme che prevedono il catasto delle sorgenti, l’introduzione di limiti all’esposizione e la verifica del loro rispetto. 

Ruolo di Arpa

E' istituito dalla Regione il catasto delle stazioni radioelettriche in cui gli enti locali inseriscono le informazioni territoriali e amministrative, mentre l’Agenzia inserisce i dati tecnici forniti dagli operatori, tra i quali la potenza degli impianti.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

Vedere i commenti ai dati

Tendenza**

Vedere i commenti ai dati

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

Proprietà del dato

Dati forniti ad ARPA dai gestori degli impianti

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento continuo

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 2001

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici), articolo 4, comma 1
  • l.r. 4 novembre 2005, n. 25 (Disciplina per l'installazione, la localizzazione e l'esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31), articolo 16

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore deriva dall’istituzione dei Catasti regionali degli impianti.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Osservatorio CEM su sito internet

 

Presentazione e analisi

Potenza totale degli impianti installati in kW per ogni anno

potenza impianti negli anni 1222

Potenza totale degli impianti installati per Unités des Communes valdôtaines in kW aggiornata all'anno 2022

Potenza totale installata su tutta la regione: 248 kW di cui 203 kW per impianti di telefonia mobile e 45 kW per impianti radiotelevisivi

potenza impianti com montane solo 1222 percentuale

 

POTENZA INSTALLATA IN kW PER 10000 ABITANTI

Confronto con altre regioni e/o provincie: dati ricavati dall'Annuaro ambientale ISPRA 2022 relativo all'anno 2021

potenza imp per 10000 ab 1222

POTENZA INSTALLATA IN kW PER 100 km2

Confronto con altre regioni e/o provincie: dati ricavati dall'Annuaro ambientale ISPRA 2022 relativo all'anno 2021

potenza imp per 100km2 1222

Commenti

Per gli impianti radiotelevisivi, il dato di potenza totale installata é in linea con gli anni precedenti in cui era avvenuta una notevole diminuzione della potenza dovuta al passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale (DVB-T). Nel 2021 è iniziato il passaggio alla nuova tecnologia DVBT2 che non dovrebbe presentare sostanziali aumenti di potenza.
Per la telefonia cellulare, dopo la stabilizzazione dell'anno 2020, continua l'aumento di potenza installata dovuto sia all'installazione della nuova tecnologia 5G, seppur con il graduale spegnimento del servizio 3G (UMTS), che ad una rimodellazione generale degli assetti della rete


Risulta complesso valutare lo stato per questo indicatore perché, da una parte, non esistono, ovviamente, limiti normativi, dall’altra, anche il confronto con altre regioni risulta non agevole perché la Valle d’Aosta ha caratteristiche peculiari che incidono sul numero e la potenza degli impianti di telecomunicazione necessari per coprire tutto il territorio e garantire il servizio su piste da sci e aree di alta quota: 

  • densità abitativa bassa nel suo insieme ma con popolazione concentrata nelle zone del territorio a quote inferiori
  • conformazione orografica molto complessa che rende difficoltosa la copertura radio
  • grandi flussi turistici in aree non antropizzate 

Si nota ad esempio una potenza per telefonia cellulare alta se riferita alla popolazione residente, ma minore rispetto alle altre regioni se riferita all’estensione del territorio.

TER_INF_005 - Sviluppo delle linee elettriche ad alta tensione in rapporto alla superficie territoriale e distribuzione delle cabine primarie

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica la presenza sul territorio delle infrastrutture per il trasporto dell’energia elettrica (elettrodotti ad alta tensione, cabine primarie e centri satellite), in riferimento all’estensione dello spazio interessato.

Messaggio chiave

L’estensione della rete di linee ad alta tensione è pressoché invariata rispetto agli anni precedenti. Dopo l'entrata in esercizio della nuova cabina primaria denominata Aosta Ovest nel 2016, non ci sono state variazioni significative della rete.

