Presentazione

Descrizione

Lo stato ambientale viene definito dal valore più basso del suo stato/potenziale ecologico e chimico.

Lo stato chimico di un corso d’acqua sia esso naturale o fortemente modificato (CIFM) è basato sulla ricerca di sostanze chimiche “prioritarie”.

Il processo di classificazione dei corpi idrici ha durata sessennale, in linea con i Piani di Gestione di distretto, come previsto dalla normativa. Al termine del I Piano di Gestione del fiume Po 2010-2015, è stata effettuata una prima Classificazione dei corpi idrici ovvero sono stati valutati stato ecologico e chimico di tutti i corpi idrici monitorati tra il 2010 e il 2015. Si rimanda all’approfondimento specifico e alla mappa per consultare i singoli risultati.

Nel 2013 è stato avviato un processo di revisione e aggiornamento del Piano, conclusosi nel 2015 con l’approvazione del II Piano di Gestione 2016-2021. Tale processo, grazie alla disponibilità di dati di monitoraggio conformi alla Direttiva 2000/60/CE (i monitoraggi in tal senso sono iniziati nel 2010), unitamente alla valutazione della significatività delle pressioni insistenti sui c.i., effettuata dagli assessorati regionali competenti secondo criteri omogenei a livello di bacino, ha consentito ad ARPA VdA di modificare la precedente rete di monitoraggio rendendola più funzionale agli scopi della direttiva.

Messaggio chiave

Per la definizione di stato chimico, buono o non buono, occorre fare riferimento agli inquinanti presenti nell’elenco di priorità e indicati in Tab. 1/A del D.Lgs. 172/2015 e valutarne le concentrazioni media e massima annuali per verificare il rispetto degli standard di qualità ambientale (SQA) previsti dal decreto stesso.

In base alla valutazione delle pressioni che insistono sui corpi idrici, vengono selezionate le sostanze di tabella 1/A da ricercare sul territorio regionale.

Obiettivo

L’indice fornisce una valutazione sintetica della qualità delle acque correnti superficiali. L’obiettivo minimo posto dalla Direttiva è il raggiungimento del “buono stato ambientale” al 2015.

I corpi idrici che hanno raggiunto al 2015 lo stato ambientale buono o elevato hanno come nuovo obiettivo il mantenimento dello stesso. Per i corpi idrici che non hanno raggiunto il buono a causa delle alterazioni morfologiche subite, l’Amministrazione Regionale ha applicato la deroga art. 4.5 della Direttiva 2000/60/CE. Si tratta di c.i. altamente modificati allo scopo di proteggere i centri abitati dalle alluvioni per i quali la normativa europea prevede “obiettivi ambientali meno rigorosi”.

Nell’ambito del gruppo di lavoro composto da Autorità di Bacino del Fiume Po, Regioni ed ARPA è stato concordato di considerare come sessennio di monitoraggio del II Piano di Gestione del fiume Po (2016-2021) il periodo 2014-2019, per poter disporre dei dati di classificazione in tempo utile per la predisposizione del III Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (2021-2027).

La presente scheda ha l’obiettivo di fornire l’informazione sulla classe di stato chimico assegnata ai corpi idrici oggetto di monitoraggio nel sessennio 2014-2019.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d’Aosta, in accordo con gli assessorati regionali competenti, attraverso il processo di tipizzazione dei corpi idrici superficiali, l’analisi delle pressioni e la definizione della classe di rischio dei corpi idrici individuati, ha definito, ai sensi del D.M. 260/2010, la rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali per il periodo 2014-2019.

ARPA effettua i campionamenti, la determinazione delle concentrazioni degli inquinanti, il calcolo degli indici e la classificazione dei corpi idrici.

 Riferimenti

Inquadramento normativo

D.M. 8 novembre 2010 n. 260 recante “i criteri tecnici per la classificazione dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”. Si tratta di uno dei decreti attuativi del d.lgs. 152/2006 che ha recepito in Italia la direttiva 2000/60/CE o Direttiva Quadro sulle Acque.

D. Lgs. 13 ottobre 2015, n. 172. Attuazione della direttiva 2013/39/UE, che modifica la direttiva 2000/60/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque.

Relazione con la normativa

La normativa citata prevede che i Piani di gestione del bacino idrografico prendano in considerazione le informazioni relative allo stato/potenziale ecologico e chimico delle acque superficiali portando ad una classificazione di tutti i corpi idrici.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo Stato chimico è presente nell’Annuario dei dati ambientali (ISPRA 2019), con la seguente denominazione: “Indice di qualità stato chimico delle acque superficiali (SQA)”.

