Il cielo sulla Valle d'Aosta è velato, di che si tratta?
Nei giorni scorsi e oggi, da satellite si è riscontrato sulla Pianura Padana un fitto strato di polveri, visibile dallo spazio con un colore "grigio".
Domenica 12, e ancora di più lunedì, si sono anche formate nebbia e nubi basse (colore bianco intenso), che possono aver ulteriormente ridotto la visibilità e favorito la formazione locale di aerosol nelle goccioline d'acqua.
Le immagini dai Lidar-ceilometer, presso la nostra sede di Saint-Christophe, e le traiettorie delle masse d'aria da modello indicano che è avvenuto un trasporto di polveri dalla Pianura Padana alla Valle d'Aosta negli strati più bassi, vicino al suolo. Questa dinamica è diversa da quella riscontrata in estate con il fumo degli incendi dal Canada, dove le polveri arrivavano dall'alto. Anche i Lidar-ceilometer di Torino e Milano della rete Alicenet non evidenziano fenomeni di trasporto "alti".
Anche i modelli europei di qualità dell'aria individuano la Pianura Padana come la zona di origine delle polveri e da satellite, non si riscontrano anomalie termiche che potrebbero identificare incendi di vaste dimensioni.
Il metodo di riconoscimento delle fonti emissive (source apportionment) ad Aosta - stazione di Piazza Plouves - attribuisce il contributo maggiore a polveri di origine "secondaria" e non evidenzia caratteristiche proprie della combustione di biomassa (riscaldamento domestico o incendi vicini).
Si tratta quindi del "tipico" aerosol padano, che ha dimensioni inferiori ai 2.5 µm che dunque ben ricadono in quelle del PM2.5. Ricordiamo, inoltre, che questa tipologia di particelle è anche fortemente igroscopica, quindi in condizioni di alta umidità assorbe molta acqua, che l'occhio umano percepisce come "foschia".
A ottobre, negli anni scorsi, abbiamo già assistito a fenomeni come questo: il rimescolamento atmosferico diminuisce rispetto all'estate, ulteriormente inibito dalle nubi stratiformi basse presenti nei giorni scorsi o inversioni termiche anticicloniche. D'altra parte, nelle giornate di bel tempo, a ottobre le dinamiche di brezza sono ancora sufficientemente potenti da trasportare le polveri in Valle d'Aosta.
Infine, l'effetto visivo di diffusione dell'aerosol, "effetto Tyndall", è maggiore guardando verso la fonte luminosa o avendocela alle spalle. Quando il sole è a sud, guardando verso l'Envers, cioè verso il sole, l'effetto percepito è più forte, anche se in realtà si è circondati dalle polveri.

Immagine da satellite MODIS - sabato 11 ottobre 2025

Immagine da satellite MODIS - domenica 12 ottobre 2025

Immagine da satellite MODIS - lunedì 13 ottobre 2025