Obiettivo

L’indicatore ha lo scopo di visualizzare e quantificare le lunghezze delle linee elettriche ad alta tensione e il numero delle cabine primarie di trasformazione dell’energia da alta a media tensione in relazione alla superficie del territorio regionale. Inoltre, confronta il dato regionale con le informazioni delle altre regioni italiane e con la media nazionale, da cui si evidenziano le differenze legate alle conformazioni territoriali.
La pubblicazione di queste informazioni risponde ad una forte istanza conoscitiva della popolazione a seguito dei timori che i campi elettromagnetici possano avere effetti dannosi per la salute, che ha portato alla emanazione di leggi, nazionali e regionali, che prevedono l’istituzione di catasti delle sorgenti.

Ruolo di Arpa

L’ARPA raccoglie le informazioni relative all’estensione e al tracciato  delle linee nonché delle cabine primarie al fine della verifica del rispetto della normativa sulla protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

medio 

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

2 1 1 1

Si è dato un punteggio medio alla rilevanza perché la pressione sull’ambiente è data dalla corrente che transita nelle linee e non dalla mera presenza della linea: lo sviluppo delle linee è un indicatore indiretto. Per quanto riguarda l’accuratezza si attribuisce un valore alto in quanto l’indicatore è stato costruito partendo dai dati forniti direttamente dai gestori degli impianti. Le modalità di costruzione dell’indicatore sono ripetibili nel tempo. La comparabilità nello spazio risulta elevata perché lo stesso dato è fornito da tulle le agenzie d’Italia per popolare l’Osservatorio CEM di ISPRA

Proprietà del dato

Dati forniti ad ARPA dai gestori degli impianti.

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento continuo

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 1999

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici, elettromagnetici), articolo 7 (Catasto Nazionale) e articolo 8, comma 1, lettera d) che introduce i catasti regionali.
  • l.r. 15 dicembre 2006, n. 32 (Disposizioni in materia di elettrodotti).
  • l.r. 28 aprile 2011, n. 8 (Nuove disposizioni in materia di elettrodotti. Abrogazione della legge regionale 15 dicembre 2006, n. 32.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore deriva dall’istituzione dei Catasti regionali degli impianti.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

 

Presentazione e analisi

SVILUPPO DELLE LINEE ELETTRICHE AD ALTA TENSIONE E PUNTO DI INSTALLAZIONE DELLE CABINE PRIMARIE

carta vda elettrodotti per rsa agg 2023

 Dati forniti dai gestori degli elettrodotti Terna e Deval.

TENSIONE SVILUPPO
380000 V 130 km
220000 V 240 km
40-150 kV 250 km

Cabine Primarie e centri satellite

N. 19

 

LUNGHEZZA DELLE LINEE ELETTRICHE AD ALTA TENSIONE NORMALIZZATA ALLA SUPERFICIE REGIONALE

Nella colonna “Italia” viene indicata la media nazionale. La fonte dei dati è l'annuario ambientale 2022 di ISPRA.

lun linee elettriche 1222

COMMENTI

La Valle d’Aosta è tra le regioni italiane con maggiore sviluppo delle linee elettriche a 220 kV rispetto alla superficie regionale.
Come si deduce dalla mappa, linee elettriche ad alta tensione e cabine di trasformazione primarie si concentrano nelle aree di fondovalle, insieme alla maggior parte delle infrastrutture, dove è anche maggiore la densità di popolazione, generando situazioni di forte prossimità tra elettrodotti ed edifici.

L’estensione della rete delle linee elettriche ad alta tensione sul territorio regionale non ha subito variazioni significative negli ultimi anni.

Dopo che nel 2016 è entrata in esercizio la nuova cabina primaria denominata Aosta Ovest con relativo sdoppiamento della linea elettrica T504, non ci sono state ulteriori modifiche significative della rete.

TER_INF_006 - Corrente media annuale transitante negli elettrodotti ad alta tensione (AT)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica la somma delle correnti medie annuali transitanti negli elettrodotti AT, suddivisa per categoria di tensione nominale (380, 220 e 132 kV).

Messaggio chiave

Il valore della corrente media complessiva che fluisce negli elettrodotti ad alta tensione che transitano sul territorio della Valle d’Aosta fornisce un'indicazione del possibile impatto sulla popolazione del campo magnetico da essa generato.

