I segnali che utilizzano le onde in banda millimetrica hanno a disposizione una banda in frequenza molto più ampia, ciò porta a prestazioni più elevate in termini di velocità, tempo di latenza e quantità di servizi.
Si comportano, però, in modo diverso rispetto ai segnali nella banda sotto i 6 GHz ad oggi implementata e non ci sono studi specifici, anche a livello internazionale, quando si è nella condizione definita Non linea di vista (NLoS) tra punto di misura e impianto.
Uno studio scientifico di CNR-ISAC e ARPA Valle d’Aosta descrive la rete italiana ALICEnet (Automated LIdar-CEilometer network) e ne dimostra le possibili applicazioni, utili anche per le agenzie ambientali.
La rapida progressione del ritiro dei ghiacciai, negli anni, sta avendo impatti sui torrenti da essi alimentati, sia in termini di variazioni delle portate, sia in termini di caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua (come temperatura, conducibilità, torbidità, concentrazione di nutrienti e ossigeno).
Quali sono le conseguenze che impattano sulle comunità biologiche che vivono in questi ambienti?
Per descrivere la fenologia, cioè lo sviluppo stagionale della vegetazione, e quindi l’impatto su di essa dei cambiamenti climatici, vengono oggi usate, insieme ai dati satellitari, le fenocamere, cioè semplici fotocamere digitali che scattano a intervalli regolari, e sempre dalla stessa posizione, fotografie di alberi, arbusti e praterie.
Nel 2023, le temperature del permafrost nelle Alpi europee hanno raggiunto livelli record, in particolare nei siti rocciosi: ciò è dovuto in gran parte a due estati consecutive particolarmente calde nel 2022 e 2023.
La maggior parte dei siti monitorati nelle Alpi europee, infatti, ha mostrato nel 2023 spessori dello strato attivo, cioè la profondità raggiunta dal fronte di scongelamento stagionale, pari o vicini ai valori massimi registrati, con alcune località che hanno stabilito nuovi record.
I risultati dell'esercitazione tecnica dedicata alle attività di protezione civile che impiegano i droni, organizzata ad ottobre 2023 a Mantova, sono l'oggetto dell'articolo scientifico recentemente pubblicato sulla rivista Applied Science.
Un recente studio scientifico, al quale ha preso parte anche ARPA Valle d'Aosta, rivela che le sostanze azotate prodotte dalle attività umane raggiungono gli ambienti di alta quota e portano a superare di ben due volte e mezzo la soglia critica per gli ecosistemi più fragili.
Nell’attività sistematica di osservazione, raccolta ed elaborazione di dati ambientali, innanzi tutto, è necessaria una sorta di lungimiranza che porta a mettere in campo progetti e sperimentazioni finalizzate a produrre risposte interessanti e utili anche dopo molto tempo dall’avvio.