La valutazione dello stato chimico dei corsi d’acqua ai sensi del D.M. 260/2010 è stata introdotta nei Piani di gestione dei diversi distretti idrografici italiani e conseguentemente nei piani di monitoraggio dei corsi d’acqua regionali attuati dalle rispettive A.R.P.A

Presentazione e analisi

Classificazione

Area tematica SINAnet

 Idrosfera

Tema SINAnet

 Qualità dei corpi idrici

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza*

stabile

*Confrontando  I e II Piano di Gestione si osserva una stabilità dei risultati.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1  2  1  1

I risultati forniti sono stati elaborati in conformità al D.M. 260/2010 e al D.lgs. 172/2015 che costituisce un aggiornamento della normativa pregressa.

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Per quanto riguarda il singolo corpo idrico monitorato l’aggiornamento è annuale.

Data di aggiornamento

31/12/2019

Copertura temporale

I risultati forniti sono  validi per il II PdG (dati 2014-2019).

Copertura territoriale

La rete di monitoraggio copre i principali corpi idrici individuati sull’intero territorio regionale. La tipizzazione e l’individuazione dei corpi idrici hanno portato alla definizione di 209 corpi idrici classificati al termine del I Piano di gestione.

A seguito della revisione della rete i corpi idrici sono stati ridotti a 168.

Le indagini per la valutazione dello stato chimico sono effettuate, in base all’analisi delle pressioni, su 13 corpi idrici in Dora Baltea e sui corpi idrici a specifica destinazione (acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci, art. 84 del d.lgs. 152/2006). Nei restanti corpi idrici si esprime un giudizio “buono da parere esperto”. Si rimanda al paragrafo “Presentazione e analisi” per una spiegazione completa.

Nella scheda indicatore i dati si riferiscono ai torrenti e ai corpi idrici monitorati tra il 2014 e il 2019.

Livelli di riferimento

I corpi idrici che soddisfano, per le sostanze dell’elenco di priorità, tutti gli standard di qualità ambientale fissati al punto 2, lettera A.2.6 tabella 1/A, del D. Lgs. 152/06 e s.m.i., sono classificati in buono stato chimico.
La restituzione cartografica dei dati relativi allo stato chimico prevede l’utilizzo dei seguenti colori convenzionali:

STATO CHIMICO Colore convenzionale
buono  
non buono  

Se lo stato chimico raggiunge il buono, di fatto, lo stato ambientale è dato dal giudizio di stato ecologico. In caso contrario, il corpo idrico è classificato come corpo idrico cui non è riconosciuto il buono stato chimico.

Indicatori correlati nella presente relazione

 

Il protocollo analitico, definito in base all’analisi delle pressioni, viene completamente applicato per la definizione dello stato chimico solo in Dora Baltea, corso d’acqua principale della Valle d’Aosta, lungo il quale sono distribuiti numerosi scarichi industriali e nel quale vengono convogliati gli apporti provenienti dal territorio circostante (inquinamento diffuso) e dai numerosi affluenti. 

Nei restanti corpi idrici si esprime un giudizio “buono da parere esperto” in quanto non sono presenti pressioni significative ai sensi della valutazione dello stato chimico. Alcuni corpi idrici sono monitorati come “acque a specifica destinazione” (acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci, art. 84 del d.lgs. 152/2006). I relativi protocolli analitici prevedono la ricerca di alcuni dei metalli utili per la definizione dello stato chimico per cui si è deciso di esprimere un giudizio “buono da metalli” per differenziarlo dai corpi idrici in cui il giudizio è unicamente da “parere esperto”.

 

Figura 1 CLASSIFICAZIONE 2014-2019 DELLO STATO CHIMICO DEI CORPI IDRICI REGIONALItorta stato chimico 1219

 

Al 2019 tutti i corpi idrici monitorati raggiungono il buono stato chimico.

Il 3 % dei corpi idrici non verrà classificato o per impossibilità di accesso all’alveo o perché individuato unicamente come corpo idrico a specifica destinazione (acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci, art. 84 del d.lgs. 152/2006).

1 solo corpi idrico risulta “Non classificato per assenza di acqua”. Si tratta del t. de Verrogne 0702wva trovato sempre in secca durante i rilievi.

Si fornisce una mappa riassuntiva dello stato chimico 2014-2019.

stato chimico 2014 2019 650 1219

Clicca qui o sull'immagine per zoomare

Allo stato attuale, considerato che tutti i corpi idrici monitorati presentano uno stato chimico buono, lo stato/potenziale ecologico è quello che ne determina lo stato ambientale complessivo Per consultare i risultati di stato ecologico si rimanda all'indicatore AMB_ACQ_007 - Stato ecologico dei corsi d'acqua. Si rimanda inoltre alla mappa interattiva per consultare i risultati dei singoli indici che contribuiscono alla definizione dello stesso.

Star InactiveStar InactiveStar InactiveStar InactiveStar Inactive
 
We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.