Obiettivo

L’indicatore ha lo scopo di fornire il valore della quantità di corrente media annuale transitante negli elettrodotti ad alta tensione presenti sul territorio regionale, suddividendo l’informazione in base alle categorie di tensione nominale degli stessi. Poiché il campo magnetico generato dagli elettrodotti è proporzionale alla corrente transitante e, quindi, variabile nel tempo, la conoscenza dell’andamento della corrente è un dato fondamentale per poter valutare l’esposizione della popolazione al campo magnetico a bassa frequenza (50Hz). L’ARPA riceve annualmente dai gestori delle reti i dati di corrente come medie bi orarie per tutti gli elettrodotti di alta tensione: la somma dei valori medi annui riportata nel presente indicatore dà una rappresentazione di insieme della evoluzione delle correnti.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia raccoglie i dati per le valutazioni sulla popolazione esposta sia a titolo conoscitivo sia ai fini della verifica dei limiti che la legge prevede per la tutela della popolazione dall’esposizione al campo magnetico generato da elettrodotti.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

Non applicabile

Tendenza

stabile

 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

L’indicatore risponde correttamente all’esigenza di valutare le pressioni dovute agli elettrodotti. Per quanto riguarda l’accuratezza si attribuisce un valore alto in quanto l’indicatore è stato costruito partendo dai dati forniti direttamente dai gestori degli impianti e caricati sul catasto delle sorgenti. Le modalità di costruzione dell’indicatore sono ripetibili nel tempo.

Proprietà del dato

Dati forniti ad ARPA dai gestori degli impianti

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento annuale

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 2005

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • L. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici, elettromagnetici), articolo 7 (Catasto Nazionale)  e articolo 8
  • D.M. 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.)
  • Decreto del 29 maggio 2008 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare “Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell'induzione magnetica” pubblicato sulla G.U. n. 153 suppl. ord. n. 160 in data 05-07-2008.

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore non è richiesta direttamente dalla normativa, ma deriva dalla fornitura dei dati di corrente, da parte dei gestori delle linee, derivante da obbligo di legge.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

Presentazione e analisi

Somma delle correnti medie annuali transitate negli elettrodotti ad alta tensione suddivise per tipologia di linea

 ter inf 006 correnti 1222

Nell'anno 2022 la somma di tutte le correnti medie si attesta su valori di circa 4700 A.

COMMENTI

Gli elettrodotti a 380 kV importano corrente dalla Francia verso l’Italia ed attraversano la Valle d’Aosta senza derivazioni sul territorio regionale. Gli elettrodotti a 220 kV importano corrente dalla Svizzera verso l’Italia e trasportano anche la maggior parte della corrente prodotta sul territorio regionale dalle numerose centrali idroelettriche. Infine, quelli a 132 kV garantiscono sia il trasporto della corrente prodotta sul territorio regionale verso il resto del territorio nazionale sia la distribuzione interna regionale.
Gli andamenti della corrente sono, pertanto, influenzati sia dalla richiesta nazionale di energia elettrica sia dall’andamento della produzione delle centrali idroelettriche. I trend individuati a livello regionale sono in linea con quelli forniti dal gestore della rete nazionale per l’intero territorio italiano. In particolare il valore delle correnti si è stabilizzato nel corso degli anni. 

Dal grafico si vede che l'andamento medio della corrente transitata su tutte le linee è in calo, soprattutto per gli elettrodotti con tensione 220 kV (calo rispetto al'anno passato di circa il 20%). tale situazione è probabilemnte dovuta alla quantità di acqua disponibile per le centrali idroeletriche che nell'anno 2022 è stato ridotto anche per i bacini più grandi.

TER_INF_009 - Ditte autorizzate alle emissioni in atmosfera suddivise per tipologia di attività produttiva

Presentazione

Descrizione

L’indicatore fornisce indicazioni in merito al contesto regionale delle attività produttive che comportano l’emissione di inquinanti in atmosfera.

