Descrizione
Il particolato atmosferico è formato da una miscela complessa di particelle solide e liquide di sostanze organiche ed inorganiche sospese in aria. Ad oggi esso è il maggior inquinante nelle aree urbane. I componenti del particolato sono: solfati, nitrati, ione di ammonio, cloruro di sodio, particelle carboniose, polvere minerale ed acqua.
Il particolato è suddiviso in base al diametro aerodinamico:
- PM10 con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm, in grado di penetrare nel tratto superiore dell'apparato respiratorio;
- PM2.5 con diametro aerodinamico inferiore a 2.5 µm, in grado di raggiungere i polmoni ed i bronchi secondari.
Effetti sulla salute e sull'ambiente
La nocività sulla salute umana dipende sia dalla composizione chimica che dalla dimensione delle particelle: quelle di diametro superiore a 10 µm si fermano nelle mucose rinofaringee dando luogo ad irritazioni e allergie; quelle di diametro compreso tra 5 e 10 µm raggiungono la trachea e i bronchi; quelle, infine, con diametro inferiore a 5 µm possono penetrare fino agli alveoli polmonari ed interferire con il naturale scambio di gas all’interno dei polmoni. La capacità del particolato di provocare danni alla salute discende anche dalla sua composizione, in particolare dalla presenza di metalli pesanti e idrocarburi policlici aromatici adsorbiti sulla sua superficie. L’esposizione cronica al particolato contribuisce al rischio di sviluppare patologie respiratorie e cardiovascolari così come può aumentare il rischio di tumore polmonare.
Nel 2013 l'Agenzia Intenazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato il particolato come cancerogeno di classe 1.
Principali fonti di emissione
Il particolato in parte è emesso come tale direttamente dalle sorgenti in atmosfera (primario) ed in parte si forma in atmosfera attraverso reazioni chimiche fra altre specie inquinanti (secondario). La natura delle particelle aereodisperse è molto varia: ne fanno parte le polveri sospese, il materiale organico disperso dai vegetali (pollini e frammenti di piante), il materiale inorganico prodotto da agenti naturali (vento e pioggia), dall’erosione del suolo o dei manufatti (frazione più grossolana).
Tra le fonti antropiche che emettono particolato vi sono alcune attività industriali (fonderie, cementifici, cantieri edili, miniere), i processi di combustioni relative a centrali termoelettriche, gli inceneritori, il riscaldamento ed il traffico autoveicolare (in particolare i motori diesel). Nelle aree urbane, il particolato può avere origine anche dall’usura dell’asfalto, dei pneumatici, dei freni, delle frizioni.
Riferimenti normativi
In materia di qualità dell'aria ambiente il testo attualmente in vigore a livello italiano è il Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa.
PM10
Riferimento | Parametro | Valore limite |
Valore limite per la protezione della salute umana | Numero di superamenti del valore di 50 µg/m3 per la media giornaliera |
35 |
Valore limite per la protezione della salute umana | Media annuale |
40 µg/m3 |
PM2.5
Riferimento | Parametro | Valore limite |
Valore limite per la protezione della salute umana |
Media annuale |
25 µg/m3 |
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO) consiglia come soglia per la protezione della salute umana un valore medio annuo pari a 20 µg/m3 per il PM10 e a 10 µg/m3 per il PM2.5.