Messaggio chiave

Il contesto produttivo di attività regionali che possono avere un impatto sulla qualità dell’aria è costituito prevalentemente da piccole attività artigianali (quali ad esempio carrozzerie, falegnamerie, lavanderie).
Il comparto produttivo di fusione e lavorazione dei metalli è caratterizzato dalla presenza dell’acciaieria Cogne Acciai Speciali di Aosta che costituisce una fonte di emissione di entità di gran lunga più rilevante rispetto a tutti gli altri comparti produttivi.

Obiettivo

L’indicatore fornisce un quadro delle tipologie di attività produttive diffuse nel territorio regionale che possono avere un impatto sulla qualità dell’aria.
Il numero di punti di emissione ed i volumi annuali complessivi di effluente gassoso emesso sono indicatori dell’entità delle pressioni ambientali delle diverse tipologie di attività produttive sull’inquinamento atmosferico.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia ha creato una banca dati relativa alle attività autorizzate alle emissioni in atmosfera e si occupa del suo costante aggiornamento.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Industria

Tema SINAnet

Industria

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

Non applicabile

Tendenza

 Non applicabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione: stellastella

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

2 2 2 3

 

L’accuratezza del dato è molto buona per gli impianti autorizzati con AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) o ai sensi dell’articolo 269 del d.lgs. 152/2006 (Autorizzazione alle emissioni in atmosfera per impianti e attività). Per gli impianti e le attività in deroga ai sensi dell’articolo 272 del d.lgs. 152/2006 (Piccole attività o considerate a ridotto impatto ambientale), di cui non si conoscono i dati relativi al ciclo produttivo, questi vengono stimati sulla base di studi di settore sui relativi comparti produttivi (ad es. falegnamerie, carrozzerie).

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

---

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 2005

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), parte seconda, titolo III-bis - L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)
  • d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), parte quinta - Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera

Relazione con la normativa

I dati relativi alle attività autorizzate, ai punti di emissione e alle relative portate di emissione derivano da obblighi normativi di comunicazione dettati dalla normativa di riferimento (d.lgs. 152/2006)

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non previsti

Numero di ditte in possesso di autorizzazione

 2022 12 numero ditte autorizzate

Numero di punti di emissione e m3/anno emessi (%)

2022 12 distrib percent tot attivit autorizzate

Commenti

Il numero di ditte in possesso di autorizzazione alle emissioni in atmosfera riflette il contesto produttivo regionale, con prevalenza di attività artigianali (falegnamerie, carrozzerie, lavanderie), di attività del settore alimentare e di attività di lavorazione inerti e produzione di calcestruzzo e asfalto.
Il numero complessivo di punti di emissione da tali attività costituisce una frazione rilevante del numero di punti di emissione totali presenti nel territorio regionale. Tuttavia, la quantità complessiva (m3/anno) di effluente gassoso emesso dall’attività di fusione e lavorazione metalli, dice che tale categoria produttiva costituisce una fonte di impatto ambientale molto più rilevante rispetto a tutte le altre attività, in quanto caratterizzata da impianti di maggiori dimensioni e dalfunzionamento continuo del ciclo produttivo industriale.

TER_INF_012 - Numero di stabilimenti e di impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), distribuzione territoriale e autorizzazioni emanate

Presentazione

Descrizione

L’indicatore definisce il numero di stabilimenti e di impianti, presenti in Valle d’Aosta, rientranti nel campo di applicazione della cosiddetta “Direttiva IPPC”, regolamentata in Italia dal Dlgs 152/2006 - parte Seconda - Titolo III-bis.

Messaggio chiave

Si riportano per le aziende ricadenti in IPPC le attività o gli impianti soggetti ad AIA, le descrizioni delle categorie di appartenenza e gli estremi delle autorizzazioni rilasciate.

Obiettivo

L’indicatore vuole definire il numero di stabilimenti e di impianti, presenti sul territorio regionale, rientranti nel campo di applicazione della cosiddetta “Direttiva IPPC”.
La sigla IPPC è un acronimo inglese di Integrated Prevention and Pollution Control, ovvero controllo e prevenzione integrate dell’inquinamento. La modalità d'azione proposta dalla direttiva è incentrata su un approccio complessivo per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento provocato dai grandi impianti industriali. Esso è riferito sia al coordinamento delle autorità competenti relativamente alle procedure e alle condizioni di autorizzazione all'esercizio per gli impianti industriali, sia al controllo delle emissioni nell'ambiente, non più considerato suddiviso in tre autonome parti (acqua, aria e suolo), ma come un unicum da proteggere.
Le attività, che rientrano nell’ambito di applicazione dell’IPPC, sono soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

Ruolo di Arpa

L’ARPA svolge la funzione di supporto tecnico all’amministrazione regionale e al Corpo Forestale Valdostano nella definizione dei contenuti tecnici delle autorizzazioni e nell’esecuzione  delle verifiche previste dai Piani di sorveglianza e controllo previsti dalle AIA.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Industria

Tema SINAnet

Industria

DPSIR

P/R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono

Tendenza

Non applicabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 2006

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

Dlgs 152/06 - parte Seconda - Titolo III-bis.

Relazione con la normativa

L’indicatore è direttamente connesso agli adempimenti richiesti dalla normativa in materia di AIA.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è consultabile presso https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/stato-dellambiente/annuario-in-cifre-2020 redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

Stabilimenti e impianti ricadenti in IPPC in Valle d’Aosta e relative Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) rilasciate dall’Autorità Competente

In Valle d’Aosta sono presenti 5 installazioni soggette ad AIA.

Intallazioni Impianto Categoria attività IPPC Descrizione categoria IPPC Estremi AIA

Impianto trattamento rifiuti e Discarica presso il Centro Regionale di Trattamento dei Rifiuti Urbani di Brissogne

Gestore: En.Val. s.r.l.

Discarica 5.4 Discarica con capacità produttiva maggiore di 10 t/giorno o con capacità totale maggiore di 25.000 t, ad esclusione delle discariche per rifiuti inerti

https://www.regione.vda.it/territorio/ambiente/autorizzazioniambientali/aia/AIA_rilasciate/envalsrl_i.aspx

Discarica di Pontey

Gestore: Valeco S.p.a.

Discarica 5.4 Discarica con capacità produttiva maggiore di 10 t/giorno o con capacità totale maggiore di 25.000 t, ad esclusione delle discariche per rifiuti inerti

https://www.regione.vda.it/territorio/ambiente/autorizzazioniambientali/aia/AIA_rilasciate/valeco_spa_pontey_i.aspx

Cogne Acciai Speciali S.p.a.

Fusione e produzione acciaio 2.2 Produzione e trasformazione dei metalli - Impianti per la produzione di ghisa o acciaio (fusione primaria e secondaria) compresa la relativa colata continua di capacità maggiore di 2,5 ton/ora

https://www.regione.vda.it/territorio/ambiente/autorizzazioniambientali/aia/AIA_rilasciate/cogne_acciai_speciali_spa_i.aspx

Laminazione 2.3(a) Produzione e trasformazione dei metalli - Impianti per la produzione di metalli ferrosi - (a) mediante laminazione a caldo con una capacità superiore a 20 t di acciaio grezzo all'ora
Decapaggio 2.6 Produzione e trasformazione dei metalli - Impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici

Heineken Italia S.p.a.

Produzione birra 6.4(b)  Attività di trasformazione di prodotti di origine vegetale destinati alla fabbricazione di alimenti con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno

https://www.regione.vda.it/territorio/ambiente/autorizzazioniambientali/aia/AIA_rilasciate/heineken_italia_spa_i.aspx

Magnesium Components Verres S.r.l. (ex Shiloh Italy Site)

 
Produzione di particolari pressofusi per settore automobilistico 2.5(b) Produzione e trasformazione dei metalli - Impianti per la produzione, fusione e lega di metalli grezzi non ferrosi - (b) compresi i prodotti di recupero (affinazione, formatura in fonderia), con una capacità di fusione superiore a 4 t/giorno per il piombo ed il cadmio o a 20 t/giorno per tutti gli altri metalli

https://www.regione.vda.it/territorio/ambiente/autorizzazioniambientali/aia/AIA_rilasciate/brabant_i.aspx

 

 Distribuzione territoriale degli stabilimenti soggetti ad A.I.A.

impianti aia 1222

 

TER_INF_017 - Impianti di depurazione di acque reflue urbane

Presentazione

Descrizione

L’indicatore permette di identificare gli impianti di depurazione a trattamento biologico completo di acque reflue urbane, localizzandoli sul territorio e suddividendoli per capacità depurativa (Abitanti Equivalenti).

Messaggio chiave

Il numero di depuratori a trattamento biologico completo di acque reflue urbane presenti sul territorio regionale è aumentato di una unità in questi anni mentre rimane una buona parte di territorio non ancora servita da questa tipologia di impianti. E’ stato realizzato ed ha ottenuto l'autorizzazione provvisoria allo scarico il nuovo impianto sito nel comune di Donnas a servizio dei comuni di Bard, Hone, Donnas, Pont Saint Martin e Perloz. Questo impianto, in ogni caso, non è ancora stato considerato nell'indicatore. Infine, è in fase di progettazione un nuovo impianto, in media valle, a servizio dei comuni di Nus, Verrayes e Chambave.

Obiettivo

L’indicatore risponde ad una domanda di conoscenza sulla pressione antropica sulla risorsa idrica. Esso fornisce un quadro del numero e della distribuzione geografica degli impianti di depurazione a trattamento biologico completo di acque reflue urbane presenti sul territorio regionale. La realizzazione di tale tipologia di impianti, più efficaci nella depurazione delle acque reflue urbane rispetto ad altre tipologie di impianti presenti in Valle d’Aosta, dovrebbe permettere di migliorare la qualità delle acque superficiali.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia riceve dall’Amministrazione regionale i dati e li elabora.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Idrosfera

Tema SINAnet

Inquinamento delle risorse idriche

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

sufficiente

Tendenza

ascendente 

 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d’Aosta – Regione Autonoma Valle d’Aosta

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento in continuo sulla base dei provvedimenti dirigenziali e/o delle delibere di autorizzazione 

Data di aggiornamento

31/12/2023

Copertura temporale

Dal 2004

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), parte terza, articolo 105 - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche.

Relazione con la normativa

La presenza di impianti di depurazione a trattamento biologico completo deriva da obblighi dettati dalla normativa di riferimento (d.lgs. 152/06).

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Presentazione e analisi

 1 depuratori 1222

Nei vari colori i comuni serviti da un impianto di depurazione a ciclo biologico (pallino bianco)

2 depuratori e comuni serviti 1222

Commenti

Il depuratore di Brissogne tratta le acque reflue urbane provenienti da 13 comuni (Aosta, Aymavilles, Brissogne, Charvensod, Gressan, Introd, Jovençan, Pollein, Saint Christophe, Saint Pierre, Saint Nicolas, Sarre e Villeuneuve). In tutto il territorio a monte sono presenti il depuratore di Cogne e l'impianto di depurazione di recente attivazione sito nel comune di La Salle a servizio dei comuni di La Salle, Morgex, La Thuile, Pré Saint Didier e Courmayeur. Quest'ultimo comune non risulta, però, ancora allacciato.
Risultano, quindi, sforniti di impianti di depurazione a trattamento biologico completo tutto il territorio dei comuni di Arvier e Avise, le vallate laterali di Valsavarenche, Rhemes e Valgrisenche e i comuni della Valle del Gran San Bernardo e della Valpelline. In queste aree sono, comunque, presenti tutta una serie di piccoli impianti di depurazione a trattamento parziale (fosse Imhoff e eventuali filtri percolatori).
In media-bassa valle, invece, vi sono diversi impianti di depurazione a trattamento biologico completo di dimensione medio-piccola.
La valle del Lys è attualmente provvista di due impianti di depurazione a trattamento biologico completo: il primo, sito nel comune di Lillianes, a servizio dei comuni di Gaby, Issime, Fontainemore e Lillianes; il secondo, sito in località Trino nel comune di Gressoney Saint Jean, a servizio di questo stesso comune e di quello di Gressoney La Trinité.
Nel comune di Donnas, è stato relizzato ed ha ottenuto l'autorizzazione provvisoria allo scarico il nuovo impianto di depurazione a servizio dei comuni di Bard, Hone, Donnas, Pont Saint Martin e Perloz. Questo impianto, in ogni caso, non è ancora stato considerato nell'indicatore. Infine, è in fase di progettazione, nel comune di Chambave, un impianto a servizio dei comuni di Nus, Verrayes e Chambave.
 
TER_INF_014 - Quantitativi di sostanze e preparati pericolosi negli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore illustra il quadro delle tipologie e dei quantitativi di sostanze pericolose detenute negli stabilimenti soggetti a Rischio di Incidente Rilevante presenti sul territorio regionale. I dati sono raggruppati per tipologia, secondo la classificazione delle sostanze pericolose prevista dal Dlgs 105/2015 - Allegato 1 – parti 1 e 2.

Messaggio chiave

Tipologia e quantitativi complessivi di sostanze pericolose detenute negli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante nel territorio regionale non hanno subito variazioni rispetto all’anno precedente.

Obiettivo

Dalla conoscenza delle tipologie e dei quantitativi di sostanze e preparati pericolosi detenuti è possibile trarre informazioni in merito ai rischi ai quali possono essere soggetti l’uomo e l’ambiente circostante lo stabilimento e, di conseguenza, individuare le azioni preventive da mettere in atto sia da parte del gestore all’interno dello stabilimento, che da parte delle Autorità competenti all’esterno dello stabilimento.

Ruolo di Arpa

ARPA fa parte del Comitato Tecnico Regionale (CTR) individuato dall’art. 10 del Dlgs 105/2015.

Il CTR è presieduto dai Vigili del Fuoco e, oltre ad un rappresentante dell’ARPA, comprende rappresentanti della Regione, dell’AUSL, dell’INAIL e dell’ordine regionale degli ingegneri.

Il CTR ha il compito di svolgere le istruttorie per gli stabilimenti soggetti alla presentazione del Rapporto di Sicurezza e di organizzare e svolgere le verifiche ispettive previste dall’art. 27 del Dlgs 105/2015 sull’attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) da parte dei gestori degli stabilimenti RIR.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Pericolosità antropogenica

Tema SINAnet

Rischio industriale

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono

Tendenza

stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

Regione Autonoma Valle d’Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 1999

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Dir 2012/18/CE
  • Dlgs 105/2015

Relazione con la normativa

L’indicatore è direttamente connesso agli adempimenti richiesti dalla normativa in materia di RIR.

L’indicatore viene costruito a partire delle informazioni fornite dai gestori alle Autorità competenti (tra cui il Ministero dell’Ambiente MATTM e, in ambito regionale, il Comitato Tecnico Regionale) ai sensi di specifici obblighi previsti dal Dlgs 105/2015.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane. 

Presentazione e analisi

Quantitativi complessivi di sostanze pericolose dell’Allegato I del Dlgs 105/2015 presenti nel territorio regionale

Riferimento Dlgs 105/2015 Classificazione/Tipologia secondo Dlgs 105/2015 Soglia inferiore Soglia superiore Quantità complessiva presente [t]
Allegato 1 - parte 1 H1 Tossicità acuta Categoria 1  5 20 54
H2 Tossicità acuta Categorie 2/3 50 200 321
P8 Liquidi comburenti categoria 1/2/3 50 200 81
E2 pericoloso per l'ambiente acquatico. Categoria di tossicità cronica 2 200 500 800
Allegato 1 - parte 2 18. Gas liquefatti infiammabili, categoria 1 o 2 (compreso GPL) e gas naturale 50 200 426
25. Ossigeno 200 2000 1142

Fonte: notifiche ex. art. 13 Dlgs 105/2015 degli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR)

Commenti

Vengono qui riportati i quantitativi complessivi di sostanze pericolose negli stabilimenti RIR presenti sul territorio regionale. I dati si riferiscono alle sostanze presenti nei singoli stabilimenti RIR in quantità superiori alle rispettive soglie previste dal Dlgs 105/2015. 

 

TER_INF_013 - Numero, tipologia e distribuzione territoriale di stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore definisce numero, tipologia e distribuzione sul territorio regionale degli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante.

Messaggio chiave

Si conferma la presenza di 6 stabilimenti a rischio di incidente rilevante sul territorio regionale.

Obiettivo

L’indicatore fornisce informazioni in merito allo stato dell’arte sulla presenza di stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante sul territorio regionale.

Gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante sono caratterizzati dalla presenza di sostanze pericolose, in quantità superiori a determinate soglie, in grado di provocare un “incidente rilevante”, definito come un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che diano luogo a un pericolo grave per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento.

L’attenzione per i potenziali impatti sull’uomo e sull’ambiente connessa a questo tipo di stabilimenti è collegata ad alcuni gravi incidenti verificatisi negli anni passati, in particolare l’incidente di Seveso del 1976, da cui prende il nome la prima direttiva in materia, il DPR 175/88 recepimento della Dir 82/501/CE.

La normativa in materia di pericoli di incidente rilevante ha subito negli anni un costante aggiornamento, fino ad arrivare all’emanazione del Dlgs 105/2015, recepimento della Dir 2012/18/CE (direttiva "Seveso III"), che ha sostituito il precedente Dlgs 334/99.

Gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante si dividono in due categorie, soggette ad adempimenti differenziati a seconda della natura e della quantità delle sostanze pericolose detenute:

  • Stabilimenti di soglia inferiore, così come definiti dall’art. 3 comma b) del Dlgs 105/2015 (ex artt. 6 e 7 del Dlgs 334/99);
  • Stabilimenti di soglia superiore, così come definiti dall’art. 3 comma c) del Dlgs 105/2015 (ex art. 8 del Dlgs 334/99).

Ruolo di Arpa

ARPA fa parte del Comitato Tecnico Regionale (CTR) individuato dall’art. 10 del Dlgs 105/2015.

Il CTR è presieduto dai Vigili del Fuoco e, oltre ad un rappresentante dell’ARPA, comprende rappresentanti della Regione, dell’AUSL, dell’INAIL e dell’ordine regionale degli ingegneri.

Il CTR ha il compito di svolgere le istruttorie per gli stabilimenti soggetti alla presentazione del Rapporto di Sicurezza e di organizzare e svolgere le verifiche ispettive previste dall’art. 27 del Dlgs 105/2015 sull’attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) da parte dei gestori degli stabilimenti RIR.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Pericolosità antropogenica

Tema SINAnet

 Rischio industriale

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono

Tendenza

stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

Proprietà del dato

Regione Autonoma Valle d’Aosta, Comitato Tecnico Regionale

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2022

Copertura temporale

Dal 1999

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Dir 2012/18/CE
  • Dlgs 105/2015

Relazione con la normativa

L’indicatore è direttamente connesso agli adempimenti richiesti dalla normativa in materia di RIR.
L’indicatore viene costruito a partire delle informazioni fornite dai gestori alle Autorità competenti (tra cui il Ministero dell’Ambiente MATTM e, in ambito regionale, il Comitato Tecnico Regionale) ai sensi di specifici obblighi previsti dal Dlgs 105/2015

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e, con valenza regionale, nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

Numero di stabilimenti soggetti a D.lgs. 105/2015 

 

Stabilimenti di soglia inferiore

Stabilimenti di soglia superiore

Totale stabilimenti RIR

Numero

5

1

6

Distribuzione territoriale degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (in rosso gli stabilimenti soglia superiore, in arancione gli stabilimenti soglia inferiore)

mappa impianti seveso 2020

 

Tipologia di attività a rischio di incidente rilevante

Tipologia di attività

Stabilimenti RIR

Numero

%

Deposito di gas liquefatti

4

67

Produzione e/o deposito gas tecnici

1

17

Acciaierie e impianti metallurgici

1

17

Totale

6

100

Commenti

L'attività di uno stabilimento permette di conoscere preventivamente il potenziale rischio associato alla stessa.
La figura riporta, su scala cromatica, la distribuzione degli stabilimenti, appartenenti alle diverse categorie, a livello regionale.
Si riscontra una prevalenza di depositi di gas liquefatti, essenzialmente GPL (4 su 6), per i quali è prevalente il rischio di incendio e/o esplosione.
Non ci sono state variazioni rispetto all'anno